Capitolo 17.

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Scusate se non c'è il titolo, non mi viene in mente nulla! XD

Dopo qualche ora arrivammo a casa di Carl. Una piccola villetta fuori città, nulla di che. Parcheggiammo l'auto nel garage e entrammo all'interno dell'abitazione. Era molto più grande di quanto credevamo. Il ragazzo ci mostrò subito dove erano le stanze da letto: in una dormiva Giovanni, in un' altra lui e nell'ultima io e Annie. Tutti e tre entrammo subito nelle camere, eravamo sfiniti. Mi sedetti sul letto e fissai la mia ragazza, che stava cercando qualcosa nell'armadio da indossare come pigiama. Dopo aver guardato in ogni cassetto prese una maglia a maniche corte e dei pantaloni di una tuta. Si voltò verso di me con i vestiti i mano e sorrise.

<<Non crederai mica che mi cambierò davanti a te...>> esordì.

<<Perché non dovresti? Siamo fidanzati, no?>> chiesi, corrugando la fronte.

<<Si ma...>> tentennò lei.

<<Niente ma!...>> risposi avvicinandomi a lei e stringendola per i fianchi.

Sorrise. Provai a baciarla, ma mi fermò subito. Era diventata improvvisamene triste e preoccupata.

<<Qualcosa non va?...>> chiesi lasciandola e sedendomi sul letto.

<<No...tranquillo.>> rispose sedendosi sulle mie gambe.

<<Non serve che mi dici "tranquillo", so che mi stai nascondendo qualcosa. E' da quando sei uscita da casa di tua zia che sei così preoccupata ...>> afferma guardandola negli occhi.

Rimase immobile per un po' poi abbasso lo sguardo.

<<Sai che di me puoi fidarti ciecamente, dimmi qual'è il problema...>> continuai alzandole delicatamente il viso con due dita.

Solo in quel momento mi accorsi che le sue guance erano rigate dalle lacrime. Sorrisi e l'abbracciai, cercando di tranquillizzarla. Annie iniziò a singhiozzare e poggiò la testa sul mio petto. In quell'istante sentimmo bussare alla porta. Entrambi guardammo verso di essa, che si aprì lentamente.

<<Ragazzi, scusate per il disturbo. Volevo solo avvertirvi che domani uscirò presto per andare a lavoro e che lascerò le chiavi sul tavolo della cucina, nel caso vorreste andare a fare un giro...>> ci avvertì.

<<D'accordo, grazie Carl.>> risposi sorridendo e facendogli cenno di uscire.

Ricambiò il sorriso e chiuse la porta, dandoci la buona notte.

<<Allora...dove eravamo rimasti?>> domandai, riconcentrandomi su di lei.

<<Parliamone domani, ho troppo sonno...>> mi implorò, sbadigliando.

<<Va bene...>> dissi prendendola in braccio e poggiandola sul letto.

Mi sdraiai accanto a lei, accarezzandole i capelli. Decisi di non chiederle nulla, anch' io ero molto stanco.






•La Seconda Dimensione Di Gioco• ~INoob~ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora