Capitolo 13. Prime Ipotesi

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La presi per mano e raggiungemmo Carl e Giovanni che stavano riflettendo su dove potesse essere il portale. Avevano in mano un telefono e stavano cercando varie informazoni e mappe del posto.

<<Se non mi sbaglio l'unico posto dove è probabile che sia il portale è qui...>> disse Carl ingrandendo una fotografia sul cellulare.

<<Che palle, proprio li doveva essere!?>> esclamò allora Giova, alzando gli occhi al cielo.

Mi avvicinai di più per vedere l'immagine. Fort Zancudo, ovvio. Già era difficile entrarci comandando un personaggio con un joystick, figuriamoci nella realtà.

<<Ma è praticamente impossibile entrarci!>> affermai esasperato.

<<Un modo ci sarebbe, in realtà...>> ci informò Annie, poco convinta.

<<Cioè? Evitando l'entrata principale?>> si pronunciò Giovanni, voltandosi verso la ragazza.

<<Si, esatto. Una sorta di entrata segreta.>> proseguì lei.

<<Hai ragione, l'avevo completamente dimenticato.>> aggiunse Carl, battendosi una mano contro la fronte.

<<Cosa stiamo aspettando, andiamo .>> dissi alzandomi in piedi e aspettando che gli altri facessero lo stesso.

<<In realtà e notte fonda...non possiamo aspettare domani?>> rispose Giovanni sbadigliando.

Guardai l'orologio. In effetti erano le tre.

<<Ma dobbiamo entrare di notte, altrimenti ci scopriranno subito.>> ci fece notare l'altro ragazzo.

<<Allora facciamolo la prossima notte, sto morendo dal sonno!>> esclamò ancora Giova stiracchiandosi e sdraiandosi sulla prima panchina che vide.

<<Sono d'accordo. Torniamo a casa mia?>> propose Annie, sorridendo.

<<Il tuo appartamento e troppo piccolo, non c'è posto per tutti.>> le ricordai, scrollando il capo.

<<Che ne dite di venire da me? Ho una casetta fuori città con tre camere da letto, è perfetta per passare la notte.>> ci informò allora Carl.

Io e Annie annuimmo, Giovanni già dormiva profondamente. Era sempre il solito pigrone. Prendemmo un taxi che ci portó davanti ad una casa vecchia e rovinata.

<<Questa è la casa dei miei genitori...e questo...questo è il mio gioiellino.>> disse aprendo il garage e mostrandoci la sua auto. Era una macchina sportiva decorata con varie scritte e numeri.

<<Peró, mica male!>> esclamò Giova avvicinandosi alla vettura e osservando l'interno dal finestrino del guidatore.

<<Con questa arriveremo a casa in un batter d'occhio!>> continuò poi, sorridendo entusiasta.

•La Seconda Dimensione Di Gioco• ~INoob~ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora