Capitolo 28. "Non ti abbandonerò di nuovo."

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Entrammo in quel buco e ci nascondemmo immediatamente dietro un muro.

<<Tenete, potrebbero esservi utili.>> disse Carl passandoci due ricetrasmittenti.

Mentre caricavo la mia arma, mi voltai verso Giovanni. Il ragazzo fece cadere i proiettili a terra più volte e io, sorridendo, ne presi uno finito accanto ai miei piedi e glielo porsi.

<<Nervoso?>> domandai ridendo.

<<Si, molto...non si dimentica facilmente un proiettile che ti trapassa il corpo...>> rispose lui ridendo nervosamente.

<<Tranquillo, non permetterò che accada di nuovo...troveremo il portale e abbandoneremo questo posto. Te lo prometto.>> dissi poggiandogli una mano sulla spalla e sorridendo.

Ricambiò il sorriso.

<<Spero che tu abbia ragione...>> sussurrò poi con voce leggermente tremante, abbassando lo sguardo.

<<Il portale dovrebbe essere in uno di questi edifici... siete pronti ragazzi?>> domando il ragazzo, nonché nostra guida, interrompendo la nostra conversazione.

Entrambi annuimmo.

Andò da un muro all'altro, correndo molto velocemente, e ci fece segno di seguirlo.

<<Dovremo separarci...gli edifici sono molti e in gruppo impiegeremmo troppo tempo a trovare quello giusto...>> spiegò, indicando le varie costruzioni davanti ai nostri occhi.

<<Separarci? E come faremo da soli contro un centinaio di uomini?>> domandai allora, stupito.

<<Tu cerca di non farti scoprire, nel caso ti trovassero nasconditi da qualche parte e contattaci.>> proseguì Carl, indicando la mia ricetrasmittente.

<<D'accordo...>> risposi poco convinto.

<<Bene...io andrò a destra, voi iniziate da quei due.>> sussurrò indicando due militari verso sinistra.

Ci dividemmo, io e Giova da un lato e lui dall'altro.
Ci avvicinammo silenziosamente e colpimmo i due soldati dietro la nuca, utilizzando le pistole.
Prima di dividerci ed entrare in due edifici differenti, fermai Giovanni per un braccio.

<<Cerca di non farti scoprire, ok?>> mi raccomandai, con evidente preoccupazione nella voce.

L'avevo già perso una volta, non volevo che riaccadesse. Non volevo soffrire di nuovo, come qualche giorno prima.

<<Tu non essere impulsivo come tuo solito. Vedi di avvertire in caso di pericolo, non schierarti contro mille militari da solo...>> rispose lui.

Annuii. Quando ormai stavo per entrare mi bloccò nuovamente.

Mi voltai verso di lui e incrociai i suoi grandi occhi azzurri, che mai avevo visto così terrorizzati.

<<Andrea...non ti abbandonerò di nuovo...>> mi rassicurò, deglutendo.

Lo abbracciai, stringendolo a me. Sarebbe andato tutto bene...doveva andare tutto bene.

Ci staccammo da quell'abbraccio, augurandoci "buona fortuna".
Entrai nell'edificio cercando di fare meno rumore possibile. A prima vista sembrava essere vuoto.

•La Seconda Dimensione Di Gioco• ~INoob~ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora