Capitolo 2.

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"Charlie! È tardi!".
Ed eccola mamma Anne, che incomincia a spalancare porte e finestre per farmi alzare dal letto.
"Mamma perfavore, non voglio andarci oggi a scuola."
"Dai che mancano solo venti giorni ed è tutto finito, muoviti."
Mi alzo riluttante e vado a lavarmi. Dopo aver connesso il cervello, faccio un salto perché mi ricordo che tra solo una settimana, tra soli 7 giorni, andrò finalmente al concerto dei miei idoli. Vedrò la mia band preferita cantare e suonare per un'altra volta e non potrei essere più felice di così. Dopo essermi preparata e tutto, salgo in macchina e, ovviamente, sono in ritardo.
Mamma mi fa la solita predica che fa quando faccio ritardo: "Se per le 8:05 non sei pronta, io non accompagno nessuno.". Beh mamma, se non mi accompagni a scuola mi fai solo un piacere. Sono costretta ad andare a scuola in macchina perché la scuola è a 10 minuti da dove vivo e i bus non passano.
Finalmente arrivo e ovviamente già sono tutti dentro, ma per fortuna il cancello è ancora aperto. Non resisterò a queste 5 infernali ore. Dovrebbero abolire la scuola di sabato.
"Buongiorno prof, scusate il ritardo." e vado a sedermi al mio posto, vicino a Meredith. Lei è l'unica migliore amica che ho e sono fortunata ad averla. È la persona con cui passo più tempo, e insieme facciamo tantissime cose.
Finalmente oggi è sabato, il giorno che aspetto da lunedì. Stasera si esce.

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Sono le 19, e sono ancora buttata sul divano con il cellulare in mano a vedere le ultime news. Tra un'ora devo uscire e il mio fondoschiena non ne vuole sapere nulla di alzarsi dal divano.
Alle 19:25 scatto dal divano e mi rendo conto che non ce la farò mai a prepararmi in tempo. Corro a vestirmi, mi trucco in un battibaleno con un pò di fondotinta, blush, eyeliner per calcare i miei occhi marroni e mascara, poi pettino i miei lunghi capelli castani e mi precipito fuori casa. Io e Meredith andremo in centro a mangiare qualcosa e a farci un giro, perché, come detto prima, a Middlesbrough non c'è niente di bello da fare. Certo, se hai la giusta comitiva ti diverti ovunque, ma io e Mer siamo entrambe molto timide e non ci piace andare nei locali a fare le puttane come fanno tutte le nostre coetanee, ma stiamo bene anche così.
Passo a prenderla sotto casa e ci avviamo in centro. Optiamo per andare a mangiare una pizza in una pizzeria italiana (unica cosa buona in questo paese).

"Mer, la prossima volta ce ne andiamo da qua, prendiamo il treno, mi sono scocciata di fare avanti e indietro per queste vie."
"Si, hai ragione, la settimana pross- ah no, hai il concerto. Vabè quella dopo, prendiamo il treno la mattina e ce ne andiamo a Londra. Non possiamo vivere qui e così la nostra adolescenza!"
"Si dai Mer! Su con la vita ahahah"
Ci mettiamo entrambe a ridere e penso a come fosse bello se vivessi a Londra. È a 4 ore di macchina da qui, ma è completamente un mondo diverso. È la città dei sogni, quella delle favole, quella dove tutti sognano un vita perfetta. Ogni tanto ci vado perché i miei nonni materni vivono lì, ma non ci vado da Natale e mi manca tanto quanto i miei nonni. Non vedo l'ora di tornarci sabato per il concerto dei 5 seconds of Summer.

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