Capitolo 9

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*Logan's Pov*


Quella notte la passai davvero male,senza dormire e pensando al fatto che il giorno dopo avrei di nuovo parlato con lei.
Lei dal viso sconosciuto ma che già dalla prima parola uscitale dalla bocca mi aveva colpito,non sapevo quale fosse il suo aspetto,ma sapevo che parlare con lei non mi avrebbe fatto altro che bene.
La notte passò velocemente con lei nella mente;alle 9.30 mi alzai feci colazione,decisi che per quel giorno la solita corsa avrebbe potuto aspettare,mi preparai per bene e solo dopo essermi vestito e improfumato, ricordai che non avrei avuto alcun contatto con lei.
Uscii da casa tardi erano le 10.45 e avrei fatto sicuramente ritardo,entrai in panico,la paura di non trovarla mi assalì.
Arrivai lì con cinque minuti di ritardo e con voce impastata per via della corsa, cercai di parlare,mi uscì dalla bocca un rumore lieve,incomprensibile che non credetti lei avesse sentito, ma poi parlò e in una frazione di secondo la mia giornata migliorò
"Sono qui!" La sentii dire
"Sei tornata!" Le risposi entusiasta e dopo un attimo di silenzio parlò di nuovo
"Come stai?"
"Bene tu?"
"Ora bene." Mi rispose,ed ero veramente emozionato,la sua risposta mi aveva dato la conferma che come lei faceva stare bene me io facevo stare bene lei, e in quel momento,in quel posto avevo bisogno davvero di questa certezza.
Senti ma non riesci a passare?" Mi chiese la voce dietro la barriera,avevo anche io voglia di parlarle a quattro occhi "Ci provo" dissi sicuro di potercela fare,quindi presi una lunga rincorsa e con tutta la potenza che avevo in corpo mi lanciai verso la barriera ma quello che ottenni fu solo un gran dolore alla spalla e anche una grande botta.
Non mi preoccupai di me ma di lei,sentii infatti un grande tonfo "Ehi,stai bene?!" le chiesi veramente molto preoccupato per il rumore sentito poco prima,non mi rispondeva "Ehi,ci sei? Mi senti?"
"Sto bene." Rispose poco dopo facendo si che la mia preoccupazione sparisse,sospirai sollevato
"Non è stata una buona idea..."le dissi desolato
"Quindi non possiamo vederci?" Rispose lei rammaricata
"Temo di no."
"Peccato,avrei tanto voluto vedere il viso del ragazzo con cui condivido la vita in questa città " quelle parole furono per me come un fulmine a ciel sereno,ma non nel senso negativo,ma in quello più positivo possibile.
Sorrisi,per la prima volta dopo tanto tempo sorrisi,mi aveva davvero migliorato la giornata,anche se per pochi secondi pensai che mi avesse migliorato la vita.
Era brutto pensare che non l'avrei mai incontrata e tutto quello che riuscii a fare fu una risata amara.
Dopo poco mi fece una domanda inaspettata "Come sei finito qui?" Mi spiazzò.
Non ci avevo mai pensato,cioè ci pensavo ma non pensavo al fatto di dover rispondere a questa domanda.
Per qualche minuto non capii più niente,mi sembrava di essere in una bolla isolato dal mondo,non che non lo fossi già ma ancora
peggio,credo che lei si sia preoccupata perché mi chiese se fossi ancora lì,ma io non risposi anzi aspettai ancora qualche istante prima di rispondere
"Ricordo solo che era sera,che era successo qualcosa che mi aveva davvero fatto arrabbiare,poi l'aria fresca ma non troppo e infine una luce abbagliante e un corpo legato al mio,poi il buio" ripensare a quella sera mi fece male,ma per lei lo avrei sopportato,mi piaceva parlarle, anche se lo avevo fatto per pochi istanti.
Fui curioso di sapere come lei fosse arrivata qua quindi le feci la stessa domanda"Non ricordo nulla del motivo per cui sono arrivata qua,ricordo solo che ero alla festa della mia migliore amica Kate,ero nel bagno con Josh il mio migliore amico e stavamo parlando di un ragazzo che gli piace,se dovessimo uscire da qui non dirgli che ti ho detto che è gay." A quella affermazione mi scappo una risata "Quando abbiamo sentito bussare alla porta,poi il buio più totale." la sua risposta fu strana,ma ancora più strano fu l'effetto che ebbe su di me,un forte dolore mi colpì alla testa e di colpo iniziai a urlare "Stai bene?" la sentii chiedere,ma non riuscii a rispondere quindi ebbe come risposta soltanto un altro urlo, sentii dei colpi sulla barriera,stava cercando di romperla,ma non poteva riuscirci,iniziai a sentire dei singhiozzi ma non dissi nulla,mi dispiacque in quel momento sentirla piangere per me,ma lei come se niente fosse mi disse di stare calmo e di parlare con lei ma non riuscii fare altro se non gridare "Fa davvero male" le dissi,ed era vero non avevo mai provato un dolore simile prima "Ma cosa? Cos'è che ti fa male?" mi chiese lei con voce apparentemente calma "Ho un dolore allucinante alla testa" le risposi con quanta più sicurezza potevo.
"Allora ascoltami,chiudi gli occhi e massaggiati le tempie,poi dimmi come va!" Mi esortò lei,ci provai ma il risultato non fu quello sperato poiché il dolore non faceva che aumentare
"Non passa e fa male" Ma lei sicura mi disse di andare a casa e riposarmi e che ci saremmo ritrovati il giorno dopo allo stesso posto,sempre se sarei stato nelle condizioni di uscire.
"Ma non voglio lasciarti" dissi senza pensare,mi meravigliai io stesso di ciò che dissi ma lo pensavo quindi credo sia giusto che io lo abbia detto,fu sorprendente la sua risposta "Tranquillo,avremo altre occasioni per parlare e stare insieme,ora vai a riposarti" pensavo mi urlasse contro e invece fu tutt'altro.
Con l'amaro in bocca presi la via del ritorno per casa,mi fece sentire male,veramente molto lasciarla li,non averci parlato come e quanto avrei voluto ma ebbe ragione nel dire che sarei dovuto rientrare a casa.
La cosa che in quel momento di agonia mi fece star bene fu che lei,pur non conoscendomi,si fosse preoccupata per me,che abbia cercato di consolarmi, anche se dalla sua voce si capiva benissimo che fosse molto preoccupata,che mi abbia detto di tornare a casa nonostante credo sia stata nella mia stessa situazione tutta la notte.
Arrivato a stento a casa, riuscii solo ad aprire la porta,entrare in casa e richiudere la porta alle mie spalle perché dopo mi sentii venire meno e quindi caddi a terra.
Quando mi risvegliai, era già sera,non so spiegare quanto tempo rimasi svenuto ma in quel frangente di tempo sognai due ragazze,senza alcun volto,la prima con i capelli biondi,la seconda con i capelli rossi.
Concentrai il mio sguardo sulla prima,avevo la sensazione di conoscerla ma guardandola l'unico sentimento che provavo, era la rabbia,una rabbia profonda verso quella persona,guardando invece la ragazza rossa riuscivo a provare tranquillità e amore,credetti di amare quella ragazza che in quel momento si stava avvicinando e quando la ebbi di fronte a me mi tirò uno schiaffo e così mi svegliai.
Ero stordito e molto debole ma mi alzai e andai a stendermi sul letto dove di nuovo caddi in un sonno profondo.


|| Ed eccoci qua col nono capitolo,diciamo che l'ho iniziato a scrivere subito dopo aver scritto il capitolo 8 e ci sono stata su fino a oggi,all'ora di fisica materia che odio nel profondo.
Comuqnue spero che il capitolo vi piaccia e niente vi amo perché siamo a quasi 200 visualizzazioni quindi non mi resta che dirvi grazie.

ALL THE LOVE ❤ ||

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