Capitolo 7 - Pago Io

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La mattina seguente mi svegliai prima di tutti, alle 4. Misi in una borsa il mio portafoglio, cellulare, due pezzi di pizza della sera prima e un libro. Indossai un paio di jeans, una maglia nera e delle converse, giacca di pelle e via... ero pronta per partire.

Sgattaiolai lasciando un biglietto, e poi corsi verso il cancello dove Beth mi aspettava.

Arrivai con l'affanno, Beth era già lì, indossavamo abiti simili, infatti non potemmo fare a meno di sorridere nel notare il nostro abbigliamento.

<<Buongiorno>> disse lei, suo padre non le aveva concesso la macchina per viaggi così lunghi, così ci toccò prendere un bus per arrivare alla stazione, il primo treno era alle 6,03 quindi eravamo in perfetto orario.

<<Hai dormito bene?>> mi chiese Beth, in tutta risposta sbadigliai e feci cenno di no.

<<Tuo cugino è pazzo>> dissi, attirando la sua curiosità. Le raccontai ciò che era successo, sembrò davvero sopresa di collegare tali azioni al ragazzo che conosceva.

<<Vai a capire cosa passa per la mente dei ragazzi>> disse lei, alzando gli occhi al cielo.

<<C'è qualcosa che non so?>> chiesi, osservandola con gli occhi dolci.

<<Ieri sera ho messaggiato un po' con Theo... Stavamo scherzando, poi d'un tratto è diventato serio e mi ha detto che non devo innamorarmi di nuovo di lui! Non potevo credere ai miei occhi, ho spento il cell senza rispondere>> disse lei nervosa, sbuffai e le diedi una pacca sulla schiena.. Non potevamo farci proprio niente.

I pettegolezzi sulle forze armate non erano finti, in stazione vidi più di un posto di blocco, persino al momento di comprare il biglietto mi fu chiesto più volte di mostrare i miei documenti, per accertare la mia identità.

<<Hanno preso la questione davvero seriamente>> disse Beth, osservandosi attorno come me.

<<Credi che ci sia dell'altro che noi non sappiamo?>> chiesi io, lei alzò le spalle e capii che era confusa quanto me.

Il nostro treno fu puntuale, prendemmo subito posto e mangiammo i pezzi di pizza che avevo portato per entrambe.

<<Beth... dimmi che non lo hai fatto>> dissi quando vidi Demon, Etan e Theo camminare verso di noi.

<<Che sbadata! Ieri Demon mi ha chiesto perché eri strana e per sbaglio gli ho raccontato tutto>> disse lei, per niente dispiaciuta.

<<Stavi dormendo quando sono andata via>> dissi appena Demon si sedette accanto a me, Theo e Etan presero posto di fronte a noi.

<<In realtà ero già andato via>> rispose lui, tirando un morso alla mia pizza.

<<Ringrazia il fatto che siamo in un mezzo pubblico e circondati da telecamere>> dissi io, mangiando velocemente il resto della pizza che era rimasto.

<<Dunque tuo padre è un pazzo?>> disse Theo senza farsi alcuno scrupolo, poggiando i suoi piedi sul sedile libero accanto a Beth.

<<Hoi, sì più sensibile>> disse Etan dandogli una piccola spinta.

Evitavo lo sguardo di Etan, non riuscivo a credere davvero che era mio fratello.

<<È un pazzo>> dissi io, guardando fuori dal finestrino. I paesaggi cambiavano man mano che andavamo verso il centro di Talia, non vi erano molte città ma tanti paesini vicini tra di loro e sommersi nel verde. Io vivevo in un villaggio di fate, mio padre era un mago ed era il fabbro del posto. Cose come cellulari e Internet erano ancora impensabili dalle mie parti.

Behind The Water (HB College 2) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora