capitolo 8

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Jackson

Una settimana in questa casa e sento già la libertà a qualche passo da me.
Luke sembra essersi calmato nei miei confronti e adesso mi tratta come un suo pari, merito del mio essere strafottente; Al è quello più legato al mio compagno di stanza e mi ha trovato , dal primo giorno in cui lo conosciuto, simpatico.
Gli altri tre ragazzi ex-carcerati come me, sembrano avere negli occhi ancora molto dolore, non hanno ancora superato il trauma ed è possibile capirlo quando facciamo gli incontri di gruppo; Lucille è la responsabile delle sedute di gruppo, spesso Luke non parla mentre io lo trovo liberatorio, mi sfogo facilmente con loro perché so che mi capiscono.
- ragazzi seduta straordinaria dopo pranzo - dice Lucille entrando nella sala lettura dove ognuno di noi "studia ", o per lo meno chi va ancora a scuola come me, gli altri sistemano libri sugli scaffali o scrivono il loro diario. Avete capito bene, dei ragazzoni con delle faccie poco raccomandabili scrivono un diario per poter sfogare i loro istinti violenti, così da colpire solo un semplice foglio di carta e non la faccia di un nostro compagno.
- perché dobbiamo fare questa seduta? -chiede Al che già si era pianificato di sgattaiolare nel giardino cercando di beccare il Wi-Fi dei nostri vicini per poter parlare con la sua ragazza, tutto dal cellulare di contrabbando di Luke.
- io e Gus abbiamo una proposta per voi -
- Lù facciamo già tante cose, che palle io non voglio fare altro volontariato - sbuffa Sanchez chiudendo di getto il libro.
- dopo pranzo riunione e non si discute - Lucille richiude dietro di lei la porta incavolata e subito Sanchez inizia a sbuffare a più non posso.
- Sanchez smettila starei studiando - dico esasperato dopo il suo ultimo sbuffo.
- che c'è Novellino? Non riesci a fare il cocco di mamma? -
- semplicemente non voglio sentire i tuoi lamenti... -
- ripetimi come ti hanno picchiato che così riproduciamo la scena - guardo Sanchez in tono di sfida, non mi farei mai mettere i piedi in testa da nessuno nemmeno se questo è figlio di un boss.
- ripetimi come ti picchiava tuo padre - so di averlo colpito nel profondo perché vedo il mio "compagno" di casa alzarsi di scatto e venirmi incontro, pronto a picchiarmi.
- Sanchez ti sembra il caso? - interviene Luke mettendosi davanti a me. - è un Novellino e non sa le "regole"... -
- Luke spostati così impara le buone educazioni-
- le buone educazioni sarebbero le tue? Figlio disprezzato... -
- figlio di pu... -
Sanchez spinge via Luke e mi da un pugno dritto in faccia, le sue nocche a contatto con la mia mascella fanno un rumore strano e io non posso non ricordarmi quel modestissimo giorno.... Avevo lasciato la mia postazione per poter andare a prendermi le sigarette, ero in astinenza da tutta la giornata e ne sentivo il biosgno; non avrei mai sospettato che dei poliziotti in borghese mi stavano seguendo e approfittarono della mia debolezza per poter incastrare me e i miei "amici".
- Sanchez! - sentii urlare Gus prima di perdere i sensi.

- Jackson stai bene? - chiese Lucille non appena aprii gli occhi; annui frastornato.
- Sanchez é in punizione,non può vedere la famiglia e farà triplo turno di volontariato... ah e lo sei anche tu... -
Io?! Io che ero stato solamente la vittima, ma che razza di mente contorta avevano da queste parti?
- so che non sei stato tu ad iniziare, ma hai fomentato il tutto quindi ti meriti anche tu una punizione. Sicuramente minore di quella di Sanchez-
- non vedrò la mia famiglia? E quanto? - chiesi rassegnato; sapevo le punizioni che questo apparato statale dava, voleva toglierti qualcosa a cui tenevi in modo tale che la prossima volta non lo avresti fatto più.
- oh no a te è permesso vedere la tua famiglia ma dovrai partecipare volontariamente al musical del centro FMA -
- cosa?! Un musical? Stai scherzando? -
- per niente... agli altri é stato permesso di scegliere, a te é stato imposto come punizione-
- quindi è inutile che discuto - Lucille mi sorride felice per poi andarsene subito dopo in modo tale che possa riposare.
Un musical, dovrò partecipare ad un musical dove non conosco nessuno e con gente per bene che, sicuramente, mi guarderà dalla testa ai piedi con superiorità; maledico ancora una volta quel cretino di Sanchez, la mia straffottenza e la mia bocca per non essere rimasta chiusa... ora mi toccherà fare un musical quando non ho nemmeno la voglia di imparare la lezione di geografia!!! Grazie Sanchez, grazie di cuore.

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