Capitolo 13

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Nella macchina trasparivano delicati raggi di luce che venivano attirati dal bellissimo dio seduto accanto a me, teneva gli occhi puntati sulla strada e le mani delicatamente adagiate sul manubrio nero. Io sorrisi a guardarlo, era bellissimo e io non potevo e non avevo i mezzi necessari per stare con una bellezza del genere. I suoi occhi si distolsero un attimo dalla strada e si puntarono sui miei, gli sorrisi e lui ricambiò senza esitazione e poi mi chiese "sei agitata per la missione? " io risposi "non molto, ci sarai tu con me, nessuno oserà sfidare un dio" le mani di Apollo si irrigidirono sul manubrio mostrando le nocche bianche, cosa avevo detto di male?  Lui parlò interrompendo i miei pensieri "il fatto che io e mia sorella siamo con voi potrebbe anche peggiorare la situazione, ci sono tanti mostri, titani e creature che vorrebbero gli dei morti" si girò dinuovo verso il vetro e continuò a guardare davanti a se. Per tutto il viaggio non parlarono, appena arrivati Apollo fu il primo a scendere seguito da tutti gli altri, entrammo nel grande campo, subito Chirone ci accolse mostrando a tutti i nuovi arrivati dove avrebbero dormito, Reyna avrebbe dormito nella casa grande, Frank nella casa di Ares, Hazel nella casa di Ade, Jason nella casa di Zeus, Piper nella casa di Afrodite e infine Apollo nella casa di Apollo. Avevo deciso di dormire nella casa di Ade, Stare da sola non mi piaceva e poi avrei trovato una nuova amica e sarei stata insieme a Nico come ai vecchi tempi. Trasportai le mie cose nella tenebrosa casa di Ade dove il buio regnava e ad ogni angolo c'erano dei teschi che rendevano l'edificio una casa dell' orrore ma io non avevo paura, sapevo che quei teschi erano finti e il buio non mi dava alcun fastidio. Sentimmo un corno suonare, guardai l'orologio, non era l'ora di cena, guardai Nico che si stava infilando la maglietta visto che si era appena fatto la doccia, dopo il corno la sua faccia da essere rilassata era diventata triste e tesa, mi disse "artemide e le sue cacciatrici sono arrivate" io annuii e uscii dalla casa seguita da Nico e da Hazel la quale cercava di rasserenare Il mio migliore amico con parole dolci senza alcun risultato, perchè stava così? Per la strada incontrai Apollo che sfoggiava un caloroso sorriso, difronte a noi dalla foresta apparvero una trentina di ragazze vestite con tute mimetiche e munite di archi e frecce, davanti a loro c'era la dea che io riconobbi subito, era Artemide, portava un cerchietto dorato sulla testa e ci veniva incontro, vicino a lei c'era una bambina, aveva più o meno 7 o 8 anni, le teneva la mano e la guardava con sguardo sognante come se fosse la sua eroina . Artemide si avvicinò a noi e abbracciò il fratello che con una voce tenera le disse "sorellinaaa che piacere vederti " lei sorrise e con la voce calma ma con un pelo di freddezza rispose "featello, mi devi presentare le persone che parteciperanno con noi alla missione" il fratello annuii e dopo che la dea salutò le sue cacciatrici ci raggiunse.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 12, 2016 ⏰

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La tredicesima dea [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora