Erano le sette e mezza e stavamo per uscire di casa.
Io indossai una canottiera bianca attillata scollata con le bretelle fine, dei leggins neri e le roshe one che mi avevano regalato i miei al mio compleanno.
Io: Kayla hai tu la mia collana dorata?
Kayla: si Ash.
Disse entrando in camera con la collana in mano.
Io: grazie.
Tornai davanti allo specchio, misi la collana, mi feci la piastra e mi truccai.
Misi una linea spessa di eleyner, il rimmel e il rossetto rosso. Decisi di non mettere il fard perché, essendo un po' abbronzata, sarebbe stato inutile.Mamma: ragazze siete pronte? Intanto io vado a mettere Joshua e Matt in macchina.
Io: arriviamo mamma.
Io e Kayla uscimmo contemporaneamente dalle nostre stanze e rimanemmo a fissarci.
Era davvero bella. Aveva i capelli raccolti in una coda alta, dei pantaloncini neri a vita alta e una maglia bianca con scritto "ok, but first coffee". Gliela regalai io perché non mi stava più.
Io e Kayla: sei davvero bella sorella.
Dicemmo all'unisono.
Io: dai andiamo piccola Ash.
Kayla: io non sono una piccola Ash.
Io: oh sì che lo sei.
Kayla: pensandoci però non sarebbe male essere te.
Io: ovvio. Chi non vorrebbe essere me?
Chiesi sarcastica.
Io: sono un disastro come ragazza Kay, non resisteresti neanche un giorno essendo me. Combino solo guai.
Kay: sei una sorella fantastica, un'amica fantastica e una fidanzata fantastica.
Io: forse una "fidanzata fantastica" lo ero.
Dissi. Non mi ero mai considerata fantastica in qualcosa. Insomma, perché dovrei farlo?
Io: sono tante cose Kay, partendo da stronza, egoista, presuntuosa...
Kay: possibile che riesci a vedere solo i tuoi difetti Ash?
Io: trovami soltanto un pregio.
Dissi.
Vedendola pensierosa parlai.
Io: vedi?
Dissi scendendo le scale.
Kayla: sei brava nella ginnastica, sei simpatica, divertente e bella. Devo continuare?
Disse quando arrivai alla fine delle scale e, sentendo la sua voce, mi fermai.
Io: Kay queste cose rispecchiano te, a parte la prima, io non sono così.
Dissi uscendo.
Kayla: Ash sei davvero testarda, vaffanculo.
Disse scendendo le scale di corsa e uscendo di casa.
Io: Kay non ti arrabbiare dai!
Dissi rincorrendola, ma era salita in macchina e l'aveva chiusa da dentro. "Ha preso tutto dalla sorella" pensai e poi dissi.
Io: ho capito, vado a piedi. Mamma vado a piedi.
Dissi urlando l'ultima frase.
Mi incamminai verso casa di Logan e quando arrivai loro erano già li, ovviamente.
Logan: pensavamo non saresti più arrivata.
Io: ci ho messo cinque minuti di orologio, sono stata anche troppo veloce.
Dissi nervosa.
Logan: ok, non ti agitare.
Io: scusa, ho litigato con Kayla.
Dissi abbracciandolo.
Logan: come mai?
Chiese facendomi entrare.
Io: perché ci siamo fatte i complimenti a vicenda ed io poi le ho detto "andiamo piccola Ash". Lei mi ha detto che non le sarebbe dispiaciuto essere me ed io le ho detto che sono un disastro come persona e che non resisterebbe nemmeno un giorno ad essere me. Così lei ha cominciato a dirmi che ero una sorella fantastica, un'amica fantastica e una fidanzata fantastica, ed io le ho detto che ero tutto meno che fantastica. Lei mi ha detto dei miei pregi, che io non vedo ed io le ho detto che i pregi che mi ha dato rispecchiavano lei, non me, e lei si è arrabbiata e mi ha mandata a quel paese.
Dissi finendo il discorso, riprendendo fiato visto che avevo parlato talmente tanto veloce che avevo il fiatone.
Logan: ha ragione, l'avrei fatto anch'io.
Sei davvero testarda a volte.
Shawn: ha ragione.
Disse sbucando dalla porta della cucina.
Io: hei.
Dissi guardando Logan come per chiedergli cosa ci facesse lui qui e lui mi sorrise soltanto.
Shawn: hai litigato con Kayla vero?
Io: si.
Shawn: lei ed Ella sono sul divano e stanno parlando da mezz'ora di te. Più che altro della tua testardaggine.
Io: non sono testarda.
S e L: oh sì che lo sei.
Dissero all'unisono per poi battersi il cinque.
Shawn: devi credere di più in te stessa Ash. Sei una ragazza bellissima, sai fare tante cose e dio, hai un fisico da paura...
Sono sicura al cento per cento che, da quando ha cominciato a farmi i complimenti, sono arrossita e ho cominciato a sorridere come un ebete.
Io: g-grazie.
Dissi mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Io: o-ora vado di là.
Dissi alzandomi e quando uscì dalla porta della cucina qualcuno da dietro mi afferrò il polso e, girandomi, fece combaciare i nostri petti.
Shawn: sei bellissima sopratutto quando arrossisci e piccola sono felice di farti ancora questo effetto.
Mi sussurrò all'orecchio e una scarica di brividi mi percorse la schiena.
Io: n-non mi fai nessun affetto...e-effetto volevo dire.
Shawn: cominci a balbettare quando sei nervosa. Ricordati che sono una delle persone che ti conosce meglio di tutti.
Disse lasciandomi un bacio sotto l'orecchio per poi lasciarmi li in piedi vicino alla porta con il sorriso da ebete.
Mamma: Ash ti senti bene?
Io: sì perché?
Mamma: stai sorridendo...alla porta.
Io: mamma, sorridere alle porte e' una cosa normalissima. A loro dobbiamo tutto. Prova ad immaginare una vita senza porte. Non esisterebbe la privacy, si morirebbe di freddo e entrerebbero molti ladri.
Dissi cercando di convincere mia madre che però, essendo una donna molto sveglia, mi guardò e mi disse.
Mamma: state di nuovo insieme tu e Shawn?
Io: io e Shawn? Perché dovremmo stare insieme? Abbiamo deciso di restare amici.
Mamma: voglio vedere quanto resistete da amici.
Disse evidenziando la parola amici.
Io: sei troppo sveglia mamma. Quando sei con me a volte devi fare finta di non capire ok?
Mamma: ah tesoro, la vita.
Disse mettendomi un braccio dietro al collo.
Mamma: ora accompagnami in cucina.
Io: ok.
Andammo in cucina e tirammo fuori dal frigo gli antipasti che la mamma di Logan aveva preparato.
Io: ma quante cose ha preparato?
Mamma: tante, lo sai che lei cucina sempre per un esercito.
Papà: di che parlano le mie donne?
Io: di ragazzi.
Dissi guardando mia madre e lei mi sorrise.
Papà: ah sì?
Chiese infastidendosi.
Mamma: c'è un ragazzo a scuola che cerca di conquistare Ash, ma allo stesso tempo ce ne' uno in palestra e un'altro nella squadra di basket.
Papà: ma come siete spiritose.
Disse facendo una finta risata.
Papà: cambiando discorso, il trenta sarà la giornata dei genitori, ricordi Ash?
Disse abbracciando me e la mamma da dietro.
Cavolo, la giornata dei genitori.
Io: certo che la ricordo. L'hai inventata Kayla quando era all'asilo e da lì abbiamo cominciato a festeggiare il trenta giugno.
Papà: sono serio. Non prenderti impegni. Chiaro?
io: certo.
Papà: comunque so che stavate parlando di un ragazzo con i capelli marroni e gli occhi marroni, diciassette anni, con un fisico bestiale e molto figo.
Io: ah sì? Chi?
Fa che non dice Shawn, fa che non dice Shawn.
Papà: io, ovvio.
Io: ma certo, sei davvero perspicace. Come hai fatto a capire così in fretta.
Papà: tesoro, e' una mia impressione o mi sta prendendo per il culo.
Mamma: Daniel, non davanti ad Ash.
Io: oh mio dio mamma, ho quindici anni, come dice Matt, ho completato tre mani, potete dire le parolacce davanti a me. Io ne dico cento al giorno come minimo.
Mamma: come scusa?
Io: è? Hai sentito? Mi stanno chiamando, continuiamo dopo.
Mamma: si, si scappa scappa.
Andai in salone e poco dopo ci mettemmo tutti a tavola.
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Res[tiamo] amici? 3
Lãng mạnAsh, dopo una gara, incontra l'allenatrice dalla squadra di ginnastica artistica della U.C.L.A: Rose Valentine, che le propone di far parte della sua squadra per gli internazionali. Ash, dopo averci pensato a lungo, prende la decisione di partire pe...