11.

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Logan's pov
Mamma: Logan sbrigati dobbiamo andare in ospedale.
Io: perché?
Mamma: Ella e Ashley hanno avuto un incidente.
Io: andiamo.
Dissi correndo di fuori.
In venti minuti arrivammo all'ospedale e trovammo Kim, Tom, Shawn, i genitori di Ash e i miei fratelli.
Io: che cosa è successo?
Jennifer: una macchina non si è fermata allo stop e le ha prese in pieno.
Disse in lacrime.
Io: ma come stanno?
Daniel: Ash non si è ancora svegliata e ha un braccio rotto Ella... e' in coma.
A quelle parole mi si restrinse il cuore. Avrei potuto perdere le persone che più amavo al mondo contemporaneamente.
Jennifer: i dottori hanno detto che Ash ha avuto dei problemi con il bambino, ma non capisco che bambino. E' forse incinta?
Quando disse quelle parole ricordai quando avevo trovato nel secchio del bagno di Ella il test della gravidanza. Era suo allora! Sapevo che Ella non era incinta.
Io: cazzo.
Io uccido Jai e quel suo cazzo di amichetto nei punti bassi. Brutto stronzo come si è permesso di toccare la mia migliore amica?
Mamma: tu sai qualcosa Logan?
Io: il giorno dopo la festa ho trovato nel secchio del bagno di Ella un test della gravidanza dove risultava che chi l'aveva fatto era incinta. Io me la sono preso con Ella pensando fosse suo, ma non era suo, era di Ash.
Quando dissi quelle parole per poco Jennifer non svenne.
Jennifer: Ash e' incinta? Oh mio dio. Ecco perché in questi giorni portava sempre magliette larghe, avrei dovuto capirlo.
Io: l'unica che lo sapeva era Ella.
Jennifer: ma chi è che l'ha messa incinta?
Io: non lo so. Shawn.
Lo chiamai e lui si alzò e venne verso di me.

Shawn's pov
Mi girai verso Logan, che mi aveva appena chiamato, e andai verso di lui.
Io: hei.
Dissi dandogli una pacca sulla spalla.
Logan: senti, tu lo sapevi che Ash era incinta?
Quando disse quelle parole capii il motivo per cui Ash mi aveva detto di starle lontano e di rispettare le sue decisioni, non voleva che io soffrissi scoprendo che era incinta e che il bambino non era mio.
Io: cosa? Ash incinta? Chi cazzo l'ha toccata?
Chiesi abbastanza incazzato.
Logan: non ti agitare amico. Tu sei sicuro di non centrarci niente?
Io: no. Jennifer te lo posso giurare.
Daniel: voi due l'avete mai fatto?
Mi faceva strano parlare con il padre di Ash di queste cose. Insomma, stiamo parlando di me e sua figlia a letto.
Io: si.
Dissi abbassando lo sguardo.
Logan: però se fosse stato Shawn Ash avrebbe già avuto un po' di pancia, invece non si vede niente. Deve essere stato qualcuno lì a Los Angeles. Dev'essere stato...
Io: Jai! Porca puttana.
Dissi dando un calcio al muro per poi appoggiarci la testa.
Io: io lo uccido quel pezzo di merda.
Logan: glielo avrà detto Ash?
Io: io devo andare a vedere se si è svegliata, devo parlarci.
Daniel: no, vieni qui ragazzo.
Mi avvicinai a lui e lui cominciò a parlare.
Daniel: come ti sei permesso di andare a letto con mia figlia? L'hai costretta?
Io: no signore, non l'avrei mai fatto. Ash ha detto che era il mio regalo di compleanno.
Quando lo dissi Logan, nonostante sua sorella fosse in coma ed Ash non si era ancora svegliata, scoppio' a ridere.
Jennifer: oh mio dio!
Disse mettendosi una mano sulla bocca.
Logan: dai Daniel, e' abbastanza grande.
Disse Logan guadagnandosi un'occhiataccia di Daniel.
Daniel: le hai fatto mal...
Jennifer: oh mio dio Daniel, ma la vuoi smettere? Saranno affari loro.
Daniel: saranno anche affari miei visto che stiamo parlando di mia figlia.
Io: sentite io vado da Ash.
Dissi interrompendoli.
Daniel: parliamo dopo ragazzo.
Fermai una infermiera e le chiesi dove si trovasse Ash. Lei mi disse "stanza 140". Corsi per il corridoio cercando la stanza e quando la trovai aprii la porta e la vidi seduta vicino alla finestra mentre guardava fuori con le lacrime agli occhi.
Io: Ash.
Dissi con un filo di voce.
Lei si girò, mi guardò, si alzò e venne ad abbracciarmi.
Ash: l'ho perso Shawn.
Io: lo so Ash, me l'ha detto tua madre.
Ash: mi sento una merda. Già lo amavo.
Io: mi dispiace Ash.
Ash: Ella come sta?
Io: è in coma.
Ash: perché io devo avere una vita così di merda? Perché proprio io? Perdo mio figlio, il padre se ne scappa senza nemmeno salutarmi, Ella e' in coma...
Io: vuoi dirmi che Jai lo sapeva,ma se ne è andato?
Ash: si, gliel'ho detto, ma lui ha detto "mi dispiace Ash", e se ne è andato.
Io: me ne sarei preso cura io di te, piccola. Sai che ti amo.
Lei mi guardò e mi baciò.
Fu il più bel bacio del mondo. Le sue labbra erano morbide e sapevano di lacrime. Era un bacio dolce e lento, pieno di sentimenti.
Ash: ti amo.
Disse appoggiando la sua fronte sulla mia.
Io: anch'io Ash.
Disse dandole un'altro bacio.
Ash: io non ne posso più di essere solo tua amica.
Io: nemmeno io Ash, vuoi tornare con me?
Lei mi guardò e, nonostante gli occhi pieni di lacrime riuscì a sorridermi per poi baciarmi.
Io: devo prenderlo come un si?
Chiesi facendola ridere.
Ash: certo scemo. Ti amo.
Io: anch'io Ash.
Ash: promettimi che almeno tu non mi lascerai.
Io: te lo prometto principessa. Ti amo troppo per farti soffrire ancora. Ora riposati.
Ash: voglio stare con te Shawn, non voglio dormire, io non sono stanca.
Io: allora vieni con me.
Dissi afferrandole il polso.
Ash: fai piano che li ho un livido.
Io: si scusa.
Ash: dove mi porti?
Io: in un posto magnifico. Però non dobbiamo farci vedere.
Ash: ok.
Uscimmo dalla stanza guardando che non ci fosse nessuno, ma ci vide un dottore che ci disse di stare fermi, ma noi cominciammo a correre per le scale.
Ash: dove mi porti Shawn?
Chiese per la seconda volta, questa volta però ridendo.
Io: qui.
Si girò e rimase a bocca aperta per lo stupore.
Io: ti piace?
Chiesi abbracciandola da dietro e appoggiando la testa sulla sua spalla.
Ash: si, e' magnifico.
Disse girandosi verso di me e guardandomi.
Io: che c'è?
Ash: non lo so, mi fa strano stare qui con te. Devo riabituarmi ad averti sempre tra le scatole. Mi sei mancato così tanto che...
Non le lasciai finire la frase che la baciai.
Io: basta parlare Evans, goditi il momento.
Ash: dovresti zittirmi più spesso in questo modo.
Io: lo farò ogni volta che ne avrò le possibilità.
Ash: allora che aspetti?
Io: niente.
Dissi baciandola un'altra volta.

Rimanemmo così per una decina di minuti, a guardare New York dal terrazzo dell'ospedale e fu il momento più bello della mia vita

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Rimanemmo così per una decina di minuti, a guardare New York dal terrazzo dell'ospedale e fu il momento più bello della mia vita.

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