Capitolo 28

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Dal capitolo precedente...

"già penso che sono qui tutti per vedere la ragazza nuova della gang più spietata di Londra e come se la cava in pista" dice Tylor mettendomi un braccio intorno alle spalle giocosamente "oh forse sono venuti a vedere come la gang più spietata di Londra viene sconfitta dalla gang più spietata e rispettata di Detroit" dice una voce alle mie spalle e riconoscendola mi si ghiaccia il sangue e scompare il sorriso che avevo sul volto fino a pochi secondi fa. Justin vedendo la mia reazione gli chiede "e tu saresti?" io non do il tempo di rispondere al ragazzo di Detroit che rispondo al posto suo girandomi verso di lui così dando le spalle agli altri " lui è Jason...Jason Keller" il mio corpo è sempre più teso mentre tengo il mio sguardo incatenato al suo. "É bello sapere che ancora ti ricordi di me,
Kathrine."

"Beh, anche se volessi non potrei mai visto la cicatrice che porto sul mio corpo a causa TUA" dico mettendo rabbia in tutta la frase ma soprattutto nella parola 'tua', il resto dei ragazzi spostano lo sguardo da me a Keller come se stessero vedendo un partita di ping-pong stando sull'attenti perchè hanno capito che è un pericolo. Jason serra la mascella e stringe i pugni facendo diventare la sue nocche bianche mentre io mi applaudo le mani mentalmente per riuscire ancora a far unfuriare questo ragazzo "sei rimasta sempre la stessa cara Katy" mentre sento queste parole essere pronunciate dall'essere con la coda dell'occhio vedo Justin fare un passo avanti stringendo i pugni cosicché da ritrovarsi la nocche bianche "Justin stai fottutamente fuori da questa cosa" gli sussurro ringhiando continuando a tenere gli occhi sulla figura potente di Jason, Bieber dopo che mi ha lanciato uno sguardo si fa da parte. "Oh, non credo che sono sempre la stessa sai caro Jason- dico imitando il caro che mi aveva affibbiato prima lui- però questo credo che piano piano lo capirai." presi aria. Mi sento con la mente piena di domande che voglio fargli da ormai due anni, domande che piano piano continuavano ad aumentare nel corso del tempo. Quello che sentivo in passato quando ero vicino a lui lo sento anche ora, non sono mai riuscita a capire veramente che emozioni provavo ma dominava il mix paura,rabbia e qualcosa che non so spiegare nemmeno a me ma credo che sia la voglia di picchiarlo selvaggiamente. "In questi due anni volevo farti così tante domande che in questo momento nemmeno un quarto me ne ricordo ma quella più fondamentale me la ricordo perfettamente quindi ora funziona così Keller: io ti faccio la domanda e tu senza trovare delle fottute scuse e senza che nessuno ti interrompe- dico guardando i ragazzi che si trovano da poco dietro di lui- mi rispondi a questa cazzo di domanda" lui fa un sorrisetto per poi rispondere "ai vostro ordini principessa" facendo un finto inchino. "Perchè mi sono ritrovata in quella cazzo di cantina e soprattutto perchè mi hai torturata?" senza dargli modo di rispondere continuo il mio discorso "questa è l'unica domanda che mi facevo e che mi faccio quando guardo quella schifosa cicatrice e sai che il mio cervello arriva a pensare certe cose che nemmeno uno psicopatico arriva a pensare ma ogni volta mi ponevo questa domanda diventavo improvvisamente stupida e nemmeno c'era una risposta che poteva avere qualcosa di vero visto che IO E TE NEMMENO CI CONOSCEVAMO" urlo con tutta la rabbia che avevo in corpo scatenando da parte sua una risata divertita per poi ritornare serio ed iniziare a dire "tu ha-" stava per rispondere quando una voce dietro alcuni ragazzi lo bloccò "non essere così stupido,Jason, e tu Kathrine dovresti stare attenta a che domande fai" vedo una figura che si avvicina a noi piano piano ancora non capendo a che appartiene quella voce rauca e con qualche traccia di vecchiaia quando arriva davanti a noi riesco a capire che quelle spalle larghe e quella voce rauca appartengono a Ben Skipper. "E tu cosa ci fai qui, Skipper?" lui rimane un pò interdetto alla mia domanda e vedendo che non ci arriva da solo al punto gli do un piccolo aiuto "sai dopo quello che hai fatto l'ultima cosa che credevo di vedere era te e Jason nella stessa gang pensavo che ti aveva infilato una pallot-" non mi lascia finire che inizia a parlare con tono duro e arrabbiato "non sei mai riuscita a tenere la bocca chiusa, vero stronza?!" "beh no, non ci sono mai riuscita" dico rivolgendogli un sorrisetto che più finto non poteva essere "Ben di cosa stava parlando Kathrine?" chiede Jason perduto... Non ci posso credere che Jason non sa cosa ha fatto Ben tre anni fa, i miei pensieri vengono interrotti da un ragazzo che urla sovrastando le urla della gente "TUTTI QUELLI CHE GAREGGIANO DEVONO VENIRE QUI PER ESSERE CERTI DI ESSERE PRONTI PER CORRERE" guardo intorno a me per poi passare vicino a Jason sussurrandogli vicino l'orecchio "se fossi in te mi fiderei di meno di certe persone che tu chiami amici" e proseguo fino al box dove si trovano le moto.
Sono sbalordita da come Jason non abbia capito di è stato veramente ad uccidere il suo stesso sangue e di come quello sporco figlio di puttana di Ben Skipper sia riuscito a nascondere per bene la verità. Però se Jason non sa che è stato Ben ad uccidere il padre chi pensa che sia stato anzi la vera domanda è Ben che storia gli ha raccontato?
Ora capisco il sogno che ho avuto un pò di giorni fa. Sono così persa nei miei pensieri che non mi accorgo di Justin già appoggiato alla sua moto che mi fissa insistantemente faccio finta di non averli visto perchè in questo momento non voglio parlare con nessuno, voglio fare solo quello per cui sono venuta qui. Lo sento sospirare quando capisce che non parlerò né con lui né con tutti gli altri.
Il silenzio mi sta facendo ritornare in mente tutti i ricordi più brutti quando la voce, ad un volume leggermente troppo alto, li interrompe bruscalmente iniziandomi a sbraitare contro. "CHE COSA CAZZO SIGNIFICA QUELLO CHE ABBIAMO APPENA VISTO MA SOPRATTUTTO SENTITO?" io mi irrigidisco ripensando alle conversazione che ho avuto con Keller fuori al capannone ma comunque resto ferma evitando di dargli una risposta e di girarmi verso di lui "GIRATI QUANDO TI PARLO, CAZZO. NON TE LO HANNO INSEGNATO IL RISPETTO?" lo ha detto davvero? Io credo proprio di si, tu sei la mia coscienza quindi ne dovresti essere più sicura tu.
Quando realizzo che Liam ha detto vermete quelle parole mi giro verso di lui con tutto l'odio negli occhi "oh scusa ma sai i nostri genitori dopo la tua finta morte sono stati impegnati chi ha scopare come conigli con l'amante chi a picchiarmi ed a ubriacarsi QUINDI NO IL RISPETTO NON ME LO HANNO INSEGNATO MIO CARO FRATELLINO" gli dico con tutta la rabbia del mondo, intorno a noi si è creato il silenzio e gli sguardi di tutta la gang erano stupiti della risposta che avevo appena rivolto a Liam che in questo momento sta stringendo i pugni. Prendo il respiro profondo e come se non fosse successo nulla mi avvicino al boss e gli chiedo quando devo correre ricevendo come risposta "sei la prossima" così ho preso la moto e sono andata di fuori dove stavano tutti a vedere la corsa di due tipi a me sconosciuti.

You are mine -il continuoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora