Capitolo 32

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Arrivai a casa, salì le scale per andare in bagno e sentì dalla camera di mio fratello una persona che sta piangendo, mi avvicinai e bussai. Udì un "Avanti" mischiato al pianto
Entrai e vidi Lucas seduto sul letto con il viso tutto rosso tra le mani bagnate di lacrime, mi sedetti vicino a lui e lo abbracciai forte e chiesi "Hey che cosa é successo?" si asciugò le lacrime con la manica della canadese e disse con gli occhi gonfi di lacrime "Ti ricordi di Francesca?"
"Si mi ricordo, le é successo qualcosa?" risposi prendendo la sua mano tra le mie
"No.. Ci siamo lasciati.." rispose nel mentre che sto cercando un fazzoletto
"Oh cavolo.. Mi dispiace tantissimo Lucas" dissi io dispiaciuta nell'udire quelle parole
"Tranquilla.. Grazie"
"Non ringraziarli lo sai che io ci sono sempre e ci sarò sempre per te fratello" dissi abbracciandolo
Rimasi una mezz'oretta a consolare Lucas, poi andai nella mia camera a prepararmi la borsa di scuola per domani e mettermi il pigiama.
Scrissi a Matteo per augurargli la buonanotte e mi coricai.
L'indomani mi svegliai più stanca del giorno precedente non sono riuscita a chiudere occhio, mi stavo rigirando sempre nel letto senza trovare un modo per addormentarmi. Mi alzai e vidi dalla finestra che il sole non é ancora sorto, presi il telefono e controllai l'ora, segna le 04:44 non sapendo come passare queste due ore prima di prepararmi, presi dalla borsa il libro di economia e ripassai per la verifica che dovrei fare tra poche ore.
Chiusi il libro quando ormai erano passate le 06:30, presi dall'armadio un maglione bianco, i jeans blu scuro e dalla scarpiera presi le air force bianche.
Dopo essermi fatta la doccia, truccata e sistemata i capelli scesi in cucina per fare colazione.
"Buongiorno papà e mamma" salutai
"Buongiorno Sarah" ricambiarono il saluto in coro
"Hai una faccia stanca tesoro, non stai bene?" mi chiese mia mamma che sta preparando il caffè
"Non ho dormito nulla, mi sono alzata alle 04:44 e ho ripassato economia" risposi io prendendo un biscotto
"Che brava alunna" rispose una voce, mi girai e vidi mio fratello
"Buongiorno Lucas, come stai?" lo salutai alzandomi dalla sedia per abbracciarlo
"Potrebbe andare meglio sorella" mi rispose sedendosi vicino a me
"Passerà vedrai, e solo un brutto momento"
"Grazie lo spero"
Finì di fare colazione, salì in camera presi il giubbotto, lo zaino, il telefono e andai in soggiorno.
"Mamma io sto andando" avvisai mia mamma
"Va bene tesoro a più tardi, in bocca al lupo per la verifica" mi disse lei dandomi un bacio sulla guancia
"Grazie mamma, a dopo"
Uscì di casa e mi diressi verso la fermata dell'autobus, mandai un messaggio a Matteo ma nel mentre che lo sto scrivendo mi arriva una sua telefonata.
"Buongiorno amore, ti stavo scrivendo"
"Buongiorno piccola, ti ho preceduta"
"Si, come stai?"
"Bene e tu come stai?"
"A parte il sonno bene dai"
"Non hai dormito?" mi chiese preoccupato
"No per niente, mi sono svegliata prestissimo"
"Oh piccola mia mi dispiace"
"Grazie tesoro mio"
Salutai Matteo, chiusi la telefonata e in quell'istante vidi in lontananza il pullman con la velocità di una tartaruga. Salì e non trovai posto così rimasi in piedi vicino alla portina d'uscita.
Arrivai a scuola dopo una ventina di minuti, vidi che tutti gli altri pullman non sono ancora arrivati quindi deduco che sono abbastanza in anticipo.
Scesi e mi sedetti nel muretto aspettando l'arrivo di Matteo, presi il libro di economia per passare l'ora così ripasso ancora un po'.
Sentì delle mani che mi coprono gli occhi e una voce che dice "Indovina chi sono"
"Mmh.. Vediamo chissà proprio chi sei, un certo signorino di nome Matteo" dissi ridendo
"Esatto" rispose anche lui ridendo
"Che scemo che sei"
"Grazie amore anche io ti amo"
Lo presi per il collo e lo baciai e gli scompigliai i capelli.
"Ma stai sempre studiando tu" disse prendendomi il libro
"Dai dammi il libro" risposi io alzandomi per prenderlo
"Vieni a prenderlo" disse lui correndo per il cortile della scuola
"Ma guarda che scemo che sei" risposi io rincorrendolo davanti a tutti gli altri studenti che ci stanno guardando e nel mentre stanno ridendo.
Arrestò la mia corsa per recuperare il libro, il suono odioso della campanella che ci avvisa l'inizio delle lezioni. Presi lo zaino e con Matteo ci avviammo verso la nostra classe..

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