Capitolo 39

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Sentimmo il suono della campanella e ci alzammo dal muretto quando mi bloccai perché sentì il telefono vibrare nella tasca del giubbotto. Lo presi e lessi il nome di mio fratello sul display, accettai la chiamata e dissi "Hey Lucas dimmi"
"Sarah sono la mamma Lucas é in ospedale con me e tuo papà, ha avuto un incidente" rispose piangendo
Mi iniziarono a scendere le lacrime, mi sedetti nel muretto e mi misi una mano nella fronte, Matteo si sedette affianco a me e mi abbracciò.
"Che cosa.. Sto arrivando" risposi tra i singhiozzi.
Chiusi la telefonata, appoggiai il telefono sopra il muretto e iniziai a piangere. Dopo vari minuti mi alzai e Matteo mi chiese preoccupato "Ma che cosa é successo?"
"Lucas.. Ha avuto un incidente.." risposi asciugandomi il viso
"Oh cielo.. Andiamo ti accompagno in ospedale" rispose prendendomi per mano
Lo ringraziai e ci dirigemmo verso la fermata della metro. Ripensai a tutti i bei momenti passati con mio fratello, c'é sempre stato per me in qualsiasi momento mi é stato accanto anche quando era lui ad avere più bisogno di una parola di conforto, di un abbraccio, di un consiglio ma semplicemente di una persona che stesse ad ascoltare i suoi problemi anche se lui ha cercato sempre di nasconderli per non pesare sulle persone. Ha messo sempre in secondo piano la sua persona per aiutare gli altri, lui c'é sempre stato per tutte quelle persone che per lui non ci sarebbero state mai. É il fratello che tutti vorrebbero avere, ovviamente oltre ad avere dei pregi ha anche dei difetti ma che un vero amico, che una persona qualsiasi che dice di volerlo davvero bene accetterà come tutti i suoi pregi. Lui per me oltre ad essere un fratello, é un padre, il mio migliore amico.. Parlo di lui come se fosse sul punto di morte ma penso sempre e subito al peggio e questo é uno dei miei tanti peggiori difetti. Dopo mezz'ora passata in metro a pensare e piangere, arrivammo all'ospedale. Scendemmo e chiesi a un infermiera dove si trovava mio fratello. Mi disse nella stanza numero 205 piano 5.
Ci dirigemmo verso l'ascensore e nel frattempo mandai un messaggio a mia mamma avvisandola che stavo per arrivare.
"Grazie tesoro per avermi accompagnata" dissi io guardando negli occhi Matteo
"Figurati amore lo sai che ci sarò sempre" rispose accarezzandomi la guancia
"Anche io ci sarò sempre" risposi dandogli un bacio sulla fronte
Arrivammo al quinto piano, bussai nella stanza di mio fratello e da dentro sentì un strozzato "avanti" a causa del pianto
Abbassai la maniglia ed entrammo, trovai mia mamma seduta nel letto accanto a Lucas con gli occhi gonfi e rossi di lacrime e mio papà seduto nella sedia vicino al letto con il viso coperto dalle mani.
Mi avvicinai ai miei genitori e li abbracciai iniziando a piangere. Dopo un lungo abbraccio mescolato alle lacrime mi avvicinai a mio fratello e mi accorsi che si é svegliato.
"Lucas.. Mi hai fatta spaventare tantissimo non farlo mai più.." dissi abbracciandolo
"Scusatemi.." rispose lasciandomi di colpo la mano e chiuse gli occhi
Urlai il suo nome e iniziai a scuoterlo per farlo risvegliare. Di colpo si aprì la porta della stanza ed entrarono due dottori e un infermiera.
Ci fecero uscire e ci dissero di aspettare nella sala d'aspetto, ci sedemmo nelle sedie ad aspettare l'uscita dei medici e avere notizie di mio fratello. Passarono 40 minuti dopo che si riaprì la porta, ci alzammo tutti in piedi e iniziammo a tartassare i medici di domande.
"Il paziente é entrato in coma, non possiamo stabilire quanto tempo rimarrà in questo stato ma dovete essere forti e aspettare che si risvegli, vi consiglio di andare a casa e riposare soprattutto a lei signora dato che vedo che sta aspettando un bimbo, datemi retta fate quello che vi dico, non ha senso rimanere qui." disse il medico sistemandosi il camice e voltandoci le spalle.
Ritornammo a casa, mia mamma si chiuse in camera, mio papà rimase in cucina e io con Matteo siamo qui in camera ad aspettare lo squillo del telefono, con dall'altra parte della cornetta un dottore che ci annuncia il risveglio di Lucas.
Passarono 4 ore, Matteo si addormentò nel letto, uscì dalla mia camera e andai nella camera dei miei genitori e bussai. Nessuno rispose quindi abbassai la maniglia e la aprì. Trovai mia mamma distesa sul letto, ricoperta da album di foto e fazzoletti.
"Mamma" dissi correndo da lei
"Non é giusto perché a lui.. Perché.." gridò dal dolore
"Lucas é un ragazzo forte, supererà questo ostacolo come ha superato tutti gli altri. Mamma ascoltami ha tutta la vita davanti non ci deve abbandonare così, non può farlo." dissi urlando per coprire il suo pianto
"Hai capito mamma?" chiesi prendendole la mano
"Si ho capito, dobbiamo essere forti" rispose lei abbracciandomi
Arrivarono le 20:30 tutti e quattro andammo in cucina a mangiare qualcosa quando sentimmo il telefono in soggiorno squillare..

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