Aprì la porta della casa abbandonata, entrai e chiusi la porta alle mie spalle, feci due passi poi mi bloccai e notai una parete tutta tappezzata di quadri di cui la figura si muove ed emette suoni strani come un lamento di bambino, davanti a me notai una scala enorme e altissima fatta di legno con minimo 100 gradini, iniziai a percorrere la lunga scala ed infine mi ritrovai in una grandissima sala con solo finestre con dei disegni di creature misteriose. Rimasi ferma ad osservare l'enorme stanza per una decina di minuti, poi notai un piccolo tavolino in un angolo della stanza, andai verso l'oggetto e sopra esso si trova un pezzo di carta con scritto "Voltati", mi voltai come scritto sul pezzo di carta e dal soffitto pendevano tanti cadaveri legati ad una fune..
Mi svegliai tutta sudata, agitata e spaventata. Presi il cellulare che segna le 03:24, mi alzai e andai in bagno a lavarmi la faccia e le mani. Ritornai in camera e vidi una figura coricata nel mio letto, il mio cuore iniziò a battere più forte del normale, non riuscì ad emettere alcun suono e a parlare, presi un libro dallo scaffale e lo scaraventai addosso alla figura che si alzò di scatto ed emise un suono di dolore
"Ma Sarah.." disse la voce della figura
"Lucas ma ti sei impazzito?" chiesi accendendo la luce
"Io?! Ma tu sei quella impazzita!" esclamò mio fratello
"Mi hai spaventata Lucas cavolo!" urlai sedendomi nella sedia della scrivania
"Per così poco, tu mi hai fatto male.."
"Scusami Lucas non volevo ma avevo paura.."
"Ma stai bene?!" mi chiese mettendomi una mano in testa
"Ho fatto un sogno abbastanza strano senza alcun senso"
"Vieni qui"
Lucas mi abbracciò forte e mi tranquillizzai.
"Piuttosto che ci fai qui?" chiesi guardandolo negli occhi
"Non riuscivo a dormire..e poi.." disse
"E poi?"
"E poi mi mancavi tu sorellina.." rispose dandomi un bacio sulla guancia
"Oh fratellino vieni qua" dissi abbracciandolo
Ci addormentammo verso le 04:15..
L'indomani mattina mi svegliai un po' più tardi rispetto al solito, quindi dovetti fare tutto di corsa per arrivare in orario alla fermata dell'autobus per non rischiare di perderlo.
Mi vestì, truccai e sistemai i capelli, presi lo zaino e la merenda e uscì di casa.
Presi le cuffiette dalla tasca del giubbotto e misi la canzone "Viva la Vida" dei Coldplay, scrissi a Matteo il buongiorno, mi sedetti sopra il muretto e aspettai l'arrivo dell'autobus..
Arrivai a scuola in ritardo di un ora a causa di un guasto al motore dell'autobus, chiamai mio papà per venire a scuola a firmare il ritardo.
Dopo aver fatto tutto in segreteria, bussai alla porta della mia classe ed entrai
"Buongiorno a tutti.." salutai la classe e la professoressa e mi sedetti al mio posto
"Signorina Sarah come mai così in ritardo?" mi chiese la professoressa scrivendo nel registro il ritardo
"Mi scusi ma l'autobus ha avuto un gusto al motore a metà strada e ho dovuto aspettare mio papà che venisse da lavoro per firmare il ritardo per poter entrare e non saltare un giorno di scuola" dissi per giustificarmi
"Va bene non preoccuparti" rispose la professoressa alzandosi dalla sedia per far entrare il professore dell'ora successiva.
"Comunque buongiorno" disse Matteo salutandomi
"Buongiorno" risposi io prendendo il materiale dallo zaino
"Ti ho chiamato un sacco di volte e ti ho mandato un sacco di messaggi, ero molto preoccupato pensavo che ti fosse successo qualcosa di grave"
"Scusami" dissi
"Hai solo questo da dirmi?" domandò lui
"Ma che cosa dovrei dirti Matteo, l'ho detto due minuti fa perché sono arrivata in ritardo e ti ho chiesto scusa cos'altro dovrei fare o dire?"
"Potevi rispondere alle chiamate o ai messaggi"
"Senti non farmi arrabbiare non ho risposto per il semplice motivo che ho chiamato a mia mamma un paio di volte per chiedere se mio padre era già uscito per andare a lavoro, poi ho chiamato una decina di volte mio fratello per venire a firmare questo benedetto ritardo ma non mi ha risposto e infine stavo chiamando mio padre, quando stavo componendo il tuo numero per avvisarti dell'accaduto mi ha chiamato mio padre e subito dopo mio fratello preoccupato, ti devo dire qualcos'altro o ti va bene così?"
"No va bene così" rispose seccato
"Non capisco perché stai reagendo in questo modo, capisco che eri arrabbiato e preoccupato ma credimi che ero più preoccupata io di te." dissi sistemandomi i capelli
"Va bene va bene scusa"
La mattina passò lentamente, alla quarta ora andai volontaria all'interrogazione di geografia e presi 10.
Ritornai a casa nervosa a causa della discussione con Matteo, presi lo zaino e salì in camera..
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La Ragazza Americana
RomansaSarah & Matteo sono due ragazzi che si conoscono a scuola, la loro storia all'inizio sarà semplice ma poi diventerà movimentata..