Epilogo.
Quattro anni dopo...
"Xanthos* vieni qui, forza! Basta giocare con quelle spade!"
La voce squillante ma dolce di Giada si propagò lungo la spiaggia.
A riva un bambino dai folti ricci biondi si divertiva a combattere nemici immaginari con le stesse armi di legno che erano state usate dal padre e dallo zio Patroclo quando avevano la sua età.
Aveva impiegato così gran parte del pomeriggio, mentre la mamma seduta su uno scoglio lo osservava da lontano sorridendo.
Era così simile ad Achille...
La stessa forza, la stessa sicurezza, la stessa vitalità.
Perfino lo stesso sguardo, attento e vispo.
Achille però sosteneva che avesse lo stesso sorriso di Giada, capace di illuminare qualunque cosa.
E poiché il figlio era così simile al padre, fece finta di non aver sentito le parole della madre e continuò a sferrare colpi all'aria.
Per avere quattro anni era già fin troppo sveglio.
Giada scosse la testa, divertita.
"Tesoro avanti, è quasi ora di cena! Nonna Elena non vorrà di certo vederti a tavola pieno di sabbia!"
Anche queste parole non sorbirono alcun effetto.
"Xanthos non costringermi a venirti a prendere!"
Giada sentì due braccia poggiarsi sulle sue spalle, facendo così in modo di restare seduta.
Alzò lo sguardo e sorrise appena incontrò gli occhi color mare del suo Achille, prima che lui si abbassasse per rubarle un bacio fugace.
"Com'è andata la riunione?"
Achille era da poco subentrato a suo padre Peleo nel ruolo di sovrano di Ftia e si stava destreggiando nella nobile arte del comando.
Non che non ne fosse abituato, ma tener testa ad un esercito era ben diverso che tener testa ad un'intera isola.
Ma l'eroe era stato immediatamente ben voluto da tutto il popolo, così com'era sempre stato, e non c'erano molti problemi di cui preoccuparsi.
"Siamo riusciti a mettere tutti d'accordo, alla fine. E tu? Il nostro principe ti da del filo da torcere?"
Giada si lasciò scappare una risata.
"A quanto pare non ha intenzione di staccarsi da quelle armi, proprio come suo padre"
Il biondo fece un sorrisetto sghembo prima di dirigersi verso suo figlio.
Il bambino, appena lo vide avvicinarsi, gettò la spada nella sabbia e corse tra le sue braccia.
"Papà!"
Achille lo afferrò al volo, facendolo alzare in aria per poi riprenderlo saldamente subito dopo.
Le grida e le risate del piccolo Xanthos riempirono l'aria mentre giocava con suo padre.
Giada, con un sorriso, li osservava seduta sullo scoglio.
Achille era un padre molto diverso da Peleo o da Menelao, non cercava di prendere le distanze da suo figlio e non era così rigido con lui.
Giada apprezzava tanto il suo cambiamento, la parte migliore di lui era finalmente venuta fuori e non solo nei confronti della ragazza.
Il vento si alzò mentre il sole tramontava all'orizzonte, facendo volteggiare i boccoli biondi della ormai regina di Ftia.
Un familiare odore di rose riempì l'aria circostante, stupendola e non poco.
Erano passati anni dall'ultima volta che aveva visto Afrodite, prima di lasciare Sparta, ed ora eccola lì in piedi di fronte a lei.
Per qualche strano sortilegio, lei sembrava l'unica in grado di vederla.
"Divina Afrodite! Non pensavo che ti avrei mai più rivista!"
La dea sorrise in modo ammaliante.
"Non avevi più bisogno del mio aiuto, principessa. O forse dovrei chiamarti vostra Maestà?"
Giada ricambiò il sorriso.
"E' successo qualcosa, dunque? Perché ora sei qui?"
"Volevo semplicemente vedere da vicino come andavano le cose"
Non seppe né come né perché, probabilmente grazie ad una delle solite magie di Afrodite, ma le tornarono alla mente alcuni ricordi di anni fa.
Una giovane Giada, irriverente e sicura di sé, che teneva testa a suo zio Agamennone, che puntava con un sorriso serafico la spada contro Achille, che ballava con Telemaco al banchetto...
Solo ora si rese conto di quanto fosse cambiata.
Sorrise malinconicamente, prima di essere riportata alla realtà.
Lanciò un altro sguardo a suo marito e a suo figlio sul bagnasciuga e poi si voltò verso la Dea, che già cominciava a sbiadire pian piano prima di tornare sull'Olimpo.
"Tutto bene" disse Giada, prima che scomparisse.
"Va tutto bene" ripeté, con un sorriso.
NOTE:
* = Parola greca che vuol dire "biondo"
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La principessa di Sparta [IN REVISIONE]
Historical FictionSiamo a Sparta, cinque anni dopo la guerra di Troia. Agamennone non è morto e continua ad essere lo scorbutico sovrano della Grecia, prendendo il posto del fratello deceduto a Sparta, occupandosi anche di sua nipote, la splendida Giada, figlia propr...