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Scusatemi per il ritardo, ma per vari problemi non ho potuto aggiornare prima. Mi dispiaceva tanto anche non darvi il capitolo. Scusate scusate scusate!

Levi: mocciosa falla finita di scusarti, Tsk!

Max: era ora che tu aggiornassi!

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆

Sento le mani fredde di Levi sfiorarmi la pelle mentre prende i lembi della felpa e me la toglie delicatamente, poi porta le mani al bottone dei miei jeans e fa per sbottonarli.

- No, ce la faccio da solo - lo fermo.
- Sì come le altre volte che ci sei stato dieci minuti per riuscirci - mi guarda scettico.

Uff. Ha ragione, ho bisogno di aiuto ma è così imbarazzante!
- Eh va bene - lo lascio fare solo perchè tra un'ora ho un appuntamento e non voglio fare ritardo.

*Ma chi vuoi prendere in giro? Ammettilo, ti fa piacere* sghignazza nella mia mente Max.

- Fará piacere a te, pervertito! - gli rispondo acidamente, quando Levi si ferma con le mani sul bottone e mi guarda confuso. Solo allora capisco che non l'ho solo pensato e arrossisco violentemente.

- Scusa? -
- N-non dic-cevo a te - balbetto, distolgo lo sguardo.

- Allora cosa ti ha detto Max per fargli guadagnare il titolo di pervertito? - mi chiede, reprimendo un sorriso.

"Perchè sorride raramente? Dovrebbe mostrare di più il suo sorriso.."

- Ma ti diverti a mettermi in imbarazzo? - ribatto, accorgendomi di esser arrossito ancor di più per quanto possibile, diventando del colore della camicia.

Levi Pov

"Mi divertirei di più a farti altro" penso tra me e me, osservando il corpo che si ritrova. È slanciato, con qualche accenno di muscoli e quella pelle caramellata mi fa impazzire, per non parlare del suo bacino.

Meglio che si metta i pantaloni.
Ma cosa mi fai Eren, mi sento un pervertito.

Prendo gli abiti sopra il piumone grigio per aiutarlo a indossare la t- shirt nera e la camicia a quadri.

Allunga prima in avanti il braccio ingessato e lo faccio passare dalla manica della maglietta, che ho allargato leggermente con le mani per agevolare il passaggio del braccio; poi le alza entrambe sopra di sè per finire di mettersela, tendendo i muscoli dalle anche in sù.

Approffitando del fatto che momentaneamente non mi vede, osservo il suo torace comprimersi, forse con troppo interesse, nascondendo una smorfia di delusione quando il tessuto arriva coprire il suo ventre.

- Quanto odio questo gesso - mormora, afferrando da sopra il comodino la sua collana, mettendosela al collo e nascondendo il ciondolo a forma di chiave sotto la t-shirt.

"Pensa un po', io lo adoro", ridacchio tra me e me.

Lo aiuto anche con la camicia e, quando faccio per uscire, gli dico che lo aspetto di sotto.

***

Il moccioso guarda fuori dal finestrino, meravigliato di quante cose sono cambiate in cinque anni che lui.. bhe che lui è stato in manicomio.

All'incrocio il semaforo diventa rosso; mi fermo e in quel momento il cellulare di Eren vibra nella tasca, si sente da qui il ronzio.

Lo sblocca e tocca l'icona di whatsapp; sbircio di soppiatto ma non si vede nulla. È un audio e lo ascolta senza avvicinare il telefono all'orecchio.

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