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LEGGETE L'ANGOLO AUTRICE IN FONDO. Vi lascio al capitoloh ^-^

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Non si è ancora svegliato.
Non apre i suoi occhi, non muove un singolo dito. Nulla.

Sono passati tre giorni. Quanto continuerá questa situazione?

Situazione i cui siamo finiti a causa mia. È sempre colpa mia.

Gli stringo la mano sinistra, immobile sul letto così come il braccio steso lungo il corpo.

Mi viene una stretta al cuore, Eren su un letto d'ospedale, attaccato all'ossigeno e a tutti quei macchinari che gli permettono di vivere, per colpa mia.

Comincio a pensare che quell'ordinanza richiesta da Mikasa fosse più che giusta.

Sono stato io a causare la pazzia di Eren, e standogli lontano, anche se chiuso in manicomio, sembrava essersi ripreso un po'.

Senza accorgermene questo ragazzo è diventato una costante della mia vita da sei anni, prima a scuola e poi in quella fogna per topi dimenticata da Dio.

Arrivava ogni giorno col sorriso stampato in faccia, mollando lo zaino sul banco per andare a salutare i suoi amici e chiacchierare un po' con loro prima dell'inizio della lezione. Alle assemble gli altri professori si lamentavano sempre che non stava attento, bastava un nonnulla per ditrarsi come una penna o lo scricchiolio del banco, ma tutto ciò nelle mie ore non succedeva.

Mi pare sia sempre stato interessato, seguiva le spiegazioni e nei compiti o interrogazioni prendeva ottimi voti.

Se ciò che ha spifferato Max è vero, capisco come mai nella mia materia andava così bene.

Se ciò è vero, ho mandato in coma un ragazzo che mi ama, a cui non intendevo far male.

Prendo la sua mano sinistra fra le mie e la porto alla faccia, facendo sfiorare la pelle del mio volto con la sua, morbida.

Perchè non si sveglia? È tanto grande lo shock che gli ho causato?

Esco talmente in fretta da questa stanza bianca che non mi accorgo che stava per entrare qualcuno, scontrandomici con la spalla.

Alzo lo sguardo per scusarmi ma quando lo faccio vedo che è Connie.

- Ciao Levi - mi saluta.
- Ciao -
- Come sta? Posso entrare? -
- Sì puoi entrare ma non ti fanno stare tanto, io sono potuto rimanere per dieci minuti. La situazione non è cambiata - purtroppo.
- Capisco.. te ne stavi andando? - mi chiede.

- Sì..senti, fammi un favore... se si sveglia con te chiamami -
- Certo, vai tranquillo. Ci vediamo. - mi fa un gesto con la mano in segno di saluto e ricambio.

Salgo in macchina chiudendo la portiera forse un po' forte, infilo le chiavi nel quadro e avvio il motore togliendo prima il freno a mano.

Vado nel bar in centro dove di solito faccio colazione per prendere un caffè; sono quasi le cinque e tra un pò devo andare a lavoro, ma non ho nessuna voglia.

La mia bevanda arriva quasi subito, non c'è molta gente nel locale.

Un giornalista in tv sta dando una serie di notizie disastrose, come se non bastasse.

Attentati alla ferrovia, fabbriche in fiamme, il fiume che esonda

'..ermi al confine con l'Italia circa 470 profughi. E ora passiamo al caso Eren Jaeger..'

Manca poco sputo il caffè che ho in bocca sul tavolino; mi giro a guardare lo schermo della tv.

' ..ncora in coma dopo essere evaso dall'ospedale psichiatrico della cittá da circa una settimana e rintracciato tre giorni fa in un locale della perifer...'

|| Bloody Eren ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora