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Era appena riuscito a chiudere occhio quando dalla camera di Eren arrivarono urla strazianti.
Subito schizzò fuori dal letto scalciando via il pesante piumone, e si precipitò dal castano.
Una volta entrato nella stanza, accese la luce e ancora un po' intontito dall'improvviso risveglio, riuscì a scorgerlo piegato su se stesso, con la faccia affondata nel cuscino e le mani sulle orecchie.Le urla arrivavano ovattate, ma continuavano incessanti; Levi percorse velocemente lo spazio tra la porta e il letto, prendendo poi a scuotere il ragazzo per una spalla chiamandolo ripetutamente, ottenendo solo di fargli staccare la bocca dal cuscino e farlo rotolare su un fianco.
Si era spaccato completamente il labbro a forza di morderlo, la federa era imbrattata del suo sangue; urlava, urlava e non accenava a smettere, anche se a momenti era scosso dalle convulsioni.
Questi incubi erano frequenti, ma non si ricordava nessuno così violento. Non sapeva che cosa sognasse Eren, ma ogni volta quando usciva da quella prigione invisibile era sconvolto, poi restava incosciente per circa due ore, non c'erano schiaffetti sulle guance o medicinali che tenessero.
Detto questo gli si avvicinò, prendendolo per le spalle e scuotendolo, lo chiamava per nome ripetutamente, quasi urlando. Però il ragazzo non accennava a calmarsi.
Anzi, continuava a urlare anche se con voce più roca, sempre con le mani sulla testa e dimenandosi, così quando Levi tentò di scuoterlo nuovamente si beccò una gomitata in faccia, sullo zigomo.
Barcollò lievemente all'indietro, perdendo la presa sul ragazzo. Alla fine, stufo, si decise ad usare le maniere forti, quindi si avvicinò afferrandogli saldamente le braccia e con uno scossone lo portò con la schiena a contatto con il materasso.
Tenendolo fermo per i polsi si mise a cavalcioni su di lui e quando sembrò dimenarsi meno gli tirò due schiaffi ben assestati, uno per lato.
Eren aprì gli occhi gli colpo, quasi smettendo di dimenarsi, per passare poi al pianto con un verso roco e strozzato.
Finalmente si era calmato un pò e gli lasciò i polsi, carezzandogli i capelli con una mano per tranquillizzarlo e con il lenzuolo, fregandosene di sporcarlo, lo pulì dal sangue, passandolo delicatamente attorno alle labbra.
Il ragazzo, ancora un po' sconvolto, non appena riascquistò un briciolo di lucidità, gli gettò le braccia attorno al collo, supplicandolo di non lasciarlo solo.
- No, non ti lascio solo, piccolo - disse quasi senza accorgersene con un tono dolce, coccolandogli i capelli con una mano e praticamente i loro petti a contatto, grazie alla stretta di Eren.
Con la testa sulla spalla del moro, cerceva di calmarsi anche se ogni tanto qualche lacrima silenziosa rigava ancora il suo volto.
Non appena lo fece si rese conto della posizione in cui erano e arrossì violentemente, staccandosi da quella specie di abbraccio.
L'uomo lo guardò per assicurarsi che stesse bene, notando il suo rossore e soprattutto la direzione del suo sguardo. Solo allora notò dove era seduto e arrossì impercettibilmente, ma bastò perchè il ragazzo lo notasse e lo fermò dallo scendere da sopra di lui.
Non si sa dove prese il coraggio ma lo tirò a sè per le spalle, portandogli il volto vicino al suo.
- Ma cos- -
- Ho bisogno di sapere cosa hai intenzione di fare. È un mese che mi lasci in sospeso, da quando ti ho confessato cosa provo per te, non mi hai dato una risposta precisa anzi proprio non hai risposto e mi confondi col tuo atteggiamento, a volte dolce e altre volte distaccato e freddo, metti in chiaro le cose e io se mi rifiuterai mi metterò l'anima in pac- prese a parlare a raffica, diciamo che se dovessimo metterlo per iscritto non ci sarebbe alcun punto.
- Parli troppo - lo interruppe a metá parola e si calò sulle sue labbra, tenendogli il volto tra le mani.
Un casto bacio, lungo e dolce, che fece spalancare dapprima gli occhi al castano, ma li richiuse quasi subito, rilassandosi e fecendo scivolare le mani dalle spalle al petto del più grande, godendosi quel contatto che desiderava da molto tempo.
- Ti basta come conferma? - chiede, una volta staccatosi per il maledetto bisogno d'aria, consapevole che avrebbe fatto un casino se avesse provato a esprimere i suoi sentimenti a parole, mandandolo ancor più in confusione.
- Uhmm.. sì - fece finta di pensarci, riaprendo poi gli occhi e mostrando quel bel verde smeraldo mentre lo guardava sorpreso, dato che credeva lo avrebbe rifiutato.
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Scusate la scarsa lunghezza del capitolo e l'ABNORME RITARDOH,
ma ero impegnata per varie cose tra stage e altro, oltretutto mi mamma come mi vede col cellulare in mano rompe quel che non ho.Spero vi piaccia il capitolo, commentate con cosa volete, anzi meglio cosa pensate succeda nel prossimo capitolo, anche se mi immagino una decina di capitoli tutti con la stessa parola: SESSO.
Forse sì, forse no, forse qualcuno muore, forse qualcuno litiga.. chi lo sa? 😆
A parte gli scherzi, mi fa piacere se commentate
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|| Bloody Eren ||
FanfictionRating:🔴. Scene di sesso esplicite. 🔞 Argomenti delicati. Andiamo ma chi prendiamo in giro, l'età media delle fangirl yaoiste va dai dodici, tredici anni in su :D semplicemente gli avvertimenti ci sono, chi non gradisce é avvertito di cosa trover...