CAPITOLO 10

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'Ti prego fa che non sia Claus. Ti prego! Ti prego!' penso mentre i miei occhi rimbalzano da Ian a Claus, da Claus a Ian.

Non potrei sopportarlo. Lavorare con quel...quel...non trovo nemmeno un aggettivo per definirlo.

-Claus è il numero uno qui a Bethel.

'Ti prego fa che non l'abbia detto davvero. Ti prego ti prego!'

Le mie speranze sono sparite. Dileguate. Come fumo.

Poi lo guardo. Ha un sorriso stampato in faccia e mi guarda con due occhi che dicono Ce la spasseremo Romer.

Ok, questo è quello che dicono nella mia testa. In realtà non so cosa dicono. Questo ragazzo è così enigmatico. Non come Ian. Lui è un libro aperto. Lo si legge in faccia quel che pensa.

-Allora, - dice avvicinandosi a me - come posso esserti utile?

Ha ancora il sorriso stampato in viso e il suo sguardo ammiccante è troppo vicino al mio. Lui è troppi vicino a me. E io sono troppo imbarazzata.

'Vi prego, ditemi che è uno scherzo!!'

Evidentemente non lo è, perchè poi scopro che il suo studio è poco lontano da qui. Poco si fa per dire. Circa 35 minuti in auto. Bene dovrò anche trascorrere tutto questo tempo in auto con lui.

Siamo seduti ad un tavolino, Claus mi siede davanti mentre Ian è qui, al mio fianco e sembra pensieroso. Decido di chiedergli l'orario in cui apre la mattina. Sono una ficcanaso, lo so, ma qualcosa mi turba. Non so cosa esattamente. Le parole di Claus, sono state loro a mettermi in testa strane idee. É vero, non ne ho il diritto, non sono nessuno nella vita di Ian, ma questo pensiero si è insinuato nella mia mente ormai, tantovale chiederglielo.

-Ho aperto pochi minuti prima che arrivaste voi.

-Oh. Avevi impegni prima?

Che domande fai Susan!! Gli affari tuoi no??

Sembra confuso e credo voglia dirmi, esattamente come la mia coscienza, Non sono affari tuoi! Invece mi risponde con un semplice: Una cosina e cambia discorso chiedendomi gentilmente il perchè della mia richiesta di un agente immibiliare.

-Tutto mi rende triste qui, Ian. Ogni cosa mi ricorda lei. E i miei sensi di colpa diventano sempre più grandi.

Mi guarda sbigottito.

-Devo venderla. - sputo fuori queste parole che sembrano pesanti come ferro.

- Non puoi Susy! - sembra supplicarmi. Mi afferra le mani e le stringe tra le sue, provocandomi un brivido lungo la schiena. - Pensaci un pò su. Riflettici.

-Credo di aver già deciso. - dico abbassando lo sguardo. Sono già un pò triste ed il suo sguardi mi rattrista ancora di più.

-Scusate piccioncini!! - la voce di Claus si intromette, irritante e sexy come sempre. - ci sarei io qui e bè..questa scenetta da film d'amore non è che sia tanto carina da vedere!

Ian molla la presa e abbassa lo sguardo. Siamo ancora io e lui, siamo ancora in sintonia, siamo ancora legati l'un l'altro come lo eravamo da piccoli.

-Ma ci vedremo Ian, rimarremo in contatto, te lo prometto!!

Non so se abbia creduto davvero alla mia promessa, visto come andò 15 anni fa, ma quando ho visto affiorare un inizio di sorriso sul suo bel viso mi sono sentita come risollevata. Non posso farlo soffrire ancora.

-Benissimo. Ora che voi due piccioncini vi siete chiariti, passiamo alle cose serie. Ci sarebbero dei punti da discutere. Vuoi che iniziamo subito?

-Certo Claus, grazie.

Ian si alza e mi da un bacio sulla testa. Il suo gesto è così tenero e dolce.

-Vi lascio agli affari. - dice con un sorriso triste, e si allontana dietro il bancone. Io lo guardo, guardo i suoi movimenti, le sue espressioni, il suo viso. Non riesce a mascherarlo. Per quanto voglia stare dalla mia parte, non può nascondere quello che prova. Ed ecco che lo sto rifacendo. Sta soffrendo a causa mia, ancora una volta.

-Pronto?? - Claus sta sventolando un documento davanti al mio viso richiamando la mia attenzione. Devo essermi incantata mentre riflettevo su quanto posso essere crudele.

Si alza e siede al mio fianco. Ha uscito una decina di fogli da una valigetta che aveva in auto, e ora, così vicino a me, sta mostrandomi i punti essenziali da seguire per poter mettere in vendita la mia casa. Con voce profonda mi spiega le strategie migliori per ottenere il miglior prezzo in minor tempo. É davvero capace. Sta parlando alla velocità di un treno e faccio un pò fatica a seguirlo. Ha un buon profumo, di sapone e di pulito. Le sue labbra si muovono a ritmo delle sue parole, in una danza sensuale e i suoi occhi passando dal mio viso ai documenti, per poi tornare sul mio viso.

-Queste dovrai compilarle e firmarle, dopo di chè sarà fatta, la tua casa sarà in vendita. Ecco tieni. Ma fallo con calma, pensaci su. Non prendere decisioni di cui potresti pentirti.

Mi sta guardando fisso negli occhi e la sua frase mi fa pensare che forse sto correndo un pò. Ma perchè lui ha il potere di mettere sempre tutto in discussione?? Saranno i suoi occhi di ghiaccio.

Lo guardo per un istante. Poi guardo Ian indaffarato al bancone.

Forse hanno ragione entrambi. Porterò i documenti con me e li compilerò con calma a casa mia.

Casa mia.

Maine love - #wattys2016 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora