CAPITOLO 20

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Ieri Ian è stato molto carino con me. Non credevo potesse perdonarmi ed invece lo ha fatto.

Sono molto più rilassata ora e il mio appetito è tornato come prima.

Sono davvero legata a lui ed il pensiero che stia male a causa mia mi fa soffrire.

Sono seduta sul divano a fissare il muro. Ero solo una bimba viziata quando sono andata via. Non capivo il significato del nostro legame. Lui per me era solo il mio compagno di giochi. Ma chissà come la prese lui. Non me lo sono mai domandato. Non ho mai sentito la sua mancanza, occupata come ero con abiti, diete, sfilate, feste, bella vita insomma. Non l'ho mai telefonato, non gli ho mai mandato una email, nemmeno per domandargli come stesse. Sono stata egoista e questa è la mia occasione per rimediare.

Dalla finestra entra un raggio di sole, il primo da quando sono qui. Sorrido e guardo attraverso i vetri appannati. È così bello qui. Decido di fare una passeggiata.

Per quanto possa splendere il sole, l'aria non è mai calda in questo posto. Cammino assorta nei miei pensieri e cerco una via d'uscita dal labirinto di emozioni in cui mi trovo. Non ho mai provato così tante sensaziono contrastanti. Da una parte lo strafottente Claus, coi suoi occhi di ghiaccio che penetrano nella mia anima come scosse di energia. Dall'altra il dolce Ian, mio amico d'infanzia dalle sexy fossette e a cui voglio un bene dell'anima.

Sono tra fue fuochi, mi muovo in punta di piedi, timorosa delle conseguenze che ogni azione può provocare.

Salto da una parte all'altra, tra l'attrazione spropositata che provo nei confronti di Claus e la gelosia innata per Ian.

Cosa mi sta succedendo? Non ne ho mai avuti di questi problemi a New York.

-Biondina!

La sua inconfondibile voce interrompe i miei pensieri ed io sussulto, portandomi la mano al petto. Sento mancarmi il respiro ed il cuore mi batte forte nel petto.

-Come mai da queste parti Claus?

-Io ci vivo qui,biondina.

Mi accorgo di essere appena dietro la loro casetta.

-Oh. Come procede la vendita della casa?

-Omh..non male. - dice guardandosi le scarpe. La sua reazione è curiosa.

-Non male come?

-Mmh..qualche richiesta ma nulla di definitivo. E con Ian? Tutto ok?

Cambia abilmente argomento.

-Sembra di si.

-Bene biondina, ci si vede.

E mi abbandona nel bel mezzo del discorso, con la sua solita antipatia e il suo solito sorrisino malizioso.

Mi chino e raccolgo un pò di neve, formo una palla resistente e la scaglio contro la sua schiena. La palla finisce dritta sul fondoschiena sgretolandosi, e lui si blocca. Porto le mani alla bicca e trattengo una risata invadente e non faccio in tempo a crogiolarmi nella riuscita della mia vendetta che lui mi colpisce in piena pancia con una palla ben più grossa della mia.

Lo fisso con aria di sfida. Vuoi la guerra Claus? E guerra sia!

Palle di neve a tutta velocità, una dopo l'altra, si frantumano sui nostri corpi mentre risate di allegria si liberano nell'aria. Sono decisa a vincere, lo metterò ko! Mi nascondo dietro un albero dal grosso tronco e preparo la mia arma. Conto fino a tre e poi con un agile salto esco allo scoperto e la lancio. Ma lui non c'è. Non è lì dove l'avevo visto. Resto delusa. Era la mia mossa vincente. Mi guardo intorno ma di Claus nemmeno l'ombra, così opto per la ritirata.

Scrollo la neve dal giubbino e nel momento in cui abbasso la guardia lui mi colpisce alle spalle. Mi atterra e ride. La sua risata è così contagiosa che ora rido anch'io. E poi, d'un tratto, le nostre risate rallentano e i respiri accelerano. Lui è sopra di me e mi tiene i polsi fermi nella neve, in segno di conquista. Io lo guardo negli occhi di ghiaccio e lui si avvicina lentamente a me. Il mio petto si gonfia per poi abbassarsi, ad un ritmo incalzante. La mia bocca desidera ardentemente la sua. Non distoglie mai il contatto visivo e questo mi manda in tilt. Eccola di nuovo quella maledetta attrazione. Ed è così fottutamente difficile resistergli.

La sua bocca ora è vicina alla mia e io posso sentire l'odore della sua fredda pelle. Sollevo il capo e lui porta una mano intorno al mio collo, tenendolo ben saldo, mentre con l'altra continua a stringermi il polso contro il soffice manto di neve.

Le sue labbra sono sempre più vicine fino a posarsi dolcemente sulle mie, in un bacio così fortemente desiderato. É come una di quelle scene nei film romantici, in cui tutto sembra procedere a rilento, in cui un bacio dura un'eternità mentre tutt'intorno scompare.

Ci siamo io e lui, soli nella neve, ed il suo bacio accende un fuoco in me. Mi aggrappo al suo collo e lui si stringe a me e il bacio romantico si trasforma in qualcosa di selvaggio, passionale. È come un elettroshock, e non ho più il controllo di me stessa. Claus ha un effetto distruttivo su di me.

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