Capitolo2: Gentilezza?

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Entrò nella stanza lanciando il più lontano possibile da lei la borsa coi libri.
Sentì le lacrime bussarle alle palpebre.
Nascose il volto sul cuscino cercando di trattenersi.
"Giornataccia?"
"...Lasciami stare..."
"Ringrazia che non fumo se no ti avrei già spento una sigaretta addosso"
La ragazza chiuse gli occhi sperando che Valentine se ne andasse.
Lui si sedette sul letto girandola supina.
"Ti ho chiesto di lasciarmi stare"
"Ma allora sei tu a volere che io sia cattivo con te" le asciugò le prime lacrime.
Nascose il volto coi capelli.
"Voglio solo essere lasciata in pace."
"Fammi vedere il viso... per favore..." la castana percepì chiaramente lo sforzo immane del ragazzo nel mettere in fila le ultime due parole, le spostò delicatamente i capelli dal volto, lei non oppose resistenza, e le poggiò un impacco freddo sulla guancia.
"Perchè mi costringi a farlo?"
"Non sono io a costringerti, sei solo un sadico... almeno in parte"
Valentine le accarezzò la guancia.
"Quindi capisci che io voglia aiutarti a superare certe cose?"
Lei annuì "Ma questo non vuol dire che io abbia bisogno di te"
Il ragazzo si morse la lingua.
"E CHI VORRESTI ASCOLTARE?!"
Si alzò dal letto quasi ridendo
"QUELLA TROIA?!"
"Non è una troia!"
"TI DEVO RICORDARE CHE TI HA FATTO FARE?" 
La prese per il collo sollevandola da terra.
"Non farmi arrabbiare..."
Lei annaspava.
"Lasciami... Valentine... non"
La lasciò andare e la ragazza rovinò a terra.
"Vuoi finire come l'anno scorso? Fidati mi divertirei non poco a pulire la tua carcassa dal tuo stesso sangue"
Stette zitta.
"Tu non vuoi che io muoia."
"OVVIO CHE NON VOGLIO CHE TU MUOIA"
"Lo dici solo perchè se no moriresti anche tu..."
"Un po' di amor proprio ti farebbe bene lo sai?"
"Sta zitto"
Le tirò una sberla.
"Tu non mi devi dire cosa fare, è chiaro?"
Lei annuì piano con la testa.
La prese in braccio e la rimise a letto, rimboccandole le coperte.
"Sei bipolare lo sai"
"Tu no? Passi dall'euforia alla tristezza in meno di un battito di ciglia"
La ragazza sorrise lievemente.
"Secondo te ce la potrei fare?"
"In ste condizioni? No, mai nella vita."
Lei strinse le ginocchia al petto.
"Valentine... "
"Stavo uscendo"
"Rimani qui finchè non mi addormento?"
"No"
E uscì.

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