Dieci

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Il ragazzo rise trovandola acciambellata tra le coperte.

"Sai a volte davvero mi diverti, basta una folata di vento e puf" disse lui "Tutto il tuo magico mondo va in rovina"

Lei si morse il labbro cercando di trattenere le lacrime.

"Basta un ostacolo e tu ... torni subito ad aver bisogno di attaccarti a qualcuno come una schifo di sanguisuga"

Le camminò affianco senza degnarla di uno sguardo.

"E la cosa migliore" rise " È che non riesci a capire nemmeno tu cosa diavolo hai. È stupendo"

"Non è vero" pianse 

"Allora dimmelo tesoro... cosa c'è che non va?" le chiese lui con finta preoccupazione.

Lei stette in silenzio stringendo tra le lenzuola.

"Dunque?" incalzò il castano.

Si rannicchiò ancor più in se stessa.

"Non lo so"

Il ragazzo sorrise.

"Ho ragione, come al solito." si alzò dal letto espirando una boccata di fumo.

"Sai... mi dai fastidio, hai un sacco di cose per cui dovresti ringraziare il mondo, e niente tu ti soffermi sullo schifo della tua vita e di te stessa" inspirò "E con questo non voglio dire che tu non faccia schifo, credo che uno scarafaggio possa definirsi migliore di te"

La ragazza strinse le ginocchia al petto.

"Mi dispiace per chi ha ancora fiducia in te... non hanno idea di come li deluderai. Non hanno idea di che razza di mostro sei. Sai... fatico ancora a credere che tu sia sopravvissuta così a lungo con tutti questi sensi di colpa"

"Smettila"

"Se vuoi che la smetta devi dimostrarmi che ho torto... ma per te è una battaglia persa no?"

Parlando da solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora