Capitolo 10: August Tinkles

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E pensare che ero solita passare i miei fine settimana stando nella mia stanza, al buio e al telefono. Mentre negli ultimi giorni mi ero ritrovata a far parte di una terapia di gruppo per sesso-dipendenti, a vistare uno strip club, e successivamente ad essere rapita e portata in qualche maestosa villa vittoriana nel mezzo di solo Dio sa dove.

Daje, mettete tutto questo sulla mia storia snapchat.

"Sire, vi abbiamo portato un'altra offerta." Disse uno degli uomini pallidi, smilzi e dagli occhi rossi, una volta che venni portata in una grande camera da letto lussuosa. La sua mano era fredda sulla mia schiena, quando mi diede uno spinta che mi fece incespicare in avanti. Mi voltai verso di lui con il cipiglio.

"Per favore basta con gli spintoni, sono delicata e mi ammacco facilmente." Borbottai, sfregandomi le maniglie dell'amore, prima che voltassi la testa per trovare una figura oscura nel lato più lontano della stanza. Stava guardando con drammaticità fuori dalla grande finestra davanti a lui, la sua schiena mi dava le spalle mentre studiavo la sua sagoma alta.

Le fanfiction sono come una scatola di cioccolatini, non sai mai quale Harry potrebbe capitarti.

Ma ero sicura che questo qui fosse un vampiro, quello di cui avevo letto durante i primi stadi del mio essere una fangirl.

"Potete andare." Fu la sua rauca risposta. Il mio sguardo cadde sul lungo mantello nero che era appeso alle sue spalle ampie, fino a coprirgli la sua figura boriosa. Corrugai le sopracciglia in confusione.

Esattamente, cosa avevo letto quando ero una tredicenne....

"Sì Sire." Gli altri si inchinarono, per poi indietreggiare fino al corridoio. Copiai il loro inchino, ma prima che anche solo potessi cercare di seguirli ed uscire dalla stanza, una di loro mi agguantò al volo e mi spinse dentro la camera, scoccandomi un'occhiataccia.

"Tu no." Sbraitò la donna, chiudendo successivamente le due porte di legno in ciliegio, grandi e scure, lasciandomi da sola nella stanza con Harry (che assunsi fosse il vampiro primario).

Iconico.

"Psst..." Sentii dire da qualcuno. Mi voltai per vedere Vampire Harry che stava ancora fissando fuori dalla dalla finestra con una postura rigida, il suo viso ancora impossibile da scorgere. I miei occhi si spalancarono quando realizzai che il piccolo "psst" fosse provenuto da lui.

"Uh...sì?" Dissi con voce insicura, non sapendo che cos'altro dire, mentre alzavo un sopracciglio.

"Se ne sono andati?" Mormorò in risposta, continuando a guardare fuori dalla finestra. La sua voce era bassa come se non volesse farsi sentire da nessuno. 

"Oh uh, sì se ne sono andati." Lo rassicurai, annuendo appena anche se lui non poteva vedermi.

"Meno male." Disse Harry con tono disinvolto. Guardai il suo vecchio mantello scuro e vittoriano scivolargli via dalle spalle fino ad atterrare sul pavimento, rivelando una camicia larghissima a trama scozzese rossa e nera, e dei skinny jeans scuri. Rimasi impietrita, fissandolo scuotere la sua chioma castana ed arruffata (i ricci erano all'altezza della sua mandibola affilata), mentre si arrotolava una bandana attorno alla testa, per tenergli le ciocche lontano dalla fronte. Il tutto con lo sguardo sempre rivolto verso la finestra.

"Vuoi qualcosa da bere?" Mi chiese improvvisamente e, finalmente, girandosi del tutto. I suoi occhi erano coperti da un paio di occhiali da sole che mostravano il mio riflesso. Il mio sguardo automaticamente si focalizzò sulle zanne affilate che sporgevano dalle sue labbra. Al mio gesto lui mi sorrise con tanto di fossette, mentre dava dei colpetti alle increspature della maglietta dei Rolling Stones che indossava.

The Styles Effect [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora