La battaglia continua

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Capitolo 48

"NOOOO" il mio grido echeggiò in tutto il palazzo proseguendo all'esterno, vidi mia sorella uscire dal suo nascondiglio per raggiungere la mamma ormai priva di sensi, s'inginocchiò accanto a lei piangendo disperatamente, poi accade una cosa inaspettata, si alzò nuovamente in piedi con lo sguardo assente, tutti la guardarono aspettandosi una qualsiasi reazione, spostò il suo sguardo su ogni soldato nella stanza, nessuno si mosse di un solo millimetro, anche Michel e zia Icy si bloccarono vedendo mia madre a terra, Michel spostò il suo sguardo su di me, le lacrime scesero lungo le mie guance senza poterle fermare, mi voltai verso mia madre, Ambre era ancora li, le sue sopracciglia si arricciarono cambiando completamente la sua espressione, all'improvviso lanciò un grido talmente acuto da tapparsi le orecchie, il tetto fu spazzato via da un forte vento, le nuvole scure si accumularono sulle nostre teste, dei tuoni iniziarono ad illuminare il cielo, con un altro grido colpì i soldati, i lampi li polverizzarono uno ad uno senza dar loro il tempo di assimilare l'accaduto, spostò lo sguardo nella mia direzione o meglio verso il re, ma bloccai il suo colpo prima che potesse fargli del male.

"lui è un mio problema Ambra, me ne occupo io, voi pensate alla mamma, portatela in un posto sicuro e curatela, papà, salvala" ordinai pregando mio padre, all'esterno sentii grida da combattimento, sicuramente Rik era riuscito a reclutare tutti, ma non restavano molti soldati da combattere.

"per colpa della tua stupida guerra mia madre è ferita gravemente, per colpa tua sono morte persone innocenti, hai distrutto tutto, volevi annientare il mondo per avere il potere, ma non la passerai liscia, non ti permetterò di farlo!" ringhiai avanzando lentamente verso il mio nemico che indietreggiò fino a toccare il muro, lo presi dalla gola con il mio potere e lo alzai in aria facendolo strisciare lungo il muro.

"Miley, siamo arrivati" Rik entrò nella stanza ormai senza fiato, 

"tu, traditore" disse il re con la voce strozzata, 

"Rik, cerca Michel e aiuta gli altri" gli ordinai senza spostare il mio sguardo dal nemico,

"addio zio" disse prima di andarsene,

"vedi? anche tuo nipote è contro di te, lui non è un mostro come lo sei tu! non ha la tua malvagità, lui è buono, è affidabile!" ammisi, Rik era dalla mia parte, lo è sempre stato, fin dall'inizio.

Strinsi ancora di più la presa facendogli cambiare colore del viso, diventò leggermente viola, mi alzai in aria per arrivare alla sua altezza.

"brucia all'inferno mostro" ringhiai accumulando tutti i miei poteri il una sola sfera che gli lanciai contro, l'acqua gli entrò in bocca annullandogli il respiro, il fuoco gli lacerò la pelle e gli altri poteri lo trasformarono in polvere che volò via con il vento gelido.

Scesi lentamente a terra inginocchiandomi, avevo sconfitto il male, ma mi sentii tutt'altro che sollevata, la mamma era in gravi condizioni ed io non riuscii a muovermi da li, troppa era la paura di vederla morire  davanti a me.

"Michel" gridai a pieni polmoni facendo echeggiare la mia voce lungo i corridoi del castello, i singhiozzi mi scossero pesantemente  facendomi poggiare a terra.

"Miley, sono qui, sei ferita? oddio, ti ha ferita, ma dov'è ?" s'inginocchiò al mio fianco preoccupato, 

"è morto, portami da mia madre Michel, non ce la faccio ad arrivarci da sola" dissi con la voce tremante e spezzata dai singhiozzi, mi prese delicatamente in braccio e mi portò attraverso i corridoi per arrivare nella stanza da letto dei miei genitori, non riuscii a guardarli, poggiai la mia testa al torace di Michel.

"Miley! è ferita?" chiese mio padre raggiungendoci, 

"no, non credo, non vuole dirmelo" rispose lui, 

"fammi scendere" ordinai, scivolai sul suo corpo fino a toccare terra, 

"come sta?" chiesi restando poggiata a lui, 

"è molto grave Miley, ma stiamo cercando di salvarla, aiutami" mi pregò trattenendo le lacrime, anche se faceva male vederla dovevo aiutarla, mi voltai lentamente nella direzione di mio padre che mi porse la mano, insieme arrivammo al letto dove la mamma era coricata, il sangue usciva dalla ferita senza poterlo fermare, sarebbe dissanguata presto, Ambra era dall'altra parte del letto con la testa sepolta in un cuscino, piangeva in silenzio per non farsi sentire da nessuno, non doveva vedere queste cose, è ancora così piccola per tutto questo.

"poggia le mani sulle mie Miley, concentrati solo sul potere della guarigione, non deve emergere nessun altro se vogliamo salvarla" mi spiegò papà, poggiai le mani tremanti tra le sue indirizzandole alla ferita, chiusi gli occhi inchiodando il pensiero alla guarigione della ferita, 

"sono pronta" sussurrai

"ora Miley" disse mio padre, le nostre mani s'illuminarono insieme al corpo della mamma, che grugnì per il forte dolore, gocce di sudore scesero dalla mia fronte per lo sforzo del potere, qualche ciocca di capelli divenne bianca sia da me che da mio padre che sembrò invecchiare ogni minuto di più, la ferita si cicatrizzò lentamente ricostruendo gli organi danneggiati e bloccando l'emorragia, 

"non ce la faccio più papà" piansi per la stanchezza che si stava impadronendo di me, mio padre iniziò a tremare e interruppe il nostro contatto cadendo a terra, iniziai a vedere tutto sfocato fino a non vedere più niente, 

"Miley" gridò Michel venendo in mio soccorso, il potere della guarigione è uno dei più potenti, ma anche quello che assorbe maggiormente l'energia di chi lo usa, se viene   esercitato troppo succede ciò che è accaduto a noi, si perde tutta la forza e prende una parte di te che non tornerà mai più indietro.

I CONFINI DEI MONDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora