Il castello di Ghiaccio

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Capitolo 50

La mia famiglia si prese qualche altro giorno per riprendere completamente le forze, ero ancora debole, ma volevo iniziare al più presto con la ricostruzione del castello, iniziai quindi con la mia stanza, Michel era fiero di essere al mio fianco, non mi mollava un secondo, mi seguiva anche in bagno, ricevendo i miei rimproveri, era troppo protettivo nei miei confronti, da quando gli ho rivelato la nostra unione sembra cambiato, è più gentile e premuroso, cerca sempre di fare tutto al posto mio, ma non glielo permetto sempre, ho bisogno di riprendere in mano la mia vita, devo riprendere con la magia, non posso restare tutto il giorno nel letto mentre fuori la gente ha bisogno di me, la mamma ha permesso ai vari popoli che ci hanno aiutato a restare da noi fino alla ricostruzione, anche Jim e Megan, i nostri amici del regno dell'acqua sono qui con noi, aiutano a rimettere apposto la mia casa così tutti hanno un posto in cui restare temporaneamente.

"Michel, la smetti di starmi tra i piedi?! ce la faccio benissimo da sola!" lo rimproverai barcollando leggermente con un baule tra le mani, 

"ma se non ti reggi nemmeno in piedi! dallo a me!" mi ordinò cercando di prenderlo dalle mie mani, ma mi scostai, ci misi troppo slancio e barcollai a terra.

"ecco, guarda che hai fatto! esci dalla mia stanza! ORA" ringhiai alzandomi in piedi, borbottando cose incomprensibili uscì finalmente dalla mia camera sbattendo la porta con forza.

"ecco, finalmente sola" dissi a me stessa sollevata, volevo provare una cosa e non volevo Michel tra i piedi, mi spostai al centro della stanza chiudendo gli occhi, alzai le braccia di 90 gradi e pensai alla mia stanza com'era prima dell'attacco, iniziai a girare restando nello stesso punto e un fine alzai del tutto le braccia, i mobili iniziarono a spostarsi da soli tornando al loro posto originale, gli oggetti rotti si ricomposero tornando come nuovi, esultai saltellando di gioia, pensavo di aver perso almeno una parte dei miei poteri per poter salvare la mamma, ma evidentemente mi sbagliavo, c'erano ancora tutti, li sentivo nel mio essere, spalancai la porta uscendo di corsa e imbattendomi nel mio amico Jim, 

"hey, dove vai così di corsa? non dovresti riposare?" chiese premuroso, 

"ma che riposare, sono così felice Jim, ho ancora i miei poteri, ho ricostruito la mia camera senza il minimo sforzo, appena finisco con il mio regno potrò continuare con il tuo" dissi entusiasta, Jim preso dalla mia felicità, mi prese tra le braccia facendomi volteggiare, avrei ricostruito in poco tempo tutto il territorio, 

"hey, che succede?" Michel spuntò da una stanza vicina sentendo il baccano, Jim mi fece scendere a terra e corsi dal mio ragazzo, 

"Michel, vieni! ti devo mostrare una cosa, dai sbrigati" lo tirai dal braccio per fargli aumentare il passo, 

"ma non mi avevi appena cacciato?" chiese confuso, 

"si e te lo sei meritato, ma ora guarda" gli indicai la  stanza fiera del mio lavoro, rimase sbalordito vedendo tutto in ordine e pulito come non mai, 

"ma è uguale a prima, anzi, anche più pulita, non eri un granché nel tenerla in ordine!" disse scherzosamente abbracciandomi, 

"sei stata brava piccola mia, bravissima" mi baciò dolcemente la guancia, 

"grazie, ma ora andiamo a ripulire tutte le altre stanze!" ordinai trascinandolo con me, 

Nell'arco di qualche giorni riordinai tutto il castello, ci misi molto anche perché la mamma era costretta a restare a letto per poter riprendere del tutto le forze, ma appena si sentii meglio mi diede una mano.

Le giornate trascorsero troppo velocemente, ogni sera tornammo tutti stanchi e distrutti dal tanto lavoro, io e Michel dividevamo la mia camera, tanto non faceva differenza, abbiamo passato gli ultimi anni insieme, tanto vale restare com'eravamo.

"Dai Michel, svegliati, è ora di ricostruire la tua casa!" lo strattonai fino a farlo cadere dal letto,

"si, sono sveglio" si mise a sedere guardandosi intorno, era ormai abituato alle mie brusche maniere, scendemmo al piano di sotto dove i nostri genitori ci aspettavano impazienti.

"veloce ragazzi!" ci incitò mio padre uscendo dal palazzo con gli altri, 

"arriviamo!" insieme camminammo verso l'accumulo di mobili distrutti bagnati dal ghiaccio ormai sciolto.

"allora, come facciamo a rimetterlo in piedi?" chiese pensieroso lo zio Federico con in braccio la mia piccola sorellina,

"so già come fare, ma ho bisogno di voi, Michel, vieni al mio fianco, zia Icy e Mamma, accodatevi a lui" ordinai loro, tutti si misero in riga al mio fianco, alzai lo sguardo sul mio ragazzo che aspettò altri comandi, gli sorrisi dolcemente prendendogli la mano e stringendola forte, 

"prendi la mano a tua madre e lei alla mia per unire le nostre forze" la mamma aveva ormai acquisito il potere del ghiaccio, alzai il braccio libero in avanti nello stesso momento in cui lo fece anche mia madre, tutti e quattro volammo in aria chiudendo gli occhi e concentrandoci sulla struttura dell'edificio, dalle nostre mani uscì una scia di ghiaccio che pian piano si trasformò in pareti, porte e finestre, s'innalzò verso il cielo di piano in piano riportando ogni mobile al suo posto iniziale, in poco tempo l'intero castello splendeva davanti a noi.

Zia Icy si commosse appena riaprì gli occhi ed entrò dal portone con la mia famiglia che meravigliata guardò in ogni camera, mentre io e Michel andammo al piano di sopra per vedere la sua stanza,

"vieni è di qua" disse indicandomi un corridoio e fermandosi all'ultima porta che aprì,

"scusa, non sapevo com'era la tua camera, ho cercato di ricostruirla al meglio pensando ai tuoi gusti, spero ti piaccia" dissi timidamente dondolandomi sui piedi come una bambina imbarazzata, non disse niente, si mosse lentamente nell'intera stanza osservando ogni particolare senza badare alla mia presenza.

"non ti piace" dissi abbassando tristemente la testa,  Michel venne verso di me fronteggiando la mia piccola figura, mi alzò il capo con due dita inchiodando il suo sguardo nel mio,

"ma che dici?" sussurrò a pochi centimetri dal mio viso, 

"è bellissima, non potevo chiedere di meglio, mi conosci bene piccola mia" si avvicinò lentamente a me poggiando la sua fronte sulla mia, 

"ti amo" sussurrò, restai in apnea, i nostri sguardi si catturavano, si fondevano, si mangiavano per secondi infiniti, finché si avvicinò ancora a me e con esso le sue morbide labbra che combaciavano alla perfezione con le mie, i nostri respiri si mescolarono, mi strinsi al suo corpo per avvicinarlo ancora di più, i nostri cuori battevano velocemente sfidandosi ad un ritmo tutto loro, Michel iniziò a farmi indietreggiare fino a toccare il gelido muro che mi fece sussultare al tocco, portai le mie mani tra i suoi capelli ancora troppo lunghi, tirandoli dolcemente, mentre le sue scivolavano lentamente sul mio corpo prendendomi dalle anche per tirarmi su, mi scappò un leggero gridolino che venne assorbito dalle sue labbra mai sazie delle mie, mi lasciai guidare da lui, anche perché non riuscivo a resistergli, mi allacciai a lui come un koala facendogli perdere l'equilibrio, cadde a terra con me sopra di lui, ci guardammo nello stesso momento scoppiando in una fragorosa risata, da tanto non stavo così bene.

"heeey..che ridete?" chiese la piccola Ambra buttandosi tra di noi, 

"ti vogliamo bene piccola" l'abbracciammo entrambi per poi farle il solletico. 

I CONFINI DEI MONDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora