Catapultati

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Capitolo 56  

Mancavano due poteri per completare l'esagono, l'acqua e la terra, avevo bisogno di due persone per poter capire a cosa serviva quindi mandai una bolla messaggera nei due regni per mandare le persone giuste, naturalmente munite di potere.

Aspettammo due giorni interi, occupandoci intanto dei progetti per il matrimonio dei nostri due amici, si, Rik e Aurora hanno deciso di sposarsi presto, hanno in mente di unire i loro regni con un patto di pace, naturalmente Aurora vivrà in quello del fuoco dove regnerà al fianco di Rik, mentre Martin, il fratello maggiore prenderà il posto del padre defunto, sarà il re del regno dell'aria.

Costruii un grande gazebo in legno con dei morbidi teli bianchi al soffitto facendo scendere lungo le travi dei bellissimi fiori rampicanti, i tavoli rotondi vennero addobbati con dei graziosi vasi contenenti rose rosse e qualche candelabro.

"già vi sposate voi due? e non avete detto niente?" chiese qualcuno alle nostre spalle, mi voltai velocemente spostando i miei lunghissimi capelli viola sull'altro lato e vidi il mio caro e vecchio amico venire nella nostra direzione.

"Jim?" chiesi sorpresa di vederlo qui, lentamente mi avvicinai a lui cingendogli la pancia con le braccia essendo molto più bassa di lui, 

"mi sei mancato" sussurrai con il viso nascosto

"anche tu puffetta" disse carezzandomi i capelli, 

"ma cosa ci fai qui? non mi aspettavo di vederti" ammisi alzando il capo per guardarlo negli occhi, 

"ma come, sei stata tu a chiamarmi, abbiamo ricevuto il messaggio e ho deciso di venire io per il mio regno e poi c'è anche quello la" disse indicando il vuoto dietro di se, 

"non è tanto amichevole, per tutto il viaggio si è lamentato chiedendo ogni singolo istante quanto ci voleva per arrivare, non lo avrei sopportato un secondo di più" si lagnò stufo del suo accompagnatore, andai quindi nella direzione che mi aveva indicato e trovai Morgan appoggiato ad una trave,

"avevo intuito che c'eri tu dietro il racconto di Jim, nessuno poteva lamentarsi più di te" dissi ridacchiando, Morgan si mise dritto raggiungendomi, 

"mi ha costretto mio padre a venire, Roland si era offerto volontario ma lui non ha voluto saperne, quindi, ora che sono qui..che vuoi?" chiese innervosito con lo sguardo stanco, 

"rilassati, vai a riposarti, domattina vi spiegheremo tutto, sarai stanco per il viaggio no? quindi sparisci!" dissi acida mandandolo via, senza dire un'altra parola sbuffò andando nel castello del fuoco.

"allora Jim, come mai sei venuto tu e non qualcun'altro?" chiesi tornando dai miei amici, 

"beh, ho sentito che la mia migliore amica era in difficoltà e sono corso qui, ah..ti devo dire una cosa" disse leggermente imbarazzato, 

"puoi dirmi tutto lo sai" lo incitai, tutti lo guardarono aspettando che dicesse qualcosa, 

"beh...mi sono fidanzato" buttò la, lo guardai scettica ma pian piano un enorme sorriso comparve sul mio volto, mi lanciai tra le sue braccia, 

"ma è fantastico, sono così felice per te, avete visto? così si fa! lui non mi tiene nascosto particolari simili, non è come voi!" li rimproverai scherzosamente, 

"scusaci" dissero in coro, era forse la centesima volta che glielo ripetevo.

"allora, chi è la fortunata?" chiese Michel che per tutto il tempo era  rimasto seduto e in silenzio, andai da lui sedendomi sulle sue gambe e poggiandomi al suo torace, 

"la tua amica Michel, da quando siete andati via anni fa, ho passato molto tempo con Megan, ma solo qualche settimana fa abbiamo capito di amarci" ammise arrossendo, nessuno si aspettava questa risposta, 

"Megan? beh, credo sia giusto, speravo in una cosa simile, è sempre stata gentile con me e cercava sempre di più in me, ma l'ho rifiutata, sapevo già di appartenere a qualcun'altra." mi guardò con gli occhi di  chi non vorrebbe nessun altro al suo fianco,

"ricordi quando mi lasciasti  scegliere se restare o venire con te? avrei sempre scelto te, sempre" continuò facendomi sciogliere, 

"che dolce, ti amo" gli circondai il collo attirandolo ancor di più a me, 

"anch'io piccola" sussurrò,

"beh..tornando a Megan..voleva venire anche lei, ma non volevo metterla in pericolo, non sapevo cosa mi aspettava qui e con te non si sa mai, cerchi sempre nuove avventure" disse sarcasticamente, 

"veramente sono le avventure che cercano me" lo corressi facendogli la linguaccia.

Trascorremmo tutta la serata a scherzare insieme e il giorno dopo ci alzammo presto per fare colazione e scoprire il segreto dell'esagono.

Feci accomodare tutti al tavolo rotondo nella sala dove si trovava ancora il baule, 

"allora, ho chiesto il vostro aiuto per l'oggetto che trovate al centro del tavolo, al contatto di un essere magico fa brillare il simbolo del regno, con voi siamo al completo, quindi, mettetevi ognuno di fronte al proprio simbolo di provenienza così potremo iniziare" ognuno di loro cambiò posto e io andai al mio, 

"al mio tre dovrete toccare il vostro simbolo, non spaventatevi, riceverete una scossa elettrica, ma non dovrete lasciare l'esagono per nessun motivo, scopriremo insieme cosa nasconde, allora..1..2..3" dissi, tutti toccarono l'esagono sussultando per la scossa ma nessuno lasciò la presa, uno ad uno si accesero unendosi al centro, pian piano si formò un qualcosa, sembrava un piccolo buco nero, mi avvicinai un'altro po' per vedere meglio e senza poter reagire venni risucchiata all'interno, gridai per quell'improvviso avvenimento.

Cosa stava succedendo?

e dove portava quel vortice magico?

poteva portarmi da Daniel, ma anche in un posto diverso, magari malvagio dove non potevo tornare indietro, ero sola, non sapevo se gli altri vennero tirati come me all'interno, non sentivo nessuno dei miei amici, solo l'eco delle mie grida di terrore.

SPAZIO AUTRICE

MI DICE CHE IL CAPITOLO E' IN BOZZA ANCHE SE L'HO PUBBLICATO, VOI LO VEDETE?

I CONFINI DEI MONDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora