Capitolo 8 - I'd end my days with you in a hail of bullets

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Se c'era una cosa su cui tutti erano d'accordo, era che Mikey si perdeva in un bicchier d'acqua con tanta - anche troppa - facilità.
Jamia dovette spiegargli un paio di volte cos'era accaduto e perché ora erano tutti agitati e diretti verso il furgone e i parcheggi del festival. Mikey non si era nemmeno accorto che Matt se n'era andato col naso sanguinante e che qualcun altro dovette portar via Frank con la forza.
In realtà Jamia aggiunse anche che se fosse stato meno preso da quella Alicia si sarebbe reso conto anche che Alex se n'era andata con Gerard e tutto il resto. Mikey si guardò intorno mentre insieme camminavano tutti verso il parcheggio del festival.
«Ah... e perché se n'è andata?» chiese confuso. Erano appena entrati nell'ampio parco, dove c'erano parcheggiati ancora un sacco di furgoni, intorno ad alcuni c'erano dei gruppetti di gente che chiacchierava e perdeva tempo per passare la serata prima di rimettersi in viaggio.
Il furgone dei My Chemical Romance si distingueva tra tutti, era sporco e ricoperto di scritte e disegni su ogni superficie, e Frank ci aveva messo su un sacco di adesivi, anche.
Mikey guardò in quella direzione, ed Alex e Gerard erano poggiati al loro furgone presi a chiacchierare con un tizio che aveva già visto in giro per il Festival quella mattina, un tipo che lavorava lì ma non gli era chiaro con chi. Aveva capelli e carnagione chiara ed un fisico robusto. Di certo era il doppio di Mikey.
«Insomma, perché se n'è andata?» chiese ancora lui, che non aveva ricevuto alcuna risposta da Jamia. La ragazza scrollò le spalle ora mentre camminava guardando la mano indolenzita di Frank. Aveva tirato proprio un bel cazzotto. La mano era gonfia e arrossata, e Jamia gli aveva detto di premerci leggermente qualcosa di freddo sopra.
«Era incazzata con me o roba simile?» domandò poi ansioso. Frank sbuffò guardandolo «Mikey, per favore, fai la persona seria, Alex ha provato almeno tre o quattro volte a dirti che Gerard voleva tornare al furgone e lei lo seguiva per fargli compagnia. Eppure lo avresti sentito con le tue orecchie se non avessi passato tutto il tempo ad ascoltar blaterare quell'Alice, lì...» lo rimproverò.
Mikey fece una smorfia colpevole «Ok, hai ragione...» poi fece spallucce «Comunque si chiama Alicia, non Alice.» lo corresse dopo un pò.
Jamia alzò gli occhi al cielo «E quella laggiù si chiama Alex e si è risvegliata dal coma una settimana fa, ed ha fatto il doppio degli esercizi di fisioterapia per poter stare in piedi oggi e venire a trovarti...» disse poi indicando la ragazza che era lì al furgone a chiacchierare come niente fosse.
«Beh, ma non le ho detto io di andarsene...» borbottò Mikey sulla difensiva. Frank sospirò ancora una volta spazientito «E nemmeno le hai chiesto di restare, comunque!» disse, accellerando il passo per arrivare da Gerard, che non appena lo vide gli corse incontro notando che si massaggiava la mano dolorante.

«Che succede?» chiese Gerard preoccupato.
Frank scrollò le spalle, mentre Ray scuoteva la testa preoccupato per l'intera situazione. Aveva fatto una testa così a Frank, dal locale al parcheggio del festival, dicendogli che era stato uno stupido, che si Matt era un idiota, ma non c'era bisogno di prenderlo a pugni e cose del genere. Matt non sarebbe mai tornato a suonare con loro e non ci voleva proprio, perché ora dovevano fare un sacco di date e non era certo il caso di stoppare il tour proprio ora che le cose andavano alla grande, ma dove lo avrebbero trovato un altro batterista così presto?
«Ci penseremo dopo, ok?» disse Gerard sbuffando «Ora fammi vedere la mano...» disse a Frank. Come se si intendesse di fratture o cose simili. Frank gli spiegò che Jamia lo aveva già assistito e che non gli faceva nemmeno più tanto male.
«Ma perché avete fatto tutta questa storia, comunque?» chiese Alex dopo un pò.
«Perché Matt ha iniziato a sparare su tutti, tutti,noi, e la cosa mi ha fatto incazzare troppo. Finché si scherza tutto ok, ma poi ha davvero esagerato. Ne ha dette un paio almeno per ognuno di noi, che cazzo! Gli spaccherei la faccia se fosse qui!» disse Frank imbestialito.
Gerard provò a calmarlo mettendogli una mano sulla spalla come gesto di conforto, ma Frank era davvero nervoso. Detestava, sul serio, con tutto sé stesso, quando veniva chiamato frocio, checca, e cose simili. Matt era proprio un coglione.
«Ti pare? Mi perdo sempre le scene più entusiasmanti...» sbuffò Alex dopo un pò «Io me ne vado e tutto d'un tratto accade qualcosa, mentre finché c'ero io si moriva di noia...».
Mikey lanciò un'occhiata a Jamia e Frank, poi ad Alex «Oh, giusto... credo che dovrei dirti una cosa... possiamo entrare un attimo?» le disse sottovoce indicando il furgone. Alex annuì e si fece aiutare a salire su.
Quando furono dentro si chiusero il portellone alle spalle ed Alex si sedette accanto al finestrino.
C'erano un sacco di lattine vuote di cocacola gettate in ogni angolo accompagnate da cartacce, fogli, penne, appunti, cartine stradali e quant'altro, è c'era puzza di sudore e sigaretta, in realtà.
«Che succede?» chiese lei distratta mentre posava sul cruscotto un bloc-notes che era finito ai suoi piedi.
Mikey fece un respiro profondo «Beh, niente... volevo solo chiarire questa cosa di me e Alicia...» mormorò. Alex degultì puntandogli lo sguardo dritto negli occhi. Lui e Alicia cosa?, si domandò. Lo guardava con aria confusa. Mikey continuò a parlare «Insomma, immagino che Frank e Jamia abbiano ragione e che il fatto che io abbia passato tutta la sera senza nemmeno degnarti di un pò d'attenzione nonostante tu sia venuta fin qui per stare con me...» spiegò.
Lei sorrise scrollando le spalle «Oh, tranquillo, sul serio... insomma, immaginavo che aveste conosciuto parecchia gente, ci mancherebbe... anzi, mi fa piacere che stiate conoscendo così tanta gente del giro...» disse rassicurante.
«Ah, ok.» disse Mikey. Era quasi stranito dal fatto che Alex non sembrasse nemmeno lontanamente infastidita dalla cosa. Insomma, o dopo l'incidente era diventata semplicemente più tranquilla, nonostante non ne fosse troppo convinto, o Alex stava facendo finta di niente... «...no, perché quando mi sono accorto che te ne sei andata ho creduto che fosse perché ho passato tutta la sera a chiacchierare con Alicia e i suoi amici, e poi insomma, magari sapendo anche che da quando sono qui ad Hoboken che sto sempre con lei pensavo che ti aveva dato fastidio...».Poi ci fu un lampo nella mente di Mikey.Oh, cazzo!, si disse. Alex nemmeno lo sapeva che lui era stato tutto il tempo con Alicia, nessuno glielo aveva detto! Se ne rese conto appena vide l'espressione di Alex cambiare da un sorriso in una smorfia accigliata.
«Mikey, tu sei un ragazzo intelligente, e lo sappiamo tutti... solo che il più delle volte ti perdi in un bicchier d'acqua e... cavolo, non sei per niente furbo...» mormorò Alex. «Quindi... Che cavolo significa che sei stato con lei tutto il tempo da quando sei ad Hoboken?» chiese infine, e sembrava davvero infastidita ora. Ovviamente era una domanda retorica, e comunque Mikey non era nemmeno sicuro di saper rispondere.
«Non significa niente, ok?» disse infine «L'ho conosciuta qualche giorno fa... il giorno in cui ti sei svegliata, l'ho conosciuta e mi ha detto che sarebbe stata anche lei a questo festival e dato che conosce un sacco di gente qui mi ha presentato un pò di persone, tutto qui...» spiegò.
Non gli sembrò che fosse servito a qualcosa, Alex continuava a guardarlo con quell'aria nervosa, e si mordeva il labbro e Mikey voleva tornare indietro nel tempo per evitare di dire tutte quelle cose su lui e Alicia, così Alex non sarebbe stata lì a guardarlo come se volesse tirargli un pugno in faccia o qualcosa del genere.
«Cioè... quindi vi siete conosciuti una settimana fa e... oggi cos'era, una specie di vostro appuntamento da pseudorockstar?» chiese con voce bassa.
Mikey scosse la testa «Assolutamente no! Non mi interessa minimamente Alicia, chiaro?» disse svelto.
«E se oggi io non fossi venuta fin qui, tu ora dove saresti?» chiese Alex.
Mikey non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi, ora che aveva quell'aria triste.
«Non lo so, sarei qui con Frank e Gerard e Ray...» disse scrollando le spalle. In realtà pensò che sarebbe stato con Alicia. Eppure era frustrante, non aveva assolutamente alcun interesse verso Alicia. Certo, era carina e simpatica ma lui voleva stare con Alex, quello gli era più che chiaro. Solo che gli era chiaro anche che Alex potesse averne qualche dubbio, e se non altro gli era chiaro che aveva semplicemente peggiorato la situazione.
Alex sospirò «...Mikey... possiamo fare finta di niente?» chiese dopo un pò. Lui la guardò confuso «In che senso?».
«Nel senso che sono stata in coma un mese, avrei potuto anche non risvegliarmi più, sono tornata a vivere da una settimana e non mi va di pensare a niente, ok? Volevo solo venire qui e vedervi suonare e divertirmi e tornare insieme a Belleville per goderci quei giorni di pausa che avete prima della prossima tappa... tutto qui...» disse lei.
In realtà era alquanto infastidita, ma quanto le sembrava stupido in quel momento mettersi a discutere quando se stava ancora lì era solo per miracolo - o fortuna, o qualsiasi altra cosa. Alex non lo sapeva, sapeva solo che era fortunata a non esserci morta, in quell'incidente.

Frank e Gerard andarono a farsi una passeggiata nel buio dei parchi del festival. Quel giorno erano accadute davvero troppe cose, dall'aver suonato davanti a tutta quella gente all'aver "rotto" con Matt. Alla fine quel Bob, il tizio che Alex aveva presentato a Gerard - che l'aveva accompagnata sulle spalle alla ricerca di Mikey quando era appena arrivata quel giorno - si era proposto di dargli una mano. Suonava la batteria e se la cavava anche abbastanza bene, avevano detto tutti quelli che erano lì, gli amici di Alicia e i membri delle altre band che avevano suonato con loro al Festival. Quindi sarebbe andato a Belleville con loro ed avrebbero provato insieme per quei giorni in cui i My Chemical Romance erano in pausa per poter poi affrontare insieme le prossime date del tour.
Camminarono un bel pò, e alla fine decisero di mettersi seduti sul prato, tra un gruppo di alberi lontano dai parcheggi.
Frank si sedette poggiando la schiena contro il tronco dell'albero, e Gerard si distese posando la testa sulle sue gambe.
«Ti fa ancora male?» chiese Gee dopo un pò di silenzio, afferrando la mano con la quale Frank aveva colpito Matt. L'altro scosse la testa «No, non è niente...» rispose. Gerard teneva la mano di Frank tra le sua. «Matt è stato proprio un coglione...» mormorò dopo un pò.
«Si, cazzo... non sai quanto mi abbia dato fastidio!» disse Frank suonando immediatamente nervoso un'altra volta. Gerard lo guardò nella penombra del parco buio, e gli strinse la mano lievemente come per dirgli di calmarsi «Non è niente, ok? Non pensarci...».
Frank fece una smorfia «Come faccio a non pensarci? Cioè, ha detto che siamo due froci, cazzo! Non lo sopporto, mi sembrava mio padre! Che cazzo gliene frega a loro, comunque!?» disse alzando il tono di voce adirato. Gerard non sapeva cosa rispondere. A lui nessuno dei suoi parenti aveva mai detto una cosa simile, e sapeva che a Frank non interessava troppo il fatto che fosse stato Matt a dirlo, quando che suo padre avesse usato quelle stesse parole tempo prima, e a Frank facevano male come un pugno sullo stomaco.
«Che cazzo!» continuò Frank «Insomma, se avrò mai un figlio non mi permetterò mai di dirgli una cosa del genere! L'importante non è che sia sano e sopratutto felice!?».
Gerard gli sorrise, guardandolo dal basso «...appunto. Tu sei felice?» domandò quasi in un sussurro.
Frank annuì «Si. Certo che sono felice. Ma se tutti gli altri riuscissero a comprendere quello che provo, allora sarebbe anche meglio...» rispose.
«Che ti importa degli altri? L'importante siamo io e te. Anche se dovessimo combattere contro il mondo intero, finché siamo io e te va bene tutto...» disse Gerard sorridendo.
Frank ricambiò il sorriso e si chinò per baciarlo. «Sei sempre romantico. Finché siamo io e te...Spero che quel finché significhi per sempre.» sussurrò poi, prima di riprendere a baciarlo. C'era un'incredibile sintonia tra i due ormai, e già dal modo in cui si baciavano uno poteva dire che l'altro avesse intenzione di fare l'amore. Il luogo non importava, e a volte per forza di cose dovevano limitarsi a baciarsi perché, sopratutto a Frank, veniva voglia di saltare addosso a Gerard proprio qualche minuto prima di iniziare uno show, per esempio.
In quel parco però, in quel posto preciso, non c'era nessuno nei paraggi, ed erano anche poco illuminati, e comunque anche se fossero stati in mezzo alla folla di un concerto dei Metallica o qualsiasi altro luogo, sarebbero stati solo loro due, completamente persi nella passione e l'eccitazione di quelle labbra che si aprivano e chiudevano a ritmo, mentre le lingue si accarezzavano più o meno appassionatamente e le mani sembravano arrivare ovunque. E le dita di Gerard si infilarono dentro i pantaloni di Frank, ed erano unicamente loro due.

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