Capitolo 9 - I don't love you like I loved you yesterday

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Bob Bryar era qualcosa di fenomenale. Bob Bryar era anche meglio di quell'idiota di Matt, non c'erano dubbi, erano tutti d'accordo al riguardo, già dopo la prima canzone che avevano provato insieme. Ne erano ancora più convinti alla quarta, e poi alla quinta, e fosse stato per lui avrebbe continuato a suonare per almeno dieci ore senza mai fermarsi. Questa sua passione per la batteria, per la musica, era fantastica e tutti erano d'accordo che Bob non avrebbe solo sostituito Matt provvisoriamente. Bob sarebbe entrato a far parte della band definitivamente.

«E poi è anche carino, comunque...» mormorò Jamia guardando fuori dalla finestra della cucina in casa di Alex. Erano tutti lì, quel giorno. I ragazzi stavano di fuori a scaricare la spesa dalla macchina di Gerard. Qualcuno, ad Alex non era molto chiaro chi fosse stato in realtà, aveva organizzato lì una festa con un bel pò di gente incontrata in tour. Molte band erano in giro per il New Jersey ed erano contente di partecipare, ed ora tutti erano indaffarati a scaricare barili di birra e varietà di cibo spazzatura.
Alex finì di bere la sua tazza di caffè fumante, poi mostrò il sorriso che stava nascondendo dietro la tazza «Non mi dire... ti piace Bob?!» chiese, facendola arrossire.
«Shhh!» fece lei imbarazzata «Ho solo detto che è carino... tipo quando ieri sera mi ha accompagnata a casa e poi è tornato a piedi sotto al freddo fin qui perché diceva che non era sicuro mandarmi in giro da sola di sera tardi...» spiegò ripensando alla camminata nel vento gelido che si erano fatti i due.
Da quando erano tornati tutti a Belleville, casa di Alex era un bordello anche peggiore dei tempi precedenti. Per lei era anche una buona cosa visto che stare da sola quei primi giorni da quando si era svegliata dal coma era stata una tortura, e almeno aveva qualcosa da fare. Non poteva dirlo con certezza, ma era come se ci fosse qualcosa di strano e differente in lei e Mikey da quando avevano avuto quella discussione ad Hoboken riguardo quella Alicia.
Ad Alex aveva dato davvero troppo fastidio, anche se come suo solito faceva finta di niente. Aveva nascosto così tante emozioni e così tanti pensieri che ultimamente voleva quasi scoppiare. E poi Bob non poteva saperne nulla di tutta quella storia, ed aveva invitato alla festa di quella sera anche Alicia e la sua band, e a nessuno andava troppo di spiegare a Bob tutta la storia, quindi fecero tutti finta di niente ed ora Alex era ansiosa e nervosa all'idea che quella tipa sarebbe entrata in casa sua e, anche se le faceva un male atroce al petto ogni volta che lo pensava, se lo sentiva, le avrebbe portato via Mikey.
Alex aveva imparato a perdere ciò che amava di più, e tristemente doveva ammettere che quell'Alicia era davvero niente male, e probabilmente sarebbe piaciuta anche a lei se avesse avuto un minimo interesse nelle ragazze.

«Credi di riuscire a sopportare tutti questi fiumi di alcool?» chiese Frank sussurrando dolcemente nell'orecchio di Gerard, stringendogli le braccia intorno ai fianchi dalle sue spalle. Poggiò il mento sulla spalla di Gerard e sorrise «O volendo potremmo far festeggiare gli altri ed andarcene in camera tua, io e te...» aggiunse dopo un pò.
Gerard non poteva vedere la sua faccia ma poteva immaginare l'espressione maliziosa su quel bellissimo volto. Un brivido gli percorse la schiena ed era una sensazione davvero troppo piacevole. Era sempre fantastico stare tra le braccia di Frank. Anche se ciò avveniva sempre quando non c'erano troppi curiosi in giro, e meglio ancora se erano completamente soli.
«La tua idea non sarebbe male...» rispose Gerard dopo un pò «Ma abbiamo organizzato tutta questa festa e chiamato tutta questa gente che non mi pare il caso di prendere ed andarci a rinchiudere da qualche parte lasciando tutto nelle mani di Alex...» disse.
Frank annuì sospirando «Giusto... tra l'altro Bob ha invitato anche Alicia, ed Alex sta letteralmente impazzendo da quando l'ha saputo... tuo fratello Mikey farebbe bene a stare attento...» commentò, con aria lievemente preoccupata.
«A me non sembra tanto nervosa...» disse Gerard voltandosi verso Frank, che scrollò le spalle.
«A me sembra che stia cercando di non sembrare nervosa...» mormorò.

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