Capitolo 16 - Papa don't preach

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Quella sera a Dayton i My Chemical Romance dovevano aprire il concerto di una band più nota. La folla di spettatori era in fila già da qualche ora, con i fan più accaniti che si erano fatti ore di coda per le prime file.
Tra la gente in attesa di entrare nel locale, per lo più ragazzini e coetanei dei membri delle due band, c'era anche il padre di Frank, che aveva sentito solo per caso che suo figlio si trovava in città per suonare uno show. Decise inizialmente di andare a dare un'occhiata, dispiaciuto di non essere stato avvisato da Frank della sua presenza lì. Era anche vero che il padre di Frank era un uomo intelligente quanto orgoglioso, quindi riusciva a rendersi conto che suo figlio fosse rimasto deluso dal comportamento che aveva avuto nei suoi confronti, ma trovava difficile chiedere scusa al proprio figlio per come erano andate le cose.
Aveva riflettuto su tutta la situazione più e più volte, arrivando alla conclusione che poteva anche non piacergli l'idea che suo figlio stesse con un altro uomo, ma che doveva accettarlo perché in fin dei conti poteva comunque andar fiero di lui.
Così arrivò quando mancava poco all'apertura delle porte per l'inizio dello show. Si mise in fila senza dir nulla, ed ascoltò attentamente le parole dei fan che non fecero altro che accrescere la sua voglia di vedere finalmente suonare suo figlio dal vivo con questa nuova band, e sopratutto, chiarire con lui la situazione.
Non c'era nulla che potesse renderlo più orgoglioso di essere il padre di Frank Iero, che sentire tutte quelle persone lì fuori parlare di Frank come se fosse il chitarrista più energico del mondo, la persona più disponibile e gentile che avessero mai conosciuto, un esempio da seguire.
Non era certo che tutti sapessero l'orientamento sessuale di suo figlio, ma era sicuro che se anche fosse stato dichiarato ai quattro venti, quei ragazzi lì fuori lo avrebbero sostenuto senza ombra di dubbio. Così era impressionante come delle persone a Frank sconosciute credessero così tanto in lui e lo elogiassero in tal modo, mentre lui che era suo padre lo aveva trattato come il peggiore dei figli possibili.
Sorrise orgoglioso di suo figlio, e voleva quasi dirlo, a quelle ragazze che erano lì a parlare di Frank in quel modo, che era suo padre. E quando finalmente la fila inizò a scorrere per far entrare gli spettatori all'imminente show, poteva sentirsi come uno di quei ragazzini, eccitato all'idea di vedere un grande show. Un grande show che era reso grande anche dalla presenza di Frank. Il suoFrankie, colui che da bambino voleva emularlo, diceva di voler diventare come suo padre e renderlo orgolioso di lui.

Gerard lanciò un'occhiata a Frank, che sembrava in preda all'ansia. Solitamente Frank era quello più eccitato prima di un concerto. Frank suonava dai tempi delle scuole medie se non da prima, aveva suonato dal vivo già da quando Gerard non si era nemmeno mai sognato di cantare, ed era abituato alla folla, al delirio, agli applausi e ai fischi, anche. Quella sera invece sembrava in preda al panico, non riusciva a star fermo un attimo. Si era sistemato i capelli, i vestiti, aveva torturato la sua chitarra, e non la smetteva di fare avanti ed indietro per il piccolo corridoio buio che dava sul palcoscenico.
Ray gli mise una mano sulla spalla con fare fraterno e gli sorrise, dicendogli di stare tranquillo. Gerard osservò la scena e fece una smorfia. Doveva e voleva essere lui, a dire al suo fidanzato di stare tranquillo. Invece Frank non aveva fatto altro che continuare a scansarlo, tutto il giorno. E Gerard non la sopportava, quella situazione. Alla fine non avevano nemmeno più parlato del motivo per cui Frank stesse così. Era ridicolo, perché Gerard sapeva che un problema andava affrontato e per affrontarlo bisognava parlarne. Invece Frank si stava tenendo tutto dentro e non aveva senso, perché così non ne sarebbero usciti di certo, e Gerard aveva passato la maggior parte del tempo a rimuginarci sopra cercando di trovare da solo le risposte che cercava, senza alcun esito positivo comunque, perché non aveva assolutamente idea di quale fosse la causa dell'inquietudine e dell'allontanamento improvviso di Frank.
Con un respiro profondo si fecero tutti coraggio e si avviarono sul palcoscenico. L'atmosfera era fantastica, e il pubblico acclamava i My Chemical Romance con grande fervore, nonostante fossero solo la band di supporto.
La prima canzone che suonarono fu Our Lady of Sorrow, che lanciò una carica enorme a tutti i presenti, che urlavano e cantavano con loro saltando a ritmo di musica. E così fu per tutta la durata del loro breve show. Acclamazioni ed applausi e urla e salti.
Gerard su quel palcoscenico si sentiva imbattibile, si sentiva forte, e sentiva che stava facendo davvero qualcosa di buono. E per un attimo, riuscì quasi a fingere di non aver notato che Frank, a differenza di tutti gli altri show, non si era avvicinato a lui nemmeno mezza volta, sul palco.

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