Alex si sentiva quasi a disagio, nella sua stessa casa.
Gerard e Frank parlavano a monosillabi, non si guardavano quasi, se non per poi fare qualche smorfia infastidita. Sembravano proprio due bambini all'asilo. Se ne stavano tutti e tre seduti sul divano davanti alla tv. Lei era tornata a casa da poco, dopo essere stata da Mikey, con il quale aveva più o meno chiarito ogni cosa. In realtà non aveva chiarito molto, ma non le importava. Alex voleva stare con Mikey, perché Alex sentiva il bisogno di appartenere a qualcuno. E non era certo la prima né l'ultima persona sulla terra ad aver avuto problemi del genere, e di certo per quanto male avesse provato, era certa che sarebbe passato tutto.
Tra l'altro i ragazzi sarebbero ripartiti due giorni dopo, e lei non voleva comunque che se ne andassero lasciandola lì a piangersi addosso. Aveva deciso di scrollarsi di dosso ogni cosa, quasi come ricominciare da capo.
Era ovvio che tutti sapevano qualcosa. Era ovvio che Mikey era colpevole di qualcosa. Non era certo stupida, e se ne era accorta dal modo in cui l'aveva approcciata inizialmente, quando lei si presentò a casa sua. Ma voleva far finta di niente. Pensava che se una cosa non la sai con certezza non può ferirti, e lei non voleva sapere assolutamente niente di più di ciò che già sapesse. Andava davvero bene così.
«Ok, è per colpa mia se state così, non è vero?» se ne uscì dopo un pò, guardando prima Gerard, poi Frank.
Quest'ultimo ricambiò lo sguardo, e sollevò un sopracciglio «No.» disse deciso. Gerard invece scrollò le spalle «Magari si» disse quasi gelido. Frank lo fulminò con gli occhi, mentre Alex sospirò «Ok, sul serio, ora smettetela e fate le persone adulte e mature. Cos'ho fatto sta volta?» chiese rivolta a Gee.
Lui non riuscì nemmeno a guardarla, perché sapeva che si stava comportando da stronzo. E sapeva che lei si sentiva decisamente dispiaciuta.
«In realtà non hai fatto nulla. Assolutamente. E' che Gerard se non fa la primadonna e non ha tutti gli occhi puntati addosso si sente male. Con questa storia di Mikey gli hai tolto il centro della scena. Questo è il problema.» rispose Frank al posto suo, con tono lievemente duro.
Alex alzò gli occhi al cielo «Frank, smettila di parlare così. Intanto a te la "primadonna" qui è sempre piaciuta. E poi io non voglio togliere la scena a nessuno. Qual'è il problema? Abbiamo parlato troppo di me e Mikey? Benissimo, io e Mikey abbiamo risolto ogni cosa, ora possiamo tornare a parlare di te.» disse.
Gerard si sentì in imbarazzo. Era ridicolo, era davvero questa l'impressione che gli altri avevano di lui? Di una persona che necessitava assolutamente di stare al centro dell'attenzione?
Frank invece si schiarì la gola. No che lei e Mikey non avevano risolto. Lei gli aveva raccontato di come erano andate le cose, e di come gli aveva detto "Facciamo finta di niente". Quindi non sapeva che Mikey era stato a letto con Alicia. E prima o poi lo avrebbe scoperto, e Frank pensava che le cose andavano dette subito.
La guardò, e lei era come se potesse leggergli il pensiero. Si morse il labbro e poi si alzò per trovarsi di fronte ad entrambi.
«Ok, ascoltate, ora. Lo sapete che non sono un'idiota. E l'ho capito che voi due sapete qualcosa che io non so. Ma stavolta non starò qui a chiedervi di cosa si tratta, perché so che è qualcosa che riguarda Mikey e quell'Alicia, ed io vi assicuro che sul serio, non voglio sapere assolutamente nulla al riguardo. Non mi interessa. E magari sono una stupida perché voglio fingere che vada tutto per il meglio quando è palese che non è così, ma è un problema mio, e anzi, non è affatto un problema. Perché ho bisogno di Mikey, ok? Anche se lui è uno stronzo o qualsiasi altra cosa. A me sta bene così. Se non so qualcosa, non soffro. Quindi non voglio sapere nulla. E se il vostro problema è questo, smettetela di preoccuparvi per me.».
Entrambi la guardarono senza dire nulla. Gerard accennò un sorriso. «Visto? L'avevo detto che non era compito nostro dirle ciò che sappiamo!» disse con tono di vittoria.
Frank scosse la testa. Sembrava dispiaciuto «Preferisci davvero vivere in un mondo di fantasia?» chiese dubbioso.
«Oh, va bene anche così. Ci sono anche gli unicorni volanti. Si sta bene qui!» rise Alex. L'ennesimo sforzo di fingere che tutto andasse per il meglio. Frank sospirò. Se andava bene a lei, doveva andare bene a tutti, ovviamente.
«Ed ora fate un sorriso, stringetevi la mano, baciatevi, fate pace, tutto quello che volete, ok?» aggiunse dopo un pò.
Gerard e Frank si guardarono. Si, sembravano proprio due ragazzini.
«Dico sul serio! Dio, da quando sono... da quando mi sono risvegliata sembra tutto così... diverso... Non me lo sarò mica immaginato che fino a qualche tempo fa noi tre eravamo... cavolo, non c'è nemmeno una parola che possa spiegare quello che eravamo...» disse poi sospirando.
Gerard annuì «Già... ora invece stiamo sempre qui a litigare o a discutere...».
«O ad alcolizzarci, per dirne una...» rise Alex.
Gerard le lanciò un'occhiataccia «...o a farci tradire dal fidanzato di turno» disse sorridendo.
Alex lo guardò con un sopracciglio sollevato «O ad ingelosirci se Frank da più attenzione a me, per esempio...».
Frank li guardava e non riuscì a trattenere un sorriso divertito. Alex aveva ragione. Avevano perso, per un attimo, tutto ciò che avevano prima. Quel sentimento di unione che doveva essere per sempre. Che era per sempre. «O a battibeccare come due ragazzini!» aggiunse lui poi ridacchiando.
Alex e Gerard si guardarono e poi guardarono Frank «O a picchiare la gente!» dissero all'unisono, prima di scoppiare a ridere tutti insieme. Proprio come desiderava Alex. Non poteva certo lasciare che partissero di nuovo per la prossima tappa del tour senza aver prima ritrovato ciò che erano.
Certo che avrebbe sentito la loro mancanza. Non aveva idea di quando sarebbero potuti ripassare a Belleville, o di quando lei avrebbe potuto raggiungerli in qualche altra città per passare un pò di tempo con loro.
Era la parte più triste quella. Ritrovarsi di nuovo da sola. Ogni volta.
Aveva iniziato a pensare che se il destino esisteva, il suo destino era di ritrovarsi da sola per sempre. Però, per quanto fosse un pensiero contorto, in un certo senso c'era qualcosa di affascinante nell'attesa del loro ritorno, anche già prima che partissero.
Sapeva che avrebbe aspettato con ansia di rivederli e passare qualche ora insieme a loro, e che il giorno in cui sarebbero tornati avrebbe passato tutto il tempo immaginando come sarebbe stato bello abbracciarli di nuovo. Era una cosa speciale. Era una cosa strana. E dopo tutto, l'importante era che prima o poi tornassero. Aveva solo loro e non avrebbe voluto perderli per nulla al mondo. Così sorrise a sé stessa, fiera di essere riuscita a ritrovare il loro legame.Mikey sollevò lo sguardo da terra e si schiarì la gola. Doveva dirlo, una volta per tutte.
Alicia era in piedi davanti a lui, con le braccia incrociate sul petto ed una smorfia sul volto. Sapeva già quello che Mikey stava per dire. Era chiaro. Ma voleva sentirgli pronunciare quelle parole prima di arrendersi una volta per tutte.
«Questa volta dico sul serio. Non chiamarmi più. Io ed Alex siamo tornati insieme, e non voglio più commettere nessun errore del genere con lei. Quindi per favore, vorrei che tu la smettessi di cercarmi, e di chiamarmi e mandarmi messaggi...» disse d'un fiato, rosso in volto dall'imbarazzo.
Mikey Way che mollava una ragazza. E non una qualsiasi, ma una gran bella ragazza che aveva uno strano potere su di lui. Perché si, Alicia gli piaceva. Ma Alex era... era Alex, e non c'era nientaltro da aggiungere.
L'idea di perderla era stata una tortura, e forse era una cosa genetica, lui e Gerard erano facili a cedere alle tentazioni, o qualcosa del genere, ma aveva promesso a sé stesso che non avrebbe mai più fatto nulla del genere. E poi prendere pugni da Frank non era il massimo, e Mikey era cosciente di non sapersi davvero difendere.
Alicia si morse il labbro. In quel momento si stava sentendo stupida ed offesa. E poteva già immaginare la fastidiosa risata di Eliza quando glielo avrebbe raccontato. Certo, per lei era diverso. L'unico scopo di Eliza era sfruttare qualcuno per diventare qualcuno. Alicia invece era davvero interessata a Mikey. Le piaceva. Punto. E non poteva credere che lui le stesse dicendo che era finita, anche prima che iniziasse davvero.
Da una parte voleva dirgli che non aveva ancora visto nulla, che sarebbero stati benissimo insieme, che doveva darle un'altra possibilità e cose del genere, ma dall'altra non voleva certo umiliarsi di più. Così era già abbastanza.
Annuì «Perfetto...» disse, cercando di sembrare dura e forte. Poi sospirò «Ma ci incontreremo spesso, in tour, e passeremo gran parte negli stessi posti, con le stesse persone. Non puoi chiedermi di ignorarti. Non voglio ignorarti.» aggiunse poi.
Mikey sentì un nodo alla gola. Voleva dirle di smetterla di parlare, perché così complicava le cose.
Se Alex avesse potuto seguirlo in tour sarebbe stato tutto diverso, ma lei aveva il Cafè, e la scuola, e non poteva certo abbandonare tutto per lui. Eppure era certo che se lei fosse stata sempre al suo fianco tutto sarebbe stato più semplice.
Sapeva che avrebbe incontrato Alicia più e più volte, e sapeva che sarebbe stato difficile, sopratutto perché sapeva che Alicia era una tipa tosta, che non si arrendeva facilmente, e ancor di più, perché lei aveva comunque un effetto magnetico su di lui.
Sarebbe stata una tortura, ma pensò che fosse la punizione giusta per aver fatto del male ad Alex. Lei gli diceva sempre che credeva fortemente che ogni cosa che fai ti sarebbe tornata indietro. Per questo era sempre buona con il prossimo. Ed anche se spesso rideva dicendo che probabilmente nella sua vita precedente era un serial killer, visto come le andavano le cose ultimamente, lei ci credeva sul serio ed anche Mikey si era convinto che fosse così.
«Ora devo proprio andare...» disse Mikey infine, dopo aver fatto un respiro profondo. Alicia sembrava davvero triste, ed avrebbe voluto abbracciarla, ma così avrebbe solo reso tutto più equivoco e complicato.
Così senza aggiungere altro si voltò, e a passo svelto si diresse verso casa di Alex.
Alicia entrò nella sua stanza d'albergo, dove Eliza era seduta a gambe incrociate sul letto con una sigaretta tra le labbra, una bottiglia di Jack Daniels aperta sul comodino e le unghie dei piedi appena smaltate di nero.
«Allora? Com'è andata?» domandò sollevando lo sguardo dai suoi piedi.
Alicia sospirò, buttandosi di peso sul letto accanto all'amica «Mi ha detto che non devo più cercarlo. Che sta con Alex e vuole stare con lei.» disse a voce bassa, con aria spenta, mentre sentiva che probabilmente avrebbe potuto iniziare a piangere da un momento all'altro.
E poi ciò che si aspettava. Eliza scoppiò a ridere di gusto «Ti sei fatta lasciare da uno sfigato del genere!?» chiese divertita.
Alicia voleva dirle di stare zitta. Mikey non era uno sfigato. La sfigata qui era lei. E comunque, non voleva nemmeno sentirla.
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The Ghost Of You - Le Confusioni Più Grandi Le Procura Il Cuore
FanfictionFrerard - Sequel di "Le confusioni più grandi le procura il cuore".