CAPITOLO 4

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Appena metto piede in casa, mia mamma mi viene incontro abbracciandomi, seguita a ruota da Ricky.
<<Si può sapere dove sei stata?!?! E perché non mi hai avvisata prima di uscire?!?!?!>> esclama, arrabbiata, ma da come le trema la voce capisco che è preoccupata.
<<Mi spiace mamma, non volevo farvi stare in pensiero... Avevo bisogno di correre un po' e poi sono andata a fare una passeggiata in spiaggia; ho scordato il cellulare a casa...scusami...>>.
<<L'importante è che stai bene...Erika, ma stai male per qualcosa? Sei strana oggi? Cosa è successo?>>.
<<Nulla mamma...è solo che...>> sono tentata di dirle tutto: che non è giusto che io non possa coltivare una passione solo per la sua stupida paura, che non è giusto che io non abbia potuto fare equitazione e stare con i cavalli, ma so che le mie parole scatenerebbero l'ennesima lite, e onestamente oggi non mi va proprio <<sono un po' stressata con la scuola, sai le ultime verifiche, le interrogazioni...tutto qui.>> mento <<Ora avrei solo bisogno di una doccia calda. Vado in camera.>> e così dicendo mi avvio verso la mia stanza.
Faccio un bagno, e poi mi infilo sotto le coperte. Provo a pensare a qualcosa, ma le palpebre si fanno pesanti, e in meno di un minuto soni già nel mondo dei sogni.

Mare. Il rumore del mare. Stavolta mi alzo velocemente e, appena sento il nitrito, mi giro verso il mare...eccolo lì, stupendo in tutta la sua bellezza! È sempre meraviglioso. Appena il cavallo si accorge della mia presenza, lancia un forte nitrito e mi corre incontro. Sembra che ad ogni suo passo la terra tremi, sotto la potenza del suo zoccolo. Allungo di nuovo la mano per cercare di accarezzarlo, ma uno strano "bip" lo fa indietreggiare.
<<Shhhh, stai buono>> gli sussurro dolcemente. Il cavallo sembra tranquillizzarsi un po' ma un altro rumore, più forte, lo spaventa e lui fugge via, lontano da me, illuminato dalla luna... "Non di nuovo, per favore! Non di nuovo!!!" penso. Ma è troppo tardi, il buio cresce intorno a me, e all'improvviso sparisce tutto. Mi sveglio di soprassalto. Vicino alla finestra mia madre sta aprendo la tapparella. Ecco cos'era quel rumore. Accidenti!
<<Erika, ora non senti neanche più la sveglia? Mi son dovuta alzare apposta per spegnerla! Dai resisti, tanto oggi hai l'ultima verifica, giusto?>> chiede mamma.
<<Si giusto>> rispondo, stropicciandomi gli occhi <<Solo, la prossima volta lascia la tapparella chiusa per favore, fa un baccano infernale...la apro io quando mi alzo>>.
<<Come vuoi. Ma sbrigati, devi andare a scuola!>>.
<<Si mamma>> ripeto, scocciata dalla sua fretta. In un anno non ho mai perso l'autobus, non vedo perché dovrebbe accadere proprio ora.
In cucina papà e Ricky stanno già facendo colazione.
<<Buon giorno dormigliona!>> mi dice Ricky ridendo.
<<Giorno>>.
<<Allora, quale verifica abbiamo oggi?>> domanda papà.
<<Tema d'italiano>>.
<<Semplice allora>>.
<<Non tanto, potrebbe uscire una traccia in cui bisogna parlare di una tipologia testuale, quindi per sicurezza ho dovuto ripetere anche la teoria...non ce la faccio più, sono stremata!>> ammetto.
<<Manca poco, stai tranquilla. Cavolo è tardissimo! Dai ti accompagno io a scuola oggi. Sali in macchina appena sei pronta.>> propone mio padre. Io accetto, per una volta preferisco fare le cose con calma. Finisco di preparare lo zaino e vado a salutare il mio fratellino, poi salgo in auto e ci dirigiamo a scuola. Arrivo in classe proprio mentre sta suonando la campanella, e mi siedo accanto a Sara.
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<Ciao amica!>> esclama lei <<Perso l'autobus?>>.
<<No, mio padre si è offerto di accompagnarmi e...non potevo certo rifiutare!>>. Ridiamo insieme. Il professore di inglese entra in classe e comincia subito la lezione. Tra qualche racconto londinese e alcune equazioni, le prime due ore passano in fretta. Appena arriva il prof di italiano ci ordina di separare i banchi e poi distribuisce i fogli con le tracce. Sono tutte molto semplici, ma una in particolare cattura la mia attenzione:"Parla di un sogno che hai fatto e che ti è rimasto impresso, descrivendo con tutti e cinque i sensi". Non esito neppure per un secondo. Prendo la penna e inizio a scrivere. Il foglio si riempie di parole, e in men che non si dica, il tempo a disposizione è finito. Sono soddisfatta. Ho scritto ben 6 colonne!
<<Andiamo, si torna a casa!>> grida Sara, tutta eccitata perché da oggi può permettersi di non studiare più, dato che questo era l'ultimo compito!
Come sempre torniamo a casa insieme.
Ora inizio a parlare di cavalli anche nelle verifiche. Ho scritto tutto ciò che provavo e vedevo nel sogno: la luce della luna, l'odore del mare e, ovviamente, lui. L'ho descritto in ogni minimo particolare, dalla criniera lunga e ribelle agli occhi neri come la pece.
<<Erika? Erika mi ascolti?>> domanda Sara, passandomi una mano davanti al viso.
<<Si...si perdonami...dicevi?>>.
<<Lascia perdere. Ultimamente sei sempre distratta. Qualcosa non va? Non ti starai mica sentendo con qualcuno?>>ipotizza, entusiasta.
<<Ma no, che ti salta in mente? È solo un po' di stanchezza>>.
<<Se lo dici tu. Io sono arrivata. Ciao a domani>> dice entrando in casa. Non faccio in tempo a salutarla che ha già chiuso la porta. Mi avvio verso la mia abitazione.
Il tempo oggi sembra passare velocemente. Ho già finito di pranzare e sto giocando con Ricky da almeno un'ora, quando sento l'estremo bisogno di andare a correre. Decido di portare anche Marley con me, così i miei saranno più tranquilli, ma stavolta li avviso prima di uscire.

Sono di nuovo sulla spiaggia. Ho corso con Marley per più di 10km e sto facendo una pausa prima di tornare a casa. Marley è in acqua che gioca, provando ad acchiappare qualche pesciolino! Io, come ieri, sono invasa dai pensieri...e non riesco a mandarli via...

Ciaoooooooo!!! Come va? Vi piace questo nuovo capitolo? Un bacio a tutti, e possa la fortuna essere sempre da la vostra parte (per le pagelle)!

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