CAPITOLO 17

191 20 10
                                    

<<Che succede? Perché tanta fretta?>> mi chiede Bea, preoccupata.
<<Bea, ti prego ho bisogno del tuo aiuto! Devi assolutamente aprire la biblioteca ho bisogno di un libro! Ti prego!>>
<<Ma Erika, oggi è domenica! Io non lavoro. E si può sapere che sta succedendo?>>
<<Bea, mi serve un libro! Per favore è urgente!>>
Bea ci pensa un po' su, poi si arrende per fortuna<<Ah! Va bene!>>
<<Oh grazie, grazie grazie>> dico mentre esco. Fuori però, Piccadilli non c'è. Lo chiamo, ma non si fa vedere. Inizio a preoccuparmi, quando si rende visibile e noto che era impegnato a mangiare da un cespuglio. Salgo in groppa.
Bea rimane sulla soglia.
<<Che fai ancora lì? Ho molta fretta!>>
<<Ci andiamo su...quel coso?>> chiede.
<<Questo coso si chiama Piccadilli ed è un cavallo>> le rispondo <<Dai sbrigati!>> la sprono. Finalmente si decide e monta anche lei. Partiamo al galoppo e ritorniamo in piazza. Bea prende le chiavi e apre il cancello della biblioteca. Appena entro mi metto a gironzolare tra gli scaffali. Dov'è? Dov'è?! Non lo trovo accidenti! Sento Piccadilli nitrire. È fermo davanti a una mensola piuttosto alta. Lo raggiungo e mi alzo sulle punte per vedere quello che si trova in cima. Eccolo, è il libro! Solo che non so come prenderlo. Mi guardo un po' in giro e mi viene un'idea. Con l'aiuto di una sedia salgo su Piccadilli, poi provo a mettermi in piedi sulla groppa. Quando ci riesco, allungo le braccia verso l'alto e prendo il libro. Scendo e mentre li tengo stretto in mani, sento che sprigiona una forte energia. Mi siedo e comincio a leggere ma...è una lingua che non conosco. Un disegnino cattura la mia attenzione. È molto stilizzato, ma riesco a distinguere un cavallo e una grotta. Accanto ci sono scritti due numeri:6-12. Non capisco, cosa significa? Mi spremo il cervello per cercare una risposta, ma non arriva. Non posso perdere altro tempo, devo tornare a Flyworld.
Dopo aver chiuso il cancello della biblioteca, mi rivolgo a Bea:<<Quanto costa questo libro?>>
<<Non saprei... Ma perché? Ho bisogno di spiegazioni!>> esclama lei.
<<Ecco a te>>le porto delle banconote <<Sono cinquanta euro. Con questi potrete ricomprarlo>> le rispondo, ignorando la sua domanda. Saliamo sul cavallo e la riaccompagno a casa. Sulla soglia lei mi blocca:<<Ora mi spieghi cosa diamine sta succedendo, di chi è quel cavallo, dove l'hai trovato. Voglio sapere tutto!>> dice, decisa e infuriata.
<<Ti prometto che ti spiego tutto quando torno. Adesso devo proprio scappare. Grazie mille e non dire nulla ai miei genitori!>>.
Io e Piccadilli galoppiamo fino alla spiaggia, e quando arriviamo resto sorpresa e spaventata allo stesso tempo. Di solito su questa spiaggia non ci viene mai molta gente, ma oggi è strapiena, e non vorrei che vedessero mentre entro nel passaggio che porta a Flyworld. Piccadilli inizia ad agitarsi: forse c'è troppo movimento e lui non è abituato. Le sue orecchie si muovono in una direzione ben precisa e poi parte al trotto per raggiungerla. Più ci avviciniamo, più mi sembra di sentire dei versi. Vedo uno scoglio e mi ricordo: è dove si trova la galleria di Trouble! Spero sia ancora lì! Mi avvicino lentamente, provando a non attirare l'attenzione, poi guardo giù. C'è il corridoio. Dò una pacca sul collo di Piccadilli e smonto. Mi avvio verso i box e...Trouble è proprio lì, esattamente dove l'ho lasciato l'ultima volta. Quando si accorge di me prova ad avvicinarsi, ma la corda glielo impedisce. Lo libero e lui mi segue come un cagnolino fuori dalla galleria. Quando vede Piccadilli lo annusa un po' è cerca di giocare con lui, ma una risata malefica lo fa spaventare. Proveniva dalla grotta. Mi metto a correre, seguita dai cavalli, con lo zaino in spalla dove ho conservato il libro. Ci dirigismo verso il muro di alghe, quando uno sguardo incrocia il mio. È freddo, distante e mi fa quasi paura. Man mano i miei occhi scendono verso la bocca, distorta in uno strano ghigno. Mi decido ad osservarlo per intero: è... l'elfo del mio sogno...quello che ha ferito Spartan. Fa uno strano movimento con le mani e d'improvviso il tempo si ferma. La palla con cui alcuni bambini stanno giocando sulla spiaggia resta sospesa in aria. Così come un cane che sta saltando per prendere un frisbee. Lo Scrunch si avvicina. Provo a muovere un piede, e la mia gamba fa un passo. Posso continuare a muovermi. Poggio le mani sul garrese di Piccadilli, per fargli capire che possiamo procedere, ma lui non si smuove di un millimetro. Lo stesso accade quando provo a tirare la capezza di corda di Trouble. Oh no! Ormai la creatura è a meno di un metro di distanza da me.
<<Bene bene bene>> inizia a parlare <<Guarda un po' chi abbiamo qui. La Principessa Erika e due cavalli. Sai potrebbero tornarmi utili i tuoi amici>>
<<Cosa vuoi da loro? E cosa vuoi da Spartan?>> gli chiedo con aria di sfida.
<<Oh Spartan. Si lui si che è un cavallo stupendo. Sai, forse è meglio che tu gli dia un ultimo saluto, perché ha deciso di collaborare con noi>>
<<C-cosa?>> balbetto e mi si riempiono gli occhi di lacrime.
Da dietro un camion esce un altro elfo, che accompagna un cavallo morello. Non è possibile...

SpartanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora