È da giorni che non mangio. Sono ferma a letto e piango in continuazione. L'unico che entra nella mia stanza è Piccadilli. Da quando...da quando hanno preso i miei amici...non esco più...
Dopo che li hanno portati via e sono rimasta nella foresta con Piccadilli, lui mi ha riportato al castello, e lì sono restata per tutto il tempo.
Vorrei tanto sapere dove sono e cosa gli stanno facendo. Senza Spartan al mio fianco mi sento a pezzi, e ogni notte li rivedo. Rivedo i suoi occhi, che mi incolpano, che sembrano dirmi:"Perché mi stai facendo tutto questo? Perché?". Non ce la faccio più. Sono a pezzi. Piccadilli entra dal paddock e mi viene vicino. Io gli accarezzo il muso e poi mi rimetto stesa. Lui inizia a scuotermi.
<<Piccadilli, cosa vuoi?>> gli dico. Ma il cavallo non si arrende e continua.
<<Lasciami in pace! Ti prego>> gli urlo, riprendendo a piangere. Piccadilli si allontana un po', poi si avvicina di nuovo e riprende a scuotermi. Per la prima volta da quando siamo tornati mi alzo dal mio letto e comincio a camminare per la stanza. Il baio mi segue. Ad un certo punto mi volto e lo guardo negli occhi. Cerco di capire quello che vuole dirmi, ma lui è più veloce di me e mi spinge verso la porta.
<<Vuoi...vuoi che esca?>>. Per tutta risposta lui fa su e giù con la testa. E d'improvviso ricordo una frase che avevo letto su internet. Diceva così:"Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto inizia".
Ma che sto facendo? Io me ne sto qui a piangere e disperarmi, mentre dovrei essere già a salvare i miei amici! Stupida stupida stupida!!! Continuo a ripetermi questa parola fino a quando non decido.
<<Grazie Piccadilli, tu si che sei un amico!>> lo stritolo in un abbraccio, e finalmente sul mio volto si fa strada un sorriso di determinazione. Scendo velocemente le scale.
<<Sally! Sally!!!>> chiamo. Sally è una fata che vive a castello. In questi giorni ha cercato di essere gentile con me, anche se io non gliel'ho permesso. Ha provato a diventare mia amica e mi ha raccontato una barzelletta. Devo dire che per un attimo mi è anche spuntato un sorriso, ma il senso di colpa prendeva sempre il sopravvento.
La fata arriva nella sala principale correndo, e sul volto ha dipinta un'espressione preoccupata.
<<Principessa! Che succede?>> chiede.
<<Tranquilla è tutto apposto. Volevo solo chiederti scusa per tutti questi giorni e...dirti che ho deciso di partire a cercare i miei amici. Partirò domani mattina, ma devo chiederti un favore>>
<<Mi dica tutto, farò tutto ciò che desidera>>
<<Ho bisogno di imparare ad usare delle armi, ma soprattutto...devi prenderti cura di Piccadilli. Non verrà con me, non voglio perdere anche lui.>>
<<D'accordo principessa. Allora, quali armi vuole imparare ad usare, e qual'è il suo piano?>>
<<Ho bisogno di arco e frecce. Più o meno ho un'idea di come si usano, dato che ho letto a riguardo. Per il piano...non lo so esattamente. Ho intenzione di finire quello che abbiamo iniziato. Quindi per prima cosa credo che tornerò dalla Contessa>>
<<<Ma principessa! E se tornassero quei mostri? È lì che li ha visti l'altra volta!>>
<<Lo so, ma questa volta avrò un arco e delle frecce con me, e correrò per arrivare prestissimo. Sarò prudente te lo prometto>>
<<D'accordo. Andiamo, le voglio presentare Mike. È il più bravo con l'arco qui a Flyworld. Le insegnerà tutto quello che c'è da sapere>>
Porto Piccadilli alle scuderie e lo lascio nel suo box, dandogli una carota e un bacio.***
Sally mi guida verso una piccola casetta. È tutta fatta di legno, e il tetto di fiori. La fata bussa e aspettiamo che qualcuno venga ad accoglierci. Quando la porta si apre, davanti a noi appare un bellissimo ragazzo. I suoi occhi sono neri, e i capelli castani sono mossi dal leggero venticello. Stranamente, le sue ali sono blu, mentre quelle di tutte le altre fate vanno dal rosa chiaro all'arancio pesca.
<<Sally? Cosa ci fai qui?>> chiede il ragazzo.
<<Ciao fratellone! Devo chiederti una cosa.>>
<<Prima mi presenti la tua amica o la vuoi lasciare lì sulla soglia?>> dice, accennando un sorriso.
Io mi sento arrossire. Non sono mai stata in buona confidenza con i ragazzi, ho sempre avuto un comportamento distaccato nei loro confronti. Entriamo nell'abitazione. È davvero angusta! Ma molto accogliente. Subito dopo la porta di ingresso, ci ritroviamo in un mini-soggiorno, con un caminetto e un divano. In un'altra stanza troviamo la cucina con un tavolo e, in un'altra stanza ancora, c'è un letto e un piccolo armadio. Non è per nulla grande, ma ha tutto ciò che serve per viverci. Mike ci fa accomodare sul divano e lui rimane in piedi di fronte al caminetto.
<<Allora Sally>>comincia<<di cosa hai bisogno?>>
<<Vedi fratellone, lei è la principessa Erika>> risponde la fatina.
<<La principessa?>> domanda sorpreso, e fa per inchinarsi, ma io lo blocco con un cenno della mano e lui china solo il capo.
<<Si. Ecco...ha perso i suoi amici di recente e deve salvarli ma...ha bisogno di armi, e vorrebbe imparare ad usare l'arco>>
<<Si certo, ma ci vorrà un po' di tempo, non è facile...>>inizia a dire, quando lo interrompo.
<<Devo partire domattina>> butto fuori. Mike mi guarda con aria confusa, ma poi cede.
<<Allora sarà meglio andare ad allenarci>> propone, uscendo dalla stanzetta. Io e Sally lo seguiamo dietro una porta che prima non avevo notato. Percorriamo un piccolo corridoio, scendiamo per qualche gradino e ci ritroviamo di fronte ad un'altra porta. Mike la apre e ci fa segno di entrare, poi la richiude alle sue spalle. È una stanzetta molto piccola e siamo molto stretti qui dentro...faccio fatica a respirare.
<<Pronta?>> mi chiede Mike.
<<Non capisco, dove ci dovremmo allenar...>> non faccio in tempo a finire la frase che Mike schiaccia un interruttore sulla parete. Si accendono delle luci molto forti e i muri indietreggiano, creando un'enorme stanza con varie corsie, al termine delle quali si trovano dei manichini. Su un lato sono appesi vari tipi di archi e delle faretre.
<<Non te lo saresti mai aspettato, vero?>> mi dice Sally sottovoce, ridacchiando. Poi va dal fratello, che nel frattempo ha raggiunto il muro con le armi. No. Non me lo sarei mai aspettato, e ho ancora la bocca spalancata per la sorpresa. Mi avvicino ai due e osservo Mike, che sceglie attentamente alcuni archi. Me ne passa prima uno, ma io resto immobile.
<<Coraggio provalo!>> mi incita Sally. Mi posiziono su una corsia e prendo una freccia, la avvicino all'arco e tendo la corda. È davvero troppo dura e non riesco a tirarla.
<<No questo no. Prova quest'altro>> mi dice Mike di volta in volta. Provo almeno 10 archi. Poi, quando sto per perdere le speranze, prendo l'ultimo che Mike ha scelto. È davvero leggero, e la corda si tende perfettamente. È questo quello giusto. Mike e Sally si guardano soddisfatti, poi la ragazza mi porge una freccia e io mi posiziono per scoccarla. Mike si avvicina e mette le sue mani sulle mie, per corregere la mia postura. Sono sicura di essere diventata rossa come un peperone.
<<Ok, ora prendi la mira e quando ti senti sicura, lancia. Non fa niente se il primo colpo non sarà buono, in fondo è la prima volta che prendi in mano un arco>>. Quando termina la frase resta a bocca aperta. Mentre lui parlava, io ho lanciato e ho beccato esattamente il centro del manichino.
<<Non male, per essere il mio primo lancio>> lo canzono, e ridiamo tutti e tre.
<<Prova ancora!>> esclama Sally. Così prendo un'altra freccia e la scaglio. Va a finire esattamente sul puntino segnato, tagliando in due la freccia precedente. Sono sbalordita anche io, non sapevo di essere così brava.
<<Direi che con i manichini te la cavi. Allora passiamo a qualcosa di più complicato, che ne dici?>> propone Mike.
<<Perché hai le ali blu?>> le parole escono fuori dalla mia bocca senza che me ne accorga. Lui rimane un po' sorpreso dalla mia domanda, ma poi risponde:<<Una magia le rende più veloci, in modo che possa volare più in fretta e catturare quante più prede possibili quando caccio nei boschi>>.
<<Ah. E...come hai fatto a costruire questo posto?>>
<<Beh vedi...sin da piccolo ho sempre amato il tiro con l'arco, ma non sapevo dove praticarlo, perché i cacciatori non volevano che uccidessi le prede nel bosco. Ritenevano che fossero di loro proprietà. Così mio nonno mi ha costruito questo covo, in modo che mi potessi allenare ogni volta che volevo. Ma se fossero venuti a saperlo gli altri cacciatori, avrebbero voluto usarlo anche loro, quindi l'ho tenuto segreto. Praticamente sono cresciuto qui, tra archi e faretre, e dato che mi dispiacerebbe perdere la mia casa, per favore non ditelo a nessuno>>
<<Oh no, certo che no...ti do la mia parola che resterà un segreto>>lo rassicuro<<Allora, dove eravamo rimasti?>>
<<Proviamo con qualche oggetto in movimento>>. Mike preme un altro pulsante e cadono dal soffitto alcuni oggetti: scarpe vecchie, giacche bucate, pantaloni a metà. Senza che Mike mi dica niente, inizio a lanciare frecce e a colpire tutti quegli oggetti vaganti. Quando li controlliamo, ognuno ha la sua freccia. Non ne ho mancato neanche uno.
<<Bene principessa, direi che siete molto portata per il tiro con l'arco, e non credo ci sia bisogno di altro allenamento>>
<<Bene!!!>> diciamo io e Sally contemporaneamente. Sto per battere il cinque alle due fate, quando sento un forte nitrito provenire da fuori. E il mio cuore ha un tuffo.~Nota autrice ~
Ciao ragazzi!!! Vi chiedo scusa per il ritardo nel pubblicare questo capitolo, ma non ho avuto molto tempo. Comunque eccolo qui, spero vi piaccia e non uccidetemi se vi ho lasciati con la suspense.
Un bacio a tutti e alla prossima!
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Spartan
FantasyErika è una ragazza di 15 anni che vive in un piccolo paesino vicino al mare, con i suoi genitori, il fratellino Ricky e il loro cane, Marley. Da sempre innamorata dei cavalli, non ha mai pututo praticare equitazione per la paura della madre. Ma un...