11/ (prima parte)

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Non sentiva più nulla, non sapeva nemmeno più dove si trovava, non riusciva a respirare correttamente, non aveva più una visione corretta di ciò che lo circondava a causa delle lacrime.

I pensieri non erano più parole dette a caso, ma erano veri e propri urli, urli troppo forti per il piccolo, troppo prepotenti, troppo presenti "TYLER" una voce lontana lo raggiunse appena, il piccolo strinse più forte il legno.

Voleva solo che se ne andassero.

Chiuse gli occhi più forte "fateli andare via, FATELI SPARIRE" urlò con tutto il fiato che aveva, la gola iniziò  bruciare e la forza a mancare, singhiozzò una sola volta e strillò ancora.

Fu tutta una questione di secondi, non poteva far nulla, per quanto ci provò, non riuscì, non ebbe la forza, non ebbe il riflesso giusto, si sentì solamente sospeso nel vuoto.

Era come uscire dal mondo, senti solo aria, sai che stai precipitando, ma non sai se urlare o non farlo, il respiro ti manca, gli occhi vagano ovunque in cerca di qualsiasi cosa a cui aggrapparsi, non sai cosa ti spetta alla fine del vuoto, non sai nemmeno se c'è una fine al vuoto, lo aspetti e basta.

Uno strillo acuto squarciò l'aria, il grande si fermò di colpo e cadde sulle ginocchia iniziando ripetutamente a singhiozzare, calde lacrime rigavano il viso in modo quasi meccanico, mai una curva sbagliata, mai un millimetro spostate, erano tutte in perfetta sequenza "Tyler" la voce smorzata dal panico.

Il grande fu subito avvolto da braccia sconosciute, delle mani si insinuarono nei suoi capelli "è tutto finito, tranquillo, è tutto finito" il ragazzo si inginocchiò dietro al grande e lo strinse più che poteva, non poteva nemmeno immaginare la paura che ora stava provando.

Sarebbe bastato poco, un secondo solo di ritardo, un centimetro di differenza e, probabilmente, Tyler avrebbe saputo cosa ci sarebbe stato alla fine del vuoto, cosa avrebbe toccato la sua schiena, se avesse finalmente fatto cessare le voci per sempre oppure no, avrebbe saputo a cosa erano serviti quei secondi interminabili di vuoto e terrore, ma non sentì nulla.



AYA

OVVIAMENTE non è finito così, semplicemente lo faccio finire qua per mettervi ansia, il continuo di ciò è nel prossimo "capitolo", è un capitolo diviso in due parti.

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