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Il respiro pesante, gli sguardi persi in un contatto deciso, pensieri che, di casto, avevano ben poco "che succede piccolo Josh?" il tono del piccolo fece trasalire il rosso, la voce bassa e roca, gli occhi semi chiusi e le labbra dischiuse "n..niente".

Piccoli passi lenti e decisi, un muoversi con cura estrema verso ciò che, da li a poco, sarebbe stato suo "sicuro?" alito contro pelle, piccoli brividi creati da quel breve contatto inesistente "T..Tyler cos" labbra contro labbra, un contatto che il rosso aveva bramato per così tanto, aveva atteso quel piccolo angolo di paradiso con tutto se stesso "Tyler ferm.." il tocco del piccolo fece fermare subito il rosso, facendogli poi scappare un lieve gemito "shh Josh, stai tranquillo".

C'era qualcosa di sbagliato in tutto ciò, qualcosa di innaturale in ogni movimento del piccolo, ma, in quel momento, il rosso non riusciva a comprendere da dove arrivasse tutta la sicurezza del piccolo, come, in così poco tempo, abbia deciso di prendere in mano le redini, non riusciva a capire come, in quel momento, i suoi vestiti siano finiti sul pavimento in così poco tempo "Josh.." la voce del piccolo lo fece tornare in quella stanza "che hai? ho sbagliato qualcosa? io scu.." prese fra le mani il viso del piccolo, un lieve bacio lasciato a fior di labbra "assolutamente no".

Un ghigno dipinse il viso del piccolo "bene" si avvicinò il più possibile al rosso, spingendolo poi sul letto, vi salì a cavalcioni e, lentamente, avvicinò il viso al collo scoperto "Ty.." un gemito riempì l'aria, labbra su pelle, freddo e caldo in contrasto, un qualcosa di decisamente troppo per chiunque.

Pelle contro pelle, respiri fusi in uno, una melodia discordante lasciata vagare per la stanza in un qualcosa di assolutamente perfetto "Josh.." il piccolo baciò il rosso per poi spostarsi leggermente verso il cassetto, prendendo così il necessario "Tyler io non.." un bacio leggero, un lieve sorriso e, in pochi gesti, il rosso fu messo in ginocchio "andrà bene. Lo prometto" annuì titubante, ma non fece nulla, la presenza del piccolo lo distraeva decisamente "respira" prima ancora di finire la frase il rosso tirò un lieve urlo, una lacrima cadde dai suoi occhi, seguita poi da altre.

Labbra sottili e delicate andarono prontamente a fermare il percorso innaturale di quelle piccole goccioline, il rosso cominciò a gemere non appena il piccolo prese a muoversi, un ritmo ne troppo lento, ne troppo veloce, era il ritmo perfetto.

Schiena contro petto, pelle contro pelle, mani che vagano esperte in cerca di ciò che desiderano, piccole ciocce colorate attaccate al viso, accompagnate da piccole goccioline, presenti su ogni centimetro di pelle, respiri pesanti, interrotti prontamente da piccoli gemiti, a volte più forti.

Era un insieme di emozioni, di nomi dettati come piccole parole quasi proibite, di rabbia e passione insieme "Tyler sto per..." una mano venne prontamente portata sulla sua intimità "vieni per me Josh" ancora qualche spinta e, arrivati al limite, vennero nello stesso momento, entrambi dicendo il nome dell'altro.

Il piccolo ancora dentro il grande, ora appoggiato al materasso con i gomiti, l'evidente stanchezza di entrambi "Josh" il rosso si tirò su, facendo aderire ancora la sua schiena col petto del piccolo "comunque dovevi dire Blurry, non Tyler".




FRENS.


YOOOO sono successe cose ehm... 


dovevo.

Help!//JoshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora