26/

133 14 2
                                    


Strinse le gambe contro il petto, il respiro pesante, il senso di ansia.

Si sentiva in trappola, chiuso in un piccolo buco dove i suoi incubi peggiori si erano accordati e lo stavano distruggendo lentamente "smettila!" saltò sul posto e iniziò a tremare, troppe mani lo stavano toccando, troppe voci parlavano di lui, troppi occhi lo osservavano, non avrebbe potuto fare nulla in ogni caso, quella non era la realtà e lui lo sapeva bene, ma la sua ansia sociale era troppo forte per ignorarla.

Si sentì il cuore esplodere, la gola si seccò, le lacrime iniziarono ad uscire copiosamente, non ci riusciva, non riusciva a stare in mezzo a così tante persone, non se era oggetto di curiosità per tutte, non in quel contesto, cercò di rimanere impassibile per più tempo possibile, ma fallì miseramente quando una mano lo tirò talmente tanto, fino a strappargli la maglietta, si sentì tirato in ogni direzione e, senza preavviso, scoppiò in urlo quasi inumano.

Tutto finì.

Un battito di mani lo fece trasalire "complimenti Tyler, ma non sei ancora pronto" alzò un sopracciglio e guardò confuso se stesso "sveglia! sei in coma da un mese, ormai credo sia anche ora di svegliarsi, o no?" il moro si alzò in piedi "non so come fare" ed era vero, non sapeva veramente come fare, ma voleva tornare, voleva vedere i suoi amici, Brendon, Dallon e Josh, gli mancava così tanto Josh "ma tu non devi fare assolutamente nulla, non puoi tornare se hai ancora paura, io andrò al posto tuo" si avvicinò alla porta con passo sicuro.

Il panico prese possesso del suo corpo, non poteva credere alle parole di Blurry, non poteva lasciarlo andare, non lui "ciao Tyler" prima ancora che potesse muovere un solo muscolo, cadde a terra, il buio lo invase completamente, svenne quasi immediatamente.



 Un suono continuo riempiva l'aria come una presenza imposta, era ormai il trentunesimo giorno che sentivano sempre lo stesso suono e, ormai, si erano convinti che avrebbero sentito solo quello "Brendon vai a mangiare qualcosa, resto io con lui" la voce del rosso lo raggiunse come un pugno in pieno viso, ora sarebbe stato lui ad avere a che fare con tutti loro "grazie" piccoli passi lasciarono la stanza.

Prese un respiro e cercò di aprire gli occhi, non ci riuscì, sembravano incollati e, stranamente, troppo pesanti per essere aperti, mosse un dito, per quanto ci riuscisse "Tyler.. TYLER ODDIO, DALLON CHIAMA QUALCUNO" sbuffò internamente, cercò ancora di aprire gli occhi e, finalmente, ci riuscì "Tyler" degli occhi castani lo guardavano pieni di lacrime "tyler oddio, sei sveglio" rise internamente, bevve l'acqua che gli venne offerta dal rosso e lo guardò "Tyler? sicuro?".




FRENS


Mi scuso ancora per l'assenza ma ah, che lo scrivo a fare, tanto leggete in due. Btw ho deciso di cambiare leggermente la storia perchè mi è più comoda così. 

Come ho detto (credo si) ho in mente un seguito di questa storia, dunque Tyler (?) tornerà ovviamente.

Help!//JoshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora