Era domenica sera e io mi svegliai abbracciata a Peppe. Il telefono di Peppe squillava ed era Elena.
Lo aveva chiamato 18 volte e aveva lasciato 36 messaggi.
Lessi i messaggi e stava scritto: 'amore,dove sei? Ti sto aspettando' 'Sto perdendo la pazienza' 'è passata un'ora,ti sbrighi a venire?' 'Cosa hai deciso?' 'Non è bello piantarmi in asso, soprattutto piantare in asso una donna come me' 'allora?' 'Rispondi al telefono.' 'Mi hai fatto venire voglia del tuo cazzo dopo quella chiamata. Ora vieni.' 'Io aspetto un altro po' e poi non sei accetto.' 'Pensa,che stai perdendo una grande occasione,fidati.' 'Mi sono messa il completo di pizzo,proprio come piace a te... Perché ti fa eccitare.'
'Al diavolo.' 'Sto aspettando ancora.' 'Muoviti,tra un pò viene il vecchio.' 'Cioè mio marito.' 'Hei...ti ricordi di me? Sono la tua puttana!' 'È arrivato mio marito, fanculo stronzo!
Quello era l'ultimo messaggio. Misi a posto il telefono e iniziai a fissare Peppe. È stupendo, quando dorme sembra un angelo. Un sorriso spunta sulla mia faccia.
Si sveglia, mi guarda e poi mi bacia.
'Buongiorno bambola.'dice abbracciandomi. 'Ahahha scemo,vedi che sono le tre e mezza di pomeriggio.'dico ridendo.
'Come?'dice alzandosi dal letto di scatto.
'Perché sei agitato?'dico alzandomi e andare vicino a lui.
'Volevo farti una sorpresa...'dice grattandosi la testa.
'Non fa niente. La sorpresa più bella sei tu!'dico guardandolo.
'Ti amo Gaspari!'dice mordendomi il labbro e prendermi in braccio.
Andiamo in cucina e iniziamo a preparare il pranzo.Giuseppe's pov.
Stavamo preparando il pranzo, quando i miei occhi iniziano a fissare il cellulare, lo prendo e ci sono tante chiamate e messaggi persi di Elena.
Erano tanti messaggi,che a dir la verità mi sono schiaffato a leggerli.
Decido di chiamarla e mandarla davvero a fanculo.
'Eehmm...vado un attimo in bagno.'dico e poi vado in bagno.
'Okay.'dice sorridendo.Samantha's pov.
Lo seguii e lascio un pò la porta aperta del bagno,vidi che stava seduto alla sedia del bagno e che chiamava a qualcuno. Stavo per andarmene quando sentii ''Elena senti... Non so come ti sei permessa a inviarmi tutti quei messaggi. Se vedevi che non venivo, potevi evitare di scriverli. Poi fanno davvero schifo. Potevi risparmiare alcuni. Ah, un ultima cosa. Lasciami in pace perché io ormai sono un uomo innamorato di una bellissima ragazza che non è per niente come te. Buona fortuna. Ah,scopati bene il cliente del numero 9. Addio!'dice per poi chiudere.
Un sorriso mi apparve sulla faccia e andai di corsa vicino la cucina.
Lo vidi uscire con un sorriso bellissimo.
Mi avvicinai a lui. 'Ti amo tanto mio amore!'dissi per poi baciargli il collo. Lo stesso fece lui.
'Ah,mi sono scordata di dirti che domani inizio a lavorare, o meglio farò una settimana di prova e poi vedrà lei se mi accetta o no.'dico sorridendo tagliando l'insalata.
'Come? E dove lavorerai?'dice abbastanza nervoso.
'Al bar...'dico guardandolo.
'Ah...dove lavorano le puttane in pratica?'dice ancora più nervoso.
'Come scusa? Io non sono una puttana. Mi piace lavorare al bar,uno. Secondo, all'inizio che ci conoscemmo tu mi avevi offerto questo lavoro. Punto terzo io non sono una puttana come tutte le altre che ti sei portato a letto!'dico nervosa.
'Io ti avevo offerto di lavorare al bar di Elena, perché era buono e pagavano bene.' Dice ancora più incazzato.
'Ah, è quello non è un bar delle puttane? Giusto,se la padrona è puttana non possono esserlo gli altri.
Ma come ragioni Giuseppe?'dico incazzate nera.
'Ma vaffanculo. Preferisci lavorare in quel bar di merda dove si ubriacano,bevono,si drogano e fanno altre cose schifose o vuoi stare con me? A te la scelta'dice acido e senza compassione.
'Tu ti stai paragonando a un stupido bar? E mi fai scegliere tra un lavoro e l'amore? Sai che c'è? scelgo il lavoro.'dico per poi andare in camera.
Entra in camera. 'No,sentì stavo scherzando. Ho sbagliato,lo ammetto...ma non te ne andare, sei qualcosa di stupendo. La prima cosa stupenda che mi è capitata in tutta la vita. Ti prego,non andartene via!'dice quasi in lacrime.
'Vado a fare un giro'dico spingendolo e uscire di casa.
Esce fuori il balcone e fa 'Samantha...aspetta!'dice in lacrime.Giuseppe's pov.
Cazzo,merda. Sono un coglione. Un emerito coglione. Adesso? Come cazzo faccio? Si è arrabbiata tanto sta volta. Devo cercare di farmi perdonare. Le compro le rose? I cioccolatini? Ma no... Troppo romantico poi...non sono quel tipo di persona!
Porca puttana. Non voglio perderla.Samantha's pov.
'È davvero un coglione. Che pezzo di merda porca puttana. Ma di chi ti sei andata a innamorare Samantha, di chi?'dico fumando.
Come se non bastasse,mamma mi chiama.
'Mamma sto lavorando non posso parlare. Ti chiamo io dopo!'dico sbuffando.
'Che bello amore,hai trovato un lavoro,so...'dice,ma viene interrotta da me. 'Mamma devo andare,ci sentiamo dopo. Ciao ciao!'dico e poi chiudo.'Io da quella casa me ne vado. Prima mi dice 'ti amo' e poi mi chiama 'puttana'. Che pezzo di merda porca vacca.' Dico arrabbiandomi di più.
Arrivo a casa,apro la porta e stava sul divano con le mani sui capelli.
'Samantha...'dice venendo verso di me.
'Non ti avvicinare, mi fai schifo'dico fermandolo con la mano.
Rimane immobile, quasi in lacrime. Me ne vado nella stanza.
Mi tolgo i vestiti e mi metto il pigiama. Dopo mi metto nel letto e mi addormento.
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Ti amo come Trilly ama Peter.
RomansLei,timida e abbastanza stronza. Lui, vivace e desideroso. Tra i due scoppia l'amore. Un'amore unico e indimenticabile.