Capitolo 7

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- Va bene - dice. SeHun solleva il volto e i loro occhi si incontrano.
Felice della decisione che ha preso, gli sorride, ma il ragazzo scosta lo sguardo, rompendo il contatto.
Perché? Si domanda non capendo le azioni, che subito dopo, invece, giustifica tra sé e sé. Probabilmente è a disagio, d'altronde siamo praticamente degli sconosciuti. Magari non ha confidenza nel parlare con chi non conosce bene.
Si sporge lievemente però, senza distogliere lo sguardo dall'altro nonostante le sue riflessioni. Xiansheng Wang li richiama con un leggero colpo di tosse, quando ha la loro completa attenzione li sorride.
- LuHan, che ne dici di mostrare la sua camera a SeHun e spiegargli un po' le cose? -
- Sì, Xiansheng Wang! -
Si alza dallo sgabello con uno slancio gioviale, per poi girarsi verso l'interessato che si mette in piedi con lentezza, le mani nelle tasche e un'espressione indecifrabile sul volto.
- Stai bene? - Domanda Xiansheng Wang a SeHun, che non risponde.
Si avvicina di un passo, pronto a sorreggerlo o a scuoterlo in caso di necessità, Xiansheng Wang fa un gesto con la mano a Gou Jian, ma SeHun risponde poco dopo con un flebile, ma categorico, "sì".
Dondola la testa, mentre rimugina, poi alza le spalle quando pensa che non gli interessa poi tanto sapere il perché, che con tutta probabilità SeHun era solo molto assorto nei suoi pensieri, tanto da non sentirli. Con la mano fa segno a SeHun di seguirlo verso le scale e si incammina, sicuro di essere seguito dal ragazzo che, piuttosto che camminargli a fianco, è qualche passo indietro di lui.
Sono davanti alla grande scalinata di legno quando la voce di Xiansheng Wang lo ferma e lo incita a voltarsi. Lo fa, ma Sehun è nella traiettoria e così non vede l'uomo, ancora davanti al bancone.
- Trattalo bene e non combinarne una delle tue, LuHan! - Gli dice il suo capo.
- Sì - risponde, si volta e inizia a salire le scale.
Cosa vorrebbe insinuare Xiansheng Wang? Io non combino mai... non si riferirà al fatto del sapone, vero? No... ma forse quello del rosso... Oh.
Si sente terribilmente a disagio, specialmente per lo sguardo di SeHun fisso su di lui, che gli brucia sulla nuca. Spera di non essere arrossito e continua a procedere facendo finta di niente, salendo scalino dopo scalino, con una mano appoggiata allo corrimano dipinto di un corposo rosso scuro. Sente i passi di SeHun e si volta verso di lui per dirgli che di sicuro si troverà bene lì, ma prima di poter anche solo pronunciare il suo nome, sente il peso sbilanciarsi e il suo piede piegarsi verso un'angolazione che lo porterà a cadere verso il basso. Si sente precipitare e chiude gli occhi, sperando di raggomitolarsi casomai la sua caduta non si fermasse a un duro impatto con gli scalini. Una mano afferra saldamente il suo braccio e lo tira verso l'alto, allo stesso tempo sostenendolo e tenendolo fermo.
Una volta ritrovato l'equilibrio, con il fiato corto per lo spavento, apre gli occhi e vede il volto di SeHun a pochi centimetri dal suo. Anche i loro corpi non sono più distanziati come prima e la mano di lui è stretta ferreamente intorno al suo braccio. Lo sente espirare affannosamente.
Stava per cadere.
E da una scalinata del genere sarebbe stato molto di più che pericoloso.
Guarda verso il basso e vede almeno una sessantina di scalini. Espira e inspira, cercando di calmarsi. Il battito del suo cuore gli risuona ferocemente nelle orecchie, mentre il resto dei rumori sembrano ovattati e distanti da lui. Alza il volto e incontra gli occhi di SeHun, che lo fissano preoccupanti, intensi. Li osserva, son di un colore densissimo, di un marrone così scuro da poter essere scambiato per nero a un'occhiata superficiale. Le ciglia lunghissime, nere come la pece, contornano gli occhi stretti dalle palpebre leggere e dalla forma allungata.
Arrossisce e distoglie lo sguardo, confuso come poche volte nella sua vita.
- Stai bene? - Gli chiede il ragazzo con una specie di mormorio basso che gli fa scorrere un piccolo brivido lungo il corpo. La sua stretta non si allenta, bensì sembra farsi più salda, come se avesse percepito il suo smarrimento.
Espira nuovamente e dopo poco annuisce. La forza lentamente sembra tornargli e le sue gambe sembrano riuscire a sostenerlo di nuovo, così SeHun lo lascia.
- Scusa - dice fissando l'altro, ma nemmeno lui sa perché quella parola è uscita dalle sue labbra.
Perché chiedo scusa? Ma nemmeno pensandoci riesce a capirlo. Sospira e si volta nuovamente.
- Andiamo, sarai stanco - esclama, invitando in questo modo SeHun a seguirlo nuovamente. Finalmente dopo gli ultimi scalini arrivano in cima e i corridoi si mostrano alla loro vista insieme alla carta da parati di un bel colorito bianco con un motivo rosso scuro e giallo. Molti clienti trovano quell'arredamento pacchiano, mentre lui si compiace dell'eleganza che gli attribuisce. Se fosse Xiansheng Wang non cambierebbe quel motivo per nulla al mondo, nemmeno per una grossa somma di denaro... o forse no? Non ne è sicuro.
- Il corridoio a sinistra è per i clienti, in quello a destra, invece, ci sono le stanze dei dipendenti - gli spiega, indicando i numeri sulle porte del corridoio sinistro. - L'edificio ha una forma a quadrato, come avrai notato, quindi i due corridoi seguono la sua forma fino alle scale successive. Ci sono tre piani, ma il terzo è occupato dalla famiglia di Xiansheng Wang che lo hanno trasformato in tre appartamenti collegati. -
- Capisco - risponde SeHun annuendogli una volta, chiudendo gli occhi.
- Avrai la terza stanza... - lo informa facendogli strada nel corridoio di destra. - La prima è occupata da Gou Jian, la seconda da me, la quarta da Xiao Bai. - Si ferma davanti alla terza porta. Sopra di essa vi è attaccato un piccolo talismano; si sporge e lo afferra velocemente, estraendone la chiave nascosta al suo interno, per poi rimetterlo al suo posto.
- Utile, eh? -
Si affretta ad aprire la porta, SeHun si è tenuto a distanza da lui di tre o quattro passi. La serrattura scatta e un sorriso gli spunta naturalmente sul volto.
- Ecco qui - afferma dopo essersi voltato. - Mano. -
SeHun sembra confuso, per questo ripete la parola pronunciata e il ragazzo con un cipiglio gli porge il palmo. Con dolcezza lascia cadere la chiave nella sua mano e gli rivolge un sorriso.
- Entra. All'interno non c'è molto, ma hai pure un bagno personale... -
SeHun avanza e quando è sulla soglia della porta spalancata lo guarda.
- Grazie. -
Poi entra e chiude la porta, senza aspettare una sua risposta... ma tutto ciò, per lui, non è importante.

On my skin {Taoris/Hunhan}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora