Capitolo 9

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Appena lo vede, le sue labbra si impiegano in un sorriso soddisfatto ed  elegante, mentre lei si scosta di lato, pronta a vederlo salire e  sedersi al suo fianco. L'autista apre la sportella della macchina e lui  vi entra, con fermezza si distanzia dal posto che Mei Li ha lasciato  libero vicino a sé e si siede sul lato opposto. Il finestrino dell'auto  torna a chiudersi, nascondendoli alla vista di chiunque al di fuori  della vettura.
Dopo qualche secondo, alza lo sguardo e lo lascia  scorrere lentamente sulla persona davanti a lui. Le gambe di Mei Li sono  incrociate in una posa che trasuda sensualità; sono flessuose e  toniche, la pelle lasciata scoperta dalle calze a rete nere è di un bel  colore chiaro. Tutto il suo corpo è seducente, con le curve vollutuose  messe in mostra da una forma a clessidra, ove la vita fine evidenzia il  seno prosperoso. Anche il volto, un ovale a forma di cuore, con labbra  strette tinte di un vivido rosso e occhi brillanti truccati  pesantemente, fa pensare a scenarii caldi, di passione.
Numerosi  stolti hanno ceduto al desiderio carnale che suscitava in loro, ma lui  lo sa, Mei Li è pericolosa, fatale come una mantide religiosa pronta in  qualsiasi momento a divorare i suoi amanti... è per questo, che fin'ora,  non ha mai agito incautamente con lei.
- Ti piace la vista? - Domanda Mei Li con un sorrisetto soddisfatto.
- C'è qualcuno che non l'ha mai apprezzata? - Risponde, pentendosene subito dopo, ma senza darlo a vedere.
Un  luccichio negli occhi di Mei Li gli fa comprendere che qualcuno c'è  stato a dispetto del suo sorriso e che la cosa non le ha fatto piacere.  Mi chiedo quale punizione abbia riservato loro... O forse dovrei  chiedermi: quale morte?
Mei Li gli si avvicina e tenta di mettere una  mano sul suo ginocchio con finta casualità. La mano si posa per qualche  secondo sul tessuto dei suoi pantoli, giusto prima che lui sposti la  gamba verso il dentro, allontanadola da sé.
Gli occhi di Mei Li  saettano verso di lui, mentre le sue labbra per un momento assumono una  posa imbronciata, visibilmente scontenta.
- C'è qualcosa che mi devi dire? -
-  Voglio solo parlare di lavoro, Mei Li - risponde, tenendosi sulle sue.  Quello che sta facendo è rischioso, ma rivelare l'apparizione della sua  anima gemella sarebbe ancor più azzardato, visto che una sola svista  potrebbe essergli fatale. All'inizio non era così, il gioco era più  semplice, le bugie meno elaborate vista la gentaglia a cui dovevano  essere propinate, ma aveva voluto di più, aveva dovuto aver di più...
- Non ti si alza più? - Gli domanda lei sorridendo, in un chiaro intento provocatorio.
A  quell'accusa sente il sangue affluirgli sul viso, ma ritrova la calma  immediatamente, sapendo bene che un'arrabbiattura non farebbe altro che  divertire la donna.
Fingendo disinvoltura annuisce, per poi replicare e negare con le parole le sue affermazioni.
-  Mi duole rifiutare ciò che mi viene proposto, ma la scandenza è vicina -  le fa presente, incrociando le dita delle mani fra loro.  - E, posso  assicurarti, che ogni singola parte del mio corpo è perfettamente  funzionante. -
- Hai ragione - conviene lei, togliendo finalmente la  patina di seduzione con cui si era rivestita. In pochi secondi, la sua  espressione è diventata la rappresentazione di una spietata donna  d'affari, le labbra rosse non sono più arricciate carinamente come un  invito. - Shiao An mi ha riferito gli ultimi avvenimenti. L'affare  salterà se non mi darete le rassicurazioni e non ci saranno le  condizioni promesse. -
- Le otterai il giorno dell'evento. Me lo hanno assicurato. -
- Io ti credo, Kris, ma non fido di chi è sopra di te. -
Ride aspramente e inarca un sopracciglio.
- Sappiamo bene entrambi, Mei Li, che non ti fidi di nessuno. Nemmeno delle persone del tuo stesso clan. -
-  Su questo - dice la donna con occhi brillanti - hai ragione. Non sai  mai se ospiti una serpe o un figlio riconoscente nella tua culla. -
Non  risponde. Lui cerca di conoscere ogni suo singolo uomo, li seleziona   lui stesso, sottoponendoli a prove che nessun altro conosce al di fuori  del suo clan, nemmeno i suoi superiori sanno i dettagli di ciò che  avviene nella sua villa, perché ogni notizia e informazione è sottoposta  al suo controllo. Se così non fosse, sarebbe già stata posta fine da  molto tempo alla sua vita.
- Allora rimarremo in sospero fino alla  conferma delle nostre richieste - afferma lei infine, sfidandolo con lo  sguardo a replicare; ma lui non vuole farlo, ha ottenuto quello che  desiderava... quasi del tutto.
- È sempre un piacere discuterne con  te, Mei Li - la lusinga. Lei sorride e china il capo in risposta,  accettando il suo complimento, evitando però di replicare. È ovvio che  non sia caduta in un trucco così semplice, che parole tanto banali siano  bastate a farla cadere ai suoi piedi.
Eppure, non dubita siano servite al suo scopo.
- Riguardo alla seconda faccenda? - Chiede con un tono noncurante, come se non lo avesse accennato lui quel discorso.
Lei lo sonda con lo sguardo, evidentemente sospettosa, ma non trovando alcuna apertura o indizio sulle sue intenzioni, cede.
-  Ho fatto indagare uno dei miei uomini - lo informa lei, tirando fuori  una cartellina da sotto il sedile e porgendogliela. Non si muove per  afferrarla né lei si protrae per consegnargliela.
- E? - La invita a continuare.
Dopo  qualche secondo di silenzio, lei scuote la testa e allenta la presa,  così che lui possa prenderla semplicemente sporgendosi verso di lei,  cosa che fa.
- È tutto là dentro - risponde lei.
- M Goi, Mei Li. Grazie. -
-  Ricorda, Kris - dice Mei Li mentre lui sta scendendo dalla macchina, la  portiera semi aperta e la sua mano sulla maniglia, un piede solo a  contatto con l'asfalto - tutto ha un prezzo. -
Esce dalla vettura senza risponderle.
Mentre  si allontana, senza voltarsi, sente il rumore del motore che si riavvia  e lo sgommare delle ruote quando finalmente l'auto parte. Come potrei dimenticare che vivo in un mondo in cui anche la vita - o la morte - ha un prezzo?

Nota: M Goi significa Grazie in cantonese, è un modo  formale di ringraziare e si usa per regali non concreti, non tangibili,  come un favore o un servizio che ci hanno fatto. Il secondo grazie,  anche se scritto in italiano, immaginatevelo come un xie xie, grazie in  mandarino, molto più informale e diretto.

On my skin {Taoris/Hunhan}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora