Brady continuava a rigirarsi tra le lenzuola. Tra uno sbuffo e un altro, decise di alzarsi. Non aveva mai provato tanta rabbia verso una persona come adesso. Solitamente, non gli interessava ciò che accadeva agli altri e, gli altri, non avevano modo di fargli provare qualsiasi tipo di sentimento, semplicemente perché non gli importava. Ma, con Mark, tutto era una novità. D'altronde, era la prima volta che si innamorava di qualcuno e, come è giusto che sia, mille sensazioni lo stavano attraversando. Era fremente di rabbia, perché quell'uomo, così testardo, non aveva esitato a lasciarlo da solo in quella grande camera senza neanche ascoltarlo, senza neanche dargli una possibilità. Ma, allo stesso tempo, era anche arrabbiato con se stesso per il pessimo tempismo: aveva lavorato sodo tutta la vita per raggiungere i suoi obiettivi e, a un passo dalla realizzazione del suo sogno, era caduto nella trappola dell'amore.
Veramente avrebbe dovuto prendere in considerazione l'idea di accantonare tutto ciò per cui aveva lavorato per rimanere a Boston?
Una sola domanda, mille contraddizioni. Brady era confuso, esausto e terribilmente depresso. Era come se stesse provando, in una volta sola, tutti i sentimenti che aveva messo da parte in ventiquattro anni di vita.
Era seduto sul bordo del morbido materasso, guardava il buio della stanza attorno a sé, cercando di riflettere ma, in mente, gli venne solo una persona che avrebbe potuto realmente aiutarlo:
"Ti rendi conto di che ore sono?"
«Al, so benissimo che sei sveglia.»
"Hai ragione! Sono appena rientrata!" Brady sentì la risatina inconfondibile della migliore amica e, subito, si sentì a casa. "Mi spieghi come mai sei a New York con quel gran figo del tuo capo e, anziché stare sdraiato sul letto, completamente nudo a farti coccolare, sei al telefono con me?"
«Proprio questo è il problema, Al.» mormorò con un filo di voce.
"OH-MIO-DIO!" esclamò la ragazza.
«Non gridare! Svegli i vicini!»
"E secondo te, vengo a sapere che il mio bambino ha fatto sesso per la prima volta e rimango in silenzio?!"
Brady si passò una mano sul volto non sapendo se ridere o piangere.
"Adesso tu mi racconti tutto. TUTTO!"
«Okay, insomma...sì l'abbiamo fatto. Ed è stato bellissimo fare l'amore con lui. Al, ha detto di amarmi e...cazzo, anch'io lo amo.»
Brady sentì l'inconfondibile rumore di qualcosa che cadeva a terra.
«Tutto bene?» chiese all'amica.
"Scusa, ero distratta dalle tue parole. Non posso credere che ti sei innamorato...è irreale. Cupido ha scoccato la sua freccia, il tuo cuore si è aperto e, fortunato che sei, il tuo amore è ricambiato. Sto piangendo!"
«Dio Al...»
"Aspetta, dove sono quei maledetti Kleenex?"
«Al, non piangere. Diamine, ecco perché non volevo dirtelo al telefono.»
"Okay, okay va' avanti."
«Insomma...» Brady sospirò rumorosamente «andava tutto bene, era tutto perfetto. Sembrava di vivere una favola ma, credo di aver rovinato tutto, Al. Eravamo a letto, dopo una giornata indimenticabile quando mi chiede di andare a vivere insieme.» Brady arrossì, come se qualcuno potesse vederlo.
"Oh santo cielo. E tu che hai risposto?"
«No, ovviamente! Come potrei? E' stato tutto così veloce! Un giorno fingevamo di stare insieme davanti a colui che credeva di amare e il giorno dopo abbiamo fatto l'amore. Come può pretendere che abbandoni tutti i miei piani così, da un giorno all'altro?»
STAI LEGGENDO
Love Made Me Do It
RomanceSpin-off di Glasses Love: la storia di Mark, Brady, Sammy e Kyle. La storia può essere letta singolarmente.