Capitolo 6.

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Accendo l'aria condizionata appena montata e sorrido stendendomi sul letto fresco, finalmente.
«Ma quindi non avrò la mia principessa?»
Si stende vicino a me e mi accarezza il pancione.
«Ne avrai due.»
Ridacchio guardando il suo viso illuminarsi.
«Ne avrò tre!»
Mi stringe a lui. Lo guardo con uno sguardo perplesso e lui mi sorride.
«Tu sei la mia prima principessa.»
Mi bacia dolcemente alzando la maglia che indossavo e passando la mano si tutto il pancione.
«Quando ritorni a lavorare?»
Gli accarezzo la guancia guardandolo negli occhi.
«Abbiamo bisogno di quei soldi.»
Sussurro abbassando lo sguardo e mordendomi il labbro inferiore.
«Lo so, piccola. Torno appena starai meglio.»
«Ma sto bene, non preoccuparti.»
Continuo d accarezzargli la guancia tranquillizzandolo. Chiude gli occhi e si addormenta tenendo sempre una mano sulla mia pancia e l'altra sotto la mia guancia. Mi sposto a pancia all'aria e tiro Harry sul mio petto, comincio a giocare con i suoi capelli fin quando non mi addormento.

*

È passato un altro mese e si sta avvicinando il giorno del parto. Non credo di essere pronta a tutto questo. Sono seduta sul letto e Harry sta sistemando la valigia 'del parto' con tutti completini che gli sto passando. Gliene ho fatti mettere dieci, non so neanche io il perché. Ha ripreso il lavoro in panetteria e oggi ha il turno di pomeriggio. Sbuffo guardando la valigia. Si abbassa alla mia altezza e cerca di incrociare il mio sguardo.
«Che succede?»
Mi prende le mani e mi bacia i palmi come fa quando sono e lo ha capito capito subito che lo sono.
«Nulla guardo l'ultimo completino che ho sulle ginocchia, uno dei tanti che mi ha regalato Louis e sospiro.
«Allora?»
Mi accarezza piano le mani, cercando di incrociare ancora i miei occhi. Alzo lo sguardo con gli occhi lucidi e incrocio i suoi verdi. Li chiudo cercando di scacciare le lacrime e lo abbraccio, per quello che posso per colpa della pancia.
«Ho paura.»
Gli sussurro all'orecchio.
«Di cosa?»
«Di non essere una buona madre. Non credo di essere pronta.»
Cerco di non far scendere le lacrime, tentativo inutile e stringo un po' il mio ragazzo. Mi accarezza la schiena e sento che sta per piangere anche lui.
«Sarai una brava madre e poi sei prontissima! Ti dai un da fare incredibile per queste piccole creaturine!»
Mi guarda negli occhi e mi lascia un piccolo bacino sulle labbra. Mette la valigia a terra in un angolo e mi chiede di alzarmi, faccio ciò che mi dice e si siede al posto mio. Batte con le sue grandi mani sulle sue cosce e sorrido mi siedo dove mi ha indicato e mi appoggio al suo petto mettendo le mani sulle sue che sono sul mio pancione.
«Cosa vuoi mangiare?»
Gli domando sentendo il suo stomaco brontolare e restando ancora in quella posizione, rilassati entrambi.
«Qualcosa di buono.»
Ridacchio e gli lascio un bacio sotto l'orecchio.
«Ti va una frittatina con la mozzarella?»
Annuisce con gli occhi chiusi.
«La fai tu, vero?»
«Sì.»
Mi bacia la guancia e mi sposta delicatamente andando di sotto.
«Aspetta voglio venire anche io!»
Scendo dal letto e vado verso le scale.
«Harry non le vedo!»
Lo sento ridere dal piano di sotto e sbuffo.
«Dai prima che inizi a cucinare aiutami!»
Non sentendo la sua risposta scendo lentamente le scale strisciando i piedi per non cadere. Dopo diversi minuti arrivo all'ultimo gradino e mi trovo Harry avanti.
«Dovevi aiutarmi dieci minuti fa!»
«È tutto pronto.»
«Mi è passata la fame.»
Mi dirigo verso il salotto e mi stendo sul divano con molta difficoltà. Prendo il telecomando e giro i canali fermandomi su un documentario troppo noioso. Vedo Harry con la coda dell'occhio guardarmi appoggiato al muro.
«Perché ti sei arrabbiata?»
Sposta le mie gambe, si siede e le poggia sulle sue accarezzandole.
«Non sono arrabbiata.»
«E questo musone?»
«Non ho il musone.»
Giro lo sguardo verso di lui e mi alzo strisciando con il sedere vicino alle sue gambe. Gli bacio la guancia e lo stringo a me per quanto posso.
«Quanto manca per vedere le mie bambine?»
Poggia le labbra sulla mia pancia e sorrido mettendo le mani tra i suoi riccioli.
«Dovrei chiudere i miei conti tra esattamente due giorni, ma la ginecologa ha detto che tra due settimane dovrei partorire.»
Alzo le spalle e mi stendo di nuovo tenendo sempre le gambe su quelle di Harry.
«Due giorni?»
Annuisco guardando il soffitto. Mi prende una mano e ne accarezza i palmi.
«Vengo subito.»
Si alza e corre di sopra, scende dopo poco e porta la valigia al piano di sotto vicino alla porta.
«Ma... Harry!»
Comincio a ridere e mi metto a sedere.
«Potresti partorire da un momento all'altro!»
«Ma no!»
Mi alzo e vado in cucina.
«Mangiamo?»
Mi segue e mi fa sedere. Prende il mio piatto e lo poggia sul tavolo, si siede e mangiamo. Mi alzo dalla sedia e prendo i piatti mettendogli nella lavastoviglie.
«Non ti stancare! Faccio io!»
Finisce di mettere a posto e mi bacia la guancia.
«Ti aiuto a salire?»
Scuoto la testa.
«Voglio restare giù.»
Vado nel bagno e faccio pipì, torno nel salotto e vedo Harry dormire sul divano. Gli accarezzo i capelli e gli stampo un bacio sulla fronte. Vado in giardino e mi stendo sul lettino, prendo uno dei tanti libri che abbiamo messo sul tavolino e comincio a leggere. Sbarro gli occhi quando sento una specie di crampo proprio sotto la pancia, scuoto la testa e porto una mano sulla pancia accarezzandola. Continuo a leggere, ma dopo poco ho lo stesso dolore. Mi alzo e vado da Harry, lo scuoto leggermente ma non so sveglia.
«Harry!»
Lo scuoto un po' in più e salta dal sonno.
«Che succede?»
Gli faccio segno di aspettare con una mano e mi piego leggermente in avanti per un'altra, credo, contrazione.
«Mi spieghi che succede?»
«Credo mi siano iniziare le contrazioni.»
Sorride e stampa un bacio. Prende la valigia e la carica in auto. Mi prende in braccio e mi fa sedere sul sedile del passeggero. Entra in macchina e parte a tutta velocità. Mi mette un braccio avanti per una frenata brusca, proprio in quel momento ho un'altra contrazione e stringo il suo braccio.
«S-scusami.»
Sussurro togliendo le mani e riprende la sua corsa fino al pronto soccorso. Preme il clacson fuori l'entrata non vedendo nessuno e mi prende in braccio. Mi poggia su una barella e dà le chiavi al custode dicendo di posare la macchina. Mi riprende ed entra. Due infermieri corrono con una barella e Harry mi poggia su. Gli dicono di allontanarsi e di fare la fila per l'accettazione, una volta proto lo vedo correre verso di me con le carte che poggia sul tavolo del medico e mi prende la mano baciandola dolcemente.
«Sono qui.»
Sorrido e gli stringo la mano guardando tutto il lungo foglio che il macchinario del tracciato lascia cadere. Il medico esce dalla stanza e Harry mi passa una mano sulla pancia.
«Non vedo l'ora che nascano. Sono così in ansia.»
«Calmati, Haz. Perché non vai a chiamare tua madre?»
Annuisce ed esce dalla stanza. Appena esce, ecco un'altra contrazione. Sospiro appena finisce e prendo un bracciale per legare i miei capelli lunghi. Entra la mia ginecologa e mi dice che dobbiamo fare una visita interna per vedere la dilatazione, anche se le contrazioni sono troppo lontane una dall'altra.
Faccio un lungo respiro e annuisco debolmente.
«Ce la fai?»
Mi mette una mano sulla gamba e l'accarezza leggermente.
«Possiamo aspettare Harry?»
«D'accordo.»
Mi sorride e subito entra Harry che riprende il posto di prima.
«Tutti bene, piccola?»
«Devo fare la visita interna.»
Inghiottisco la saliva rumorosamente e stringo la mano che mi ha accarezzato la mano poco prima per la contrazione. Stringo i denti e strizzo gli occhi.
«Posso?»
Mi domanda la dottoressa gentilmente. Annuisco sicura e vedo Harry che arrossisce appena la dottoressa mi apre le gambe.
«Sembra che vada tutto a gonfie vele per essere il primo parto, per di più gemellare. Sei dilatata già di 5 centimetri, credo che tra un paio d'ore potresti partorire tranquillamente.»
«Okay.»

*

Non sono ancora pronta psicologicamente, fisicamente sì. Ho deciso di non fare l'epidurale, voglio vivere a pieno quel momento. L'ostetrica mi dice di non spingere, giuro che non sto facendo nulla, a parte stringere forte la mano di Harry per le ripetute contrazioni. La dottoressa controlla la mia dilatazione e mi dice che sono pronta, non c'è bisogno di altri passaggi, nè dell'epidurale. La bambina mi sta riempiendo che calci, segno che vuole uscire, mi tolgono il macchinario del tracciato e mi sento più libera, finalmente. L'ostetrica mi dice di spingere ad ogni contrazione solo per aiutare le bambine, che stanno facendo tutto da sole. Faccio come mi dice senza troppi sforzi e urla e la prima bambina è nata. Fanno tagliare ad Harry il cordone ombelicale e mi ritrovo un fagottino sul petto. Comincio a piangere per l'emozione sentendola piangere e le accarezzo la schiena per farla smettere, Harry mi segue piangendo e guarda la piccola innamorato e impaurito, come se avesse paura che si potesse rompere. Un'ostetrica prende la creatura che ho tra le braccia e la porta in un'altra stanza vicino la sala. Dopo neanche pochi minuti sento di spingere ancora. Imito i passaggi di prima e anche stavolta Harry taglia il cordone, prendo anche l'altra creaturina tra le braccia che piange e accarezzo anche a lei la piccola schiena per farla calmare. L'ostetrica che ha preso l'altra bambina prende anche lei e la porta via. Guardo Harry ancora in lacrime cercando di regolarizzare il respiro e gli prendo la mano stritolata da me poco prima e gliela bacio tutta. Mi sorride e mi bacia senza spicciare parola.
«Ti amo tanto.»
Mi mormora sulle labbra per poi riprendere a baciarmi.
«Anche io. Tantissimo.»
Gli lascio un altro bacio a stampo e gli prendo la mano.
«Dottoressa c'è un problema.»
«Che tipo di problema?»
«Il parto ancora non è finito.»
Sgrano gli occhi sentendo quella conversazione e guardo Harry che ha la mia stessa espressione.

Spazio meee:
Che sorpresa eh?! Mi ricorda un po' Flor il fatto dei tre gemelli... Ma vabbè!
Sono contentissima! Quasi 80 visualizzazioni in meno di una settimana! Wow, mi state facendo emozionare!
Chissà che succederà al prossimo capitolo!

Xoxo Mary.

Oh good, I'm pregnant. ||H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora