capire

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-M mi dispiace non so che mi è preso-
-bel trucchetto soprattutto per il trucco e le lenti a contatto pure le ali ben fatte ci stavo quasi per credere-
Rise
-guarda che non è un trucco e poi quali lenti a contatto-
Guardai il mio riflesso sullo schermo del cellulare spento, per poco non lo lasciai cadere, la mia pelle era bianchissima, le mie labbra nere e i miei occhi erano azzurri come il ghiaccio e le pupille sembravano di un nero infinito molto più denso di quello di degli occhi normali
-certo e allora come lo spieghi questo..-
Cominciò a strofinare con la mano sul mio volto cercando di togliere il "trucco"
-ma cosa?!-
-te l'ho detto non è un trucco credo di essere una strega e guarda..-
Tirai fuori dal mio zainetto il grosso libro che mi ero portata dietro
-guarda in questo libro ci sono le rusooste che cerco nemmeno io ci capisco una mazza di tutto questo e poi questo stupido coso è scritto in un linguaggio cifrato o non so cosa-
Prese il libro e si mise ad osservarlo attentamente nel frattempo io feci rientrare le ali prima che qualcuno mi vedesse, ormai stavo diventando brava a controllarle, scoperto il trucco era tutto più facile
-ma quale linguaggio cifrato! Cosa sei dislessica è scritto tutto chiaro e tondo si capisce benissimo e nella lingua che parliamo noi tonta!-
-cosa dici tutte le lettere sono sfuse-
-non è vero guarda..-
Si mise a leggere, non mi spiegavo come facesse
-ma come cavolo ci riesci?-
-e tu come cavolo riesci a non riuscirci?-
-aaah forse era questo il messaggio del tatuaggio-
-quale?-
gli feci vedere il tatuaggio con il suo nome
-quello è venuto con le ali?-
-già, ma poi perché proprio tu io ti odio-
-grazie tante è, comunque sappi che è reciproco-
-si si vai avanti a leggere-
-no aspe questa è una cosa impossibile perché ti sto dando retta? È tutta scenografia per poi prendermi in giro-
-ma non è così l'hai visto anche tu è tutto vero anch'io lo scoperto solo stamattina e questo libro è l'unico che può dare risposte e solo tu puoi leggerlo -
-io me ne vado-
-aspetta Andrew-
-lasciami pensare a tutto questo-
Prese il libro e si avviò verso casa, ecco avevo appena perso la mia unica speranza, presi lo zainetto ma a contatto con la cinghia la mia pelle bruciò
-ahi!-
Lo raccolsi stando attenta a non toccare la parte in metallo, avevo bisogno di una soluzione, di una spiegazione a quello che mi stava succedendo.
Rientrata a casa vidi che era tornato amche mio padre, salutai tutti e andai in camera mia come sempre, con me entrò il mio gatto, lo guardai attentamente, al posto del grasso batuffolo bianco grigio e nero c'era un gatto snello e nero con gli occhi giallo, verdi.
-Miko sei tu?-
No aspe che cavolo stavo facendo? Stavo parlando con un gatto? Un gatto che poi non assomigliava nemmeno minimamente al mio Miko
-no deficente ti sembro quello stupido gatto grasso che adesso è accasciato sul divano?-
-aaah no no tu non stai parlano-
-tutti con la stessa reazione, che monotonia, poi scusa se sto parlando perché bisogna dire che non lo sto facendo?-
-ma tu sei un gatto-
-nooo che intuitiva c'è nessuno l'avrebbe capito, come hai fatto? Non ci posso credere-
-mi stai prendendo per cretina?-
-solo un po c'è se lo sembri non è colpa mia, ti stai comprtando da tale-
-ascolta, nella natura animali e umani non possono comunicare-
-perché allora stai parlando con me?-
Mi guardò con i suoi enormi occhi gialli era incredibile che un gatto così carino potesse essere così antipatico

Angelo O StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora