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Ormai la prima settimana di agosto stava volgendo al termine e nel weekend Ludovica e Tonia sarebbero partite per ritornare dai loro amati ragazzi, non potevo contare neanche sulla compagnia di Mauro perché, insieme alla squadra, sarebbe andato a Parma per giocare contro l'Athletic Bilbao, per le partite di Europa League.

«Puoi venire con me.» Propone Ludo, accendendosi una sigaretta.

Siamo tutte e 3 a casa Mancini, come ai vecchi tempi, sedute sul letto della mora a mangiare Crackers e Nutella, bevendo caffè macchiato. Siamo delle porche a volte, ma non ci interessa, "anche una modella deve godersi la vita... e la Nutella!" Ludovica e le sue frasi sagge.

«Non credo proprio Ludo, tu sarai con il tuo amato calciatore, io dovrei fare la candela?» Domando retorica, pulendomi l'angolo della bocca con il pollice. «Dai, Torino è fantastica e piena di gente! Di sicuro trovi un ragazzo che ci prova con te e non resti sola.» Mi incita con tanto di occhi dolci. «Ludo, no, davvero. Poi dovrei stare a casa tua a romperti il cazzo, già lo faccio qua, almeno quando stai con il tuo ragazzo non voglio stare in mezzo alle palle. Poi come scopate?» Sbuffo facendole ridere. «Si vede che non la conosci abbastanza!» Dice Tonia ridendo. «Lei scoperebbe pure se ci fosse il padre nell'altra stanza!» Continua prendendo in giro la modella. «È vero! Quindi tu verrai a Torino e basta!»

«Che palle, madò.» Alzo gli occhi al cielo, finendo il caffè. «Che devo fare per convincerti a farmi restare qui a Milano senza che tu rompa le palle?!» Chiedo scocciata. Alla fine mi piacerebbe andare da un'altra parte, ma non a Torino, non è che cambia granché, il clima è quello e non c'è neanche il mare. Sarei più contenta ad andare a Napoli ma Tonia deve organizzare il matrimonio quindi non vuole nessuno tra i piedi, neanche il suo futuro marito. «Bhè, per convincerti potrei chiederti di diventare la mia Manager. Ho appena licenziato il mio, era un maniaco. Quindi mi servi tu.» Dice guardandomi dritta negli occhi, è così seria da farmi paura. «Mi stai offrendo un lavoro?!» Ho la voce stridula e gli occhi a cuore. «Certo! Di te mi fido e so che non sei una depravata che allunga le mani.» Annuisce sorridendo. «Allora accetto volentieri!» Dico alzandomi e abbracciandola.

Non vedo l'ora di iniziare a lavorare per qualcosa che mi interessa davvero e fare esperienze. Alla fine Ludovica lavora per conto proprio e invece di telefonare a lei telefoneranno a me, facile. «Partiamo domani mattina.» Dice felice, porgendomi la sua agenda con tutti gli impegni.

............

Casa Mancini quella sera era piena: Roberto si era rintanato nel suo studio per stare lontano dalla sua squadra e da noi ragazze. Avevamo chiamato i giocatori per salutarci e per augurargli buona fortuna prima della partita di sabato. Stavamo mangiando la pizza seduti attorno il grandissimo tavolo in cucina. C'erano 3 bottiglie di vino di ogni tipo ed io era già al 4° bicchiere di vino bianco frizzante.

«Non credi di star esagerando?» Domanda Stanton, prendendosi il bicchiere dalla mia mano. Negai con la testa e cercai di riprendermelo. «Davide muoviti. Voglio il mio bicchiere di vino!» Mi lamentai. Il vino nessuno me lo deve toccare: WINE IS THE WAY. «Sei al 4° tra un po' non ti reggi nemmeno in piedi!» Ride vedendo la faccia da cucciola che avevo assunto. «Non la sfidare Davide. Vince lei.» Si intromette Tonia, riempiendosi il suo bicchiere di vino rosso. «Oh, davvero? Come ha fatto quella volta a Fifa contro Stevan? O quando non ha bevuto e si è dovuta spogliare per poi buttarsi in piscina? Anche se non è dispiaciuto lo spettacolino.» Si lecca il labbro e mostra un sorriso strafottente sussurrando l'ultima frase.

Punto momentaneamente lo sguardo su Stevan e lo vedo stringere la mascella, dopo quella sera abbiamo fatto l'amore e nessuno lo sa, mi ha dato della puttana e l'ho tenuto per me, ma quel gesto mi sembrava di gelosia e il cuore ha perso un battito quando l'ho capito. «Hai rotto le palle Santon.» Dico alzandomi per strappare di mano a Davide il mio bicchiere di vino. Lo prendo sorridendo ma lui mi spinge e lo fa cadere sulla mia maglietta bianca rendendola trasparente. «Che stronzo.» Soffio incazzata.

Salgo in camera di Ludovica e prendo una sua maglia, nera lunga. Quando esco trovo Stevan ad aspettarmi appoggiato al muro. Fa vagare lo sguardo su tutto il mio corpo per poi mordersi il labbro. «Quando parti per Torino?» Chiede all'improvviso, guardando sempre verso la mia scollatura, ancora più visibile per colpa delle canotte extralarge di Ludo. «Domani mattina» Spiego alzando le spalle. «Quando torni andiamo a cena insieme, mi devi spiegare delle cose.» Mi guarda dritto negli occhi e per non abbassare lo sguardo mordo forte il labbro fino a sentire sapore di sangue in bocca. «Per la scommessa.» Continua. Come se non lo sapessi. Sbuffo girandomi per tornare dagli altri. «Mi ricordo.» Rispondo acida, prima di scendere in sala.

«Abbiamo deciso!» Dichiara felice Ludovica quando mi vede. «Cosa?»

«Andiamo a Napoli il 13, torniamo il 16 mattina!» Batte le mani felice come una bambina, per il suo compleanno andrà a Napoli e non può essere più contenta, anche io lo sono, finalmente andrò a mare! «Mare, stiamo arrivando!» Dichiaro felice. «Ringrazia il fratello del boyfriend di Tonia. Ha un locale sulla spiaggia, lo riserva a noi per ferragosto. Se volete portare le vostre girlfriend fare pure!» Urla felice, parlando mezzo inglese. Questo voleva dire solo una cosa: era ubriaca.

Sento due mani stringermi i fianchi e un fiato caldo sul collo, che mi provoca mille brividi lungo la schiena. «E se io volessi stare con te, come dovrei fare?» Il respiro si blocca in gola e il battito è irregolare, ho paura di girarmi e realizzare che la persona dietro di me non sia davvero Stevan. Non è la sua voce, non è il suo profumo, ma li riconosco entrambi avendo una fitta in petto.

Cosa, cazzo, mi sta succedendo?





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CHISSà CHI SARà! 
MHà ♥

Non odiatemi pls! ♥♥♥♥♥♥

Ho trovato Te.//S.JDove le storie prendono vita. Scoprilo ora