Non posso crederci, cerco di non pensarci ma è impossibile, rivedo quel ragazzo avanti ai miei occhi ancora una volta e sento che potrei morire in questo istante. Ludovica mi affianca poggiando una mano sulla mia spalla e Tonia la imita facendo la stessa cosa. Spero che nessuno si sia accorto di niente ma due iridi chiare mi guardano curiose: Mauro Icardi chiede delle spiegazioni con lo sguardo, lo ignoro girandomi, dando le spalle a quel ragazzo di cui porto le iniziali tatuate accanto al seno sinistro e sul cuore.
«Ragazzi, date il benvenuto a: Stevan Jovetic.» Esclama Roberto Mancini, mandando un altro peso sul cuore che in questo momento non riesce più a sopportare nulla.
Abbasso lo sguardo, lecco le labbra e cerco di sorridere, ho paura di guardarlo negli occhi, quel sorriso così dolce e ingenuo che mi ha fatto battere il cuore, ho paura e non riesco ad essere coraggiosa come quando lo lasciai.
«Poi ci spieghi tutto, eh.» Sussurra Ludovica al mio orecchio per non farsi sentire. «Vogliamo sapere le novità.» Continua la bionda alla mia sinistra. Annuisco e sospiro pesantemente, non sono pronta, pensavo di lasciarmelo alle spalle partendo e invece lo ritrovo qui a Milano, all'Inter... sento di aver perso anche questa casa, questo posto così speciale per me, fin quando ci sarà lui...
Roberto fa le presentazioni così io e le mie amiche andiamo al bar per prendere il caffè, ne ordiniamo 3: un caffè corretto per Ludovica, uno macchiato per Tonia ed un caffè per me, prendiamo le nostre tazzine e ci accomodiamo attorno ad un tavolino. È il momento di parlare ma non credo di essere pronta.
«Maggie... cosa è successo tra te e Stevan?» Chiede con la sua solita dolcezza Tonia.
Lecco le labbra e guardo verso la tazzina. È successo così tanto cara Tonia... penso rattristandomi. «Sapete che sono stata a Manchester 2 anni, no?» Annuiscono così continuo. «Ho conosciuto Stevan durante un derby: Manchester City – Manchester United. Ero in tribuna con Adrian, il manager di Stevan, io studiavo per quello quindi avere agganci per me era importantissimo e mio padre riuscì a farmi conoscere Adrian. Dopo la partita me lo presentò e non so esattamente cosa sia successo ma mi sorrise e i cocci rotti del mio cuore si risistemarono e il cuore iniziò a battere come non mai. Ci siamo conosciuti e dopo poco tempo già stavamo insieme, siamo stati insieme 4 mesi. Ci siamo lasciati esattamente 2 mesi fa e appena aver conseguito gli studi e finito il tirocinio ho preso il primo aereo e me ne sono andata. Lasciandomi con Stevan avevo perso anche i contatti con Adrian, mi aveva detto che forse Stevan tornava in Italia ma mai avrei immaginato all'Inter.» Sospiro con le lacrime agli occhi.
Non sono pronta a spiegare il motivo per cui ci siamo lasciati, il perché sono fuggita da lui; ho lasciato casa sua senza dargli spiegazioni, ferita nel cuore e nell'anima, presi le mie cose e scappai. Una lacrima rigò il mio volto e Ludovica me l'asciugò. «Non ci vuoi dire come è finita? Oppure il perché?» Sussurra Tonia, è vero non possono capire ma ho il cuore distrutto per parlarne, nego con la testa e guardo le mie due migliori amiche. Mi abbracciano e non chiedono altro, solo Ludovica per smorzare la tensione fece una battuta. «Almeno avete scopato?» Sorrise maliziosa. Alzo gli occhi al cielo e sorrido. «Logico!» Ridacchiai. «Voglio i dettagli!» Esclama battendo le mani come una bambina. Nego con la testa e lei in risposta fa il labbruccio. Quanto le amo.
...
I ragazzi hanno finito l'allenamento e insieme a Ludovica e Tonia hanno deciso di recarsi tutti a casa Icardi per una serata insieme, come ai vecchi tempi. Rifiuto l'invito e sento i lamenti di tutta la squadra, l'unico che non parla è Stevan.
«Dai vieni.» Quasi mi implora Mauro. Nego con la testa e lui sbuffa. «Se è per Wanda non c'è, ha portato i bimbi da Lopez e passa la serata con Francesca e sua sorella.» Sussurra spiegandomi. «Non è per questo, davvero non ho voglia.» Rispondo scocciata, non mi importa un cazzo della sua biondissima moglie. Mauro in risposta sbuffa e ritorna accanto ai suoi compagni.
«Stevan, tu vieni?» Domanda dopo un po'. Ludovica lo guarda con attenzione e ogni tanto mi lancia delle occhiate. Il nuovo attaccante dell'Inter mi guarda, si passa una mano nei capelli, per sistemare il ciuffo e annuisce. «Certo.» Sorride, mandandomi al tappeto.
«Veniamo anche noi, tutte e 3.» Dichiara Ludo uccidendomi con lo sguardo, chissà che ha in mente. «Andiamo prima a casa per cambiarci e veniamo da te Icardiño!» Esclama prima di uscire dal Centro.
Entriamo in macchina, non vola una mosca e sono abbastanza scocciata per questa situazione, non voglio vedere il montenegrino, forse non è chiaro. Sbuffo sonoramente ricevendo uno sguardo rabbioso. «Ludovica, che cazzo! Non voglio vedere Stevan. Ti è chiaro oppure no?» Domando retorica. «Certo che mi è chiaro! Ed è per questo che andiamo da Mauro! Lui ti vuole vedere.» Dichiara ovvia. «Non capisco.» Parla Tonia. «Stai facendo solo un torto a Maggie.»
«Non faccio nessun torto, devono chiarire tutto qua. Hai visto lo sguardo di Jovetic appena ti ha visto? Hai sentito il modo in cui ha pronunciato il tuo nome? Margaret lui tiene a te e sei solo una stupida a non farti vedere in splendida forma, con un sorriso smagliante e bella come non mai.» Spiega con calma, fermandosi con la macchina esattamente sotto casa. «Margaret non so cosa è successo tra voi, ma devi venire con noi... magari sistemerete tutto.» Mi guarda dritta negli occhi, cercando di infondermi più forza possibile, ma so che sta sbagliando, per lui era tutto uno sbaglio ciò che avevamo passato insieme.
«Non è come dici, lo so per certo.» Sussurro con voce rotta. «Verrò, ma non è come dici tu.» Dichiaro scendendo dalla macchine con le lacrime che minacciano di uscire.
Perlui era solo uno sbaglio.
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Hola!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa nuova FF.
Un bacio ♥
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Ho trovato Te.//S.J
Fiksi PenggemarMargaret è una ragazza tranquilla, che vive appieno i suoi 23 anni. Ha finito gli studi privati a Manchester e ritorna nella sua amata città: Milano, solo per lasciarsi qualcosa alle spalle; un amore perduto, non perfetto e sofferto. Qualcosa cambi...