Il risveglio è più traumatico del solito, visto che un ragazzo di cui non faccio il nome, Pogba, ha deciso, insieme a Stefano, di buttarmi a mare per farmi riprendere visto che dormivo come un ghiro dall'alba. Abbiamo bevuto così tanto che, in una notte, abbiamo finito una scorta di vino che poteva durare massimo per un mese; vabbè eravamo più di 20 persone e di sicuro una due bottiglie non ci bastavano.
È già strano che Ludovica non sia partita per Capri senza rendersene conto. Perché si, la pazzia di Ibiza mi è rimasta impressa nella mente. Logicamente non c'era Tonia con noi quella volta, che cercava di tranquillizzarci e di non farci fare cazzate, come quando dormimmo su delle panchine a Londra e lei ci svegliò perché potevamo avere una multa.
«Tonia e Ludovica. Mi è venuta un'idea straordinaria!» Urlo salendo di corsa dal mare. Stevan mi guarda preoccupato quando mi passa un telo per asciugarmi, mentre Ludo e Tonia hanno una scintilla di complicità negli occhi, hanno capito. «Un viaggio.» Dice prontamente Tonia sorridendo. «Dove e quando?» Riprende Ludovica accendendosi una sigaretta. «Amsterdam!» Sorrido maligna, mentre un NO, generale riecheggia alle mie spalle.
Stevan, Paulo e Alberto ci guardano male. «Tonia, ci dobbiamo sposare, non puoi partire.» Dice il ragazzo incrociando le braccia sul petto. «E chissà che cazzo combinerete voi due.» Sbotta Paulo indicando me e la ragazza. Ludovica sbuffa alzando gli occhi al cielo, Tonia alza le spalle non curante ed io sorrido soddisfatta. «Strano che tu non abbia niente da dire, Jojo.» Mi lecco le labbra per sfidarlo. «Ho capito il vostro giochetto: diciamo no e voi andate a comprare i biglietti senza dircelo. Almeno non dicendoti niente, ti levo lo sfizio di litigare per chi ha ragione e chi no e parti comunque.» Sbuffo afflitta, ha ragione: partirei comunque, senza se e senza ma.
Ci sediamo in cerchio e decidiamo una data, Tonia batte le mani e sorride. «Prima del matrimonio, come addio al nubilato!» Propone alzando la voce, per far sentire anche il futuro marito. «Per me va benissimo! Quindi siamo noi 3, chiamiamo qualcun'altra? Sarà un viaggio prettamente femminile!» Approva Ludovica. «Coffee Shop, aspettateci!» Urlo felice, facendo sì che tutti ci guardino storto.
...
Oggi c'è qualcosa nell'aria che mi fa venire i brividi, non so cosa sia ma so per certo che questa sensazione non mi avverte di qualcosa di buono, anzi il contrario. È come se un senso di negatività mi stingesse il cuore, mentre fumo un'altra sigaretta, una in fila all'altra.
Federica si siede accanto a me, posando una mano sulla spalla, mentre muovo su e giù la gamba. Sono in attesa di qualcosa, qualcosa che deve ancora succedere, ma non riesco a capire cosa. Mi sto sentendo male a causa dell'ansia; un'ansia che non mi fa mangiare e mi fa muovere in circolo per prendere aria.
È da quando Marcelo mi ha avvertito di stare attenta che questo sesto senso mi accompagna in un malore interiore.«Hey, che hai?» Chiede Fede cautamente. «Non lo so.» Sbuffo sincera. «Ho un brutto presentimento e non riesco a capire perché...»
«Forse perché la vacanza sta finendo e domani ce ne andiamo. Magari è per questo.» Cerca di calmarmi ma so che non è per questo. L'avrei capito. «Non credo sia per questo... Tu mi devi raccontare qualcosa?» Dico ammiccando, per cambiare argomento. «Bhè... si.» Diventa rossa ammettendolo. «Io amo Simone ma ho fatto 'na cazzata Maggie.» Abbassa la testa. «Ho baciato Marcelo e... dio, Maggie perché con lui deve essere tutto così difficile? Non riesco a fermarmi. È esattamente come la prima volta che l'ho visto, lui bellissimo e stupido, io felicemente fidanzata e pure da un bel po' di tempo. Anche quando ci siamo conosciuti la prima volta – si mi ha detto che ti ha spiegato tutto – io non riuscivo a non lasciarmi andare. Anche in questi giorni, è come una calamita per me. Cosa devo fare? Non voglio lasciare Simone, è l'unica certezza che ho.» Spiega veloce, quasi perdo delle parole per la strada, alla fine sospira con gli occhi lucidi.
L'abbraccio per tranquillizzarla e le sorrido. «Di cos'hai paura? Di perdere Simone o, semplicemente, di essere solo una botta e via per Brozo?» Chiedo tranquilla, lei si lecca le labbra e abbassa lo sguardo sulle sue mani. «Quando si ama qualcuno non lo si tradisce e tu sei troppo legata a Marcelo, anche lui sente questa strana attrazione con te, me l'ha detto. Metti il tuo cuore al primo posto e fai capire al cervello cosa vuoi davvero.» Mi abbraccia ringraziandomi e poggia la testa sulla mia spalla.
Passiamo il pomeriggio a parlare di gossip e stronzate varie, mentre il resto del gruppo ci raggiunge. Siamo a bordo piscina a sorseggiare drink quando Marcelo mi dà un piccolo pugnetto sul braccio per richiamare la mia attenzione; lo guardo e lui punta il mento verso Stevan e Leonardo che parlano tra loro.
Questa strana alchimia mi fa venire i brividi alla schiena. Mi alzo per andare da lui, ma appena mi vede Stevan si dirige da Paul, non so bene cosa gli dice ma Paul apre leggermente la bocca spaventato e sorpreso. Sento Stevan chiamarlo "pezzo di merda" per poi spingerlo a terra per poi dargli un pugno. Cercano di fermarlo, io corro da lui e prima lo prendo per un braccio per chiedere spiegazioni.
«Vaffanculo Margaret.» Sussurra arrabbiato,prima di girarsi e andarsene in hotel.
Non riesco a capire ciò che succede, così corro da lui, ma prima che potessi arrivare alla porta dell'Hotel qualcuno mi prende in braccio, non riesco a capire chi sia per via delle lacrime, chiamo a gran voce il mio ragazzo, ma ormai non mi sente più. Quel brutto presentimento si presenta forte e veloce, si espande nel mio petto fin quando Mauro non mi posa su un lettino e mi abbraccia forte per farmi sfogare.
«Dobbiamo spiegarti, ormai non possiamo più nasconderlo.» Dice Alvaro sedendosi di fronte a me, con Paulo, Paul e Stefano. «Cosa ho fatto?» Domando rannicchiandomi sul petto di Mauro, mentre sento i borbottii di Federica e Simone e guardo Claudio e Leonardo litigare tra di loro dall'altra parte della piscina.
«È colpa mia Maggie.» Sussurra Paul per poi iniziare a parlare, lasciandomi, davvero, a bocca aperta. «Dio mio.» Sussurro scioccata, prima di alzarmi e correre lontano, cercando di non sentire il mio nome urlato nel cielo.
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Ho trovato Te.//S.J
FanficMargaret è una ragazza tranquilla, che vive appieno i suoi 23 anni. Ha finito gli studi privati a Manchester e ritorna nella sua amata città: Milano, solo per lasciarsi qualcosa alle spalle; un amore perduto, non perfetto e sofferto. Qualcosa cambi...