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EMILY'S POV
"Dunque ricapitolando..." Dico ricalcando le scritte sul cartellone. "Dobbiamo spostare questa fotografia da questo lato e.."
Con la coda dell'occhio vedo due punti azzurri in un fissi contro di me "Dave perché mi stai fissando?" Devo avere qualcosa sulla faccia
"Sei carina quando fai secchiona" dice con un sorrisetto sulla faccia.
Lo squadro "Dave siamo entrambi impegnati ti ricordo e.." Vengo interrotta da quella voce fastidiosa "si me lo ricordo, come mi ricordo quello che è successo quest'estate.." Gli tiro un pennarello addosso "zitto ti prego, non tirare fuori ancora questa storia! Non c'è stato assolutamente-" mi blocco un'attimo a pensare "assolutamente niente" concludo con le braccia incrociate al petto.
Lui ridacchia e si alza dalla sedia, porgendomi la mano. Lo guardo male "che vuoi fare?" Lui ride di nuovo.
"Voglio mangiare" a quel suono così gradevole mi alzo e lo seguo giù per le scale.
Mi siedo al tavolo e lo osservo armeggiare con il telefono "ah cavolo" sussurra "che c'è ?" Dico io che ho sentito benissimo.
"Mia madre non tornerà prima delle 23:00 e sono le 7:00" mi osserva e poi sembra quasi bloccato da qualcosa "vorresti ecco..mangiare qui?" Alza verso di me il cellulare "e possiamo prendere la pizza " Alza le spalle. È davvero troppo timido.
"Oppure potremmo farla noi" gli grido saltando giù dalla sedia.
Lui mi guarda sempre con quella faccia da schiaffi e mi sorride.
Annuisce con foga e tira fuori tutto l'occorrente.
"Allora le conosci le dosi? Vero? Sono.." Stavolta lo interrompo io "anche tu sei carino" esclamo dal niente "quando fai il saputello"
E torniamo a ridere.

Suona il campanello e noi siamo seduti al tavolo a mangiare la nostra pizza che fa abbastanza schifo ma non ce ne curiamo.
Siamo pieni di farina dalla testa ai piedi ma non ci curiamo nemmeno di quello. Ci siamo divertiti ed è questo che importa.
Dalla porta entra una bambinetta che sembra fatta di porcellana.
È la cosa più carina che abbia mai visto
Salta addosso al ragazzo di fianco a me urlando.
"Ciao fratellinoooo" Dave le tira i codini e le sorride "ti ricordo che sono molto più grande di te!"
"Quella è la tua fidanzata?" Dice lei con innocenza indicandomi. Per poco non mi strozzo con la pizza "no no" diciamo all'unisono.
Lei sorride con una faccia complice...
Da dietro compare una donna che saluta Dave, ma sembra molto più stanca
"Io vado a giocare con le barbie" dice la bimba saltellando fino alla scale.
"Tra 20 minuti a letto" gli grida la donna voltando la testa. Sospira sfinita e insegue la bambina di sopra
"Quella è la babysitter di mia sorella" dice una volta che si è allontana.
Io annuisco e finisco la mia cena.
Mi arriva una chiamata. È mia madre.
Non rispondi ma so già cosa mi vuole dire "devo tornare a casa" dico dispiaciuta.
"Uh..non puoi rimanere un'altro po'?" Chiede speranzoso.
Scuoto la testa e mi alzo.
Mi accompagna alla porta dopo che ho raccolto la mia roba "beh mi avrebbe fatto piacere" sussurra "ho sentito smettila di sussurrare" dico ridendo.
Lui arrossisce è così prima di andare via istintivamente gli lascio un bacio sulla guancia.
Mi guarda storto ma subito dopo sorride.
"Buonanotte Dave" "Buonanotte Emily"

HAILEE'S POV
Mi sveglio di soprassalto. Un'altro incubo...sempre su di lei, mia madre.
Mi alzo svogliatamente dal letto perché, anche se è sabato, quel cretino di Alex vuole terminare il progetto proprio oggi.
Spero di riuscire a finirlo perché sono le 8:00 di mattina e sono più incazzata del solito.
Dopo aver passato mezz'ora davanti al l'armadio, osservandolo, sperando che due vestiti abbinati mi compaiano magicamente davanti agli occhi, e mezz'ora davanti allo specchio, sperando che migliorasse il mio aspetto da zombie a bella addormentata in qualche magico modo, mi decido a scendere a fare colazione.
Mentre scende il caffè mi metto a fissare il vuoto, mio fratello dorme ancora e mio padre lavora.
Mi volto appena in tempo prima che la tazzina strabordi di caffè e corro a spegnere la macchinetta. Questa mattina mi sento davvero stanchissima.
Finisco la colazione e dopo essermi lavata i denti, ed essermi accorta di essere in ritardo, corro fuori casa verso l'inferno.
Ovviamente in questi giorni scolastici Alex ha fatto di tutto per evitarmi. Ogni volta che gli passavo accanto faceva finta di non conoscermi, non riuscivo ad avvicinarmi per parlarci e mi è pure sembrato di sentirlo sparlare e sopratutto ridere di me con i suoi amici.
Sono davvero arrabbiata, mi stringo nella felpa...tra poco sarà Natale, il tempo è fantastico e avrei dovuto portarmi la Canon, per far qualche foto.
La felpa..è stato così gentile a lasciarmela..ma perché? Questo devo scoprirlo. Oggi sarò io a fermare lo studio. E devo parlargli...devo farlo.
Mentre penso a tutto questo mi ritrovo davanti alla porta di casa Brown, e suono in automatico il campanello.
Mi apre Alex come al solito e mi sorride. Quel sorriso mi fa sciogliere.
Tutto quello che avevo da urlargli in faccia svanisce dalla mia mente.
Perché sono così dannatamente fragile?
"Ciao" dice lui "ciao" rispondo io, un pochino più incerta.
Ci dirigiamo in camera e cominciamo subito. Mentre lui fa delle ricerche al computer io cerco di analizzare le sue foto e mensole. Voglio capire il più possibile su questo ragazzo.
"Quindi sei andato a fare un'anno in..."
"Nevada" conclude lui. "Ma non eri andato in Florida?" Chiedo io voltandomi dalla sua parte. Lui fa lo stesso
Risponde dopo un po' "si sono vicini, mi sarò confuso"
Farfuglia e si rigira..
"Evidentemente non insegnavano geografia in quel college" sussurro...
" e ti ricordi anche come si chiamava?" Sarò una ficcanaso ma questa storia non mi convince.
Si rigira e mi guarda scocciato e anche nervoso.
"Il nome mi sfugge" picchietta i piedi sul pavimento "forse così?" Dico voltandomi e mostrandogli un depliant che era sul suo comodino. Gli si illuminano gli occhi "esatto! Esatto proprio questo"
Ridacchia e si gratta la testa.
Posso il foglio e metto le mani sui fianchi.
"Alex questo è un college per sordomuti!" Rido più forte.
"Tu non ci sei andato in quel college" ritorno seria. E lui anche. "Beh sono andato in Florida si.. Ma non per quello"
Ammette a testa bassa.
Non posso credere che abbia mentito ai suoi genitori, a sua sorella, a me...
"E per cosa?" Chiedo incuriosita avvicinandomi.
Devo andare a fondo con questa storia.
Prende un bel respiro e comincia
"Bene...ora ti racconterò tutto...

We. Vi lascio così, sulle spine..se volete sapere cosa succede non dovete fare altro che leggere il prossimo capitolo💁🏻ora vi lascio ciaoooo
~eliss🌠

Till the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora