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Oggi c'è una manifestazione giù in strada.

Non se ne vedevano più da prima della guerra, anzi direi che ricordo vagamente l'ultima volta che ne ho vista una, avevo circa quattro anni.
Il fatto è che , vedete i Dissennatori sono stati banditi per sempre dal regno.
Alla fine il progetto di legge di quel Silente è stato ripreso, ed è riuscito a passare. Silente pensava che nessuno, per quanto abietto fosse, meritasse di fare una fine simile.
Non so se abbia ragione.
Ad un tratto, sento dei sassolini raggiungere la mia finestra, da basso salgono invettive ed ogni sorta di oscenità.
Sono dirette tutte alla sottoscritta. Se ho avuto l'illusione che il contenuto dei registri pubblici non sia stato consultato da tutta la comunità magica, questa si sgretola ora. Per un attimo sento le loro voci così vicine, che ho paura possano arrivare nella mia stanza, ed io odio avere paura.

Ci vogliono dieci minuti almeno perché veda volare i primi schiantesimi, e senta le prime grida e i primi fischi della forza di ordine pubblico. Poi il tumulto si placa, lentamente, e sento il vociare del corteo allontanarsi.
So cosa chiede questa gente.

Chiede la reintroduzione del Bacio, e della pena di morte per determinati reati, come i miei ad esempio.
Il clima generale della 'ricostruzione' però non vira in questa direzione, per quello che ne so io. Ora è diventato di moda parlare disinvoltamente di politica e affari del ministero per strada. Mi ricordo quando ci si nascondeva per farlo e non posso fare a meno di sorridere tra me e me.
Comunque sia, noi abbiamo la polizia giorno e notte, intorno al Velvet, oltre alle nostre guardie.
C'è da prima che arrivassi io, almeno non sono io la causa. C'è sempre qualche mormorio cupo sul ' farsi giustizia da soli' di quelli che la forza di ordine pubblico non riesce a placare. Questi mormorii cupi si traducono in: un sacco di clienti sgradevoli per la sottoscritta.

L'altro ieri, ad esempio, prima che scoppiasse questo casino lungo la strada, un tale è riuscito ad arrivare fino alla mia stanza prenotando normalmente una mezz'ora.
Di solito possiamo scegliere noi chi far salire e chi no, tra noi ragazze ci si aiuta, ci si spartisce i clienti. Quello no, quello prendilo tu, ques'altro ti ha dato noia l'altra volta tranquilla me ne occupo io, e via di seguito. Ci si aiuta, si sopravvive come si può.
Questo qui non l'ho riconosciuto subito, poi ho visto il nome sulla finestrella, sotto la somma corrisposta e devo dire che ho avuto un bruttissimo minuto quando ho decifrato 'Longbottom'.
Si fosse trattato solo di un minuto...non credo che fosse il figlio, ma aveva una faccia simile.
Erano per forza parenti. Entra, per prima cosa mi afferra un capezzolo, stringendo da farmi uscire le lacrime.
All'inizio nonostante avessi letto il cognome pensavo si trattasse di uno di quei clienti per i quali ho pronto il 'cassetto', una specie di scrigno con manette,fruste e tutto il necessario per determinati giochi.
Poi ho visto la sua espressione, era una specie di ringhio, e il capezzolo ormai mi faceva un male d'inferno, così ho gridato, e sono scivolata fino al pulsante rosso d'emergenza. Intanto quello mi aveva afferrato anche l'altro seno, e tanto per completare l'opera mi ha tirato un colpo sul viso con il pugno chiuso.

Nemmeno un minuto dopo aver premuto il campanello, sono arrivati due dei nostri 'gorilla', l'hanno preso sotto le braccia e se lo sono trascinato lungo il corridoio. Quello non metterà mai più piede qui dentro. Fortunatamente, le bacchette vengono registrate all'entrata secondo le nuove norme, quindi non potrà dileguarsi. Intanto, ero raggomitolata sul letto, dove mi aveva stretto e colpito mi faceva un male d'inferno.
Cose del genere ne capitano spesso, i buttafuori sono abituati.Solo che in genere, riusciamo ad evitare le aggressioni. In genere.
Mi aspettavo, a dirla tutta che dopo averlo buttato fuori, trattandosi di me se ne sarebbero fregati altamente: invece Viktor, il nostro buttafuori, un tizio sui venti con la faccia butterata e l'espressione eternamente malinconica è venuto a vedere come stavo.
Varca la porta ancora socchiusa della mia stanza e ha un unguento che lascia sul comodino.
Mi dice ' come va?' con quella voce sommessa, da ragazzo cresciuto troppo in fretta.
Ha un naso schiacciato, e certi capelli stopposi, color paglia. Gli ho detto bene e poi, visto che indugiava, gli ho detto che se voleva poteva restare.
Mi è parso un po' esitante, come se pensasse di mettersi nei guai. Ma io so che possono fare quello che vogliono, devono solo presentarsi in servizio alle otto, e poi mettersi vicino all'ufficio delle chiamate.
So che, quando ne manca uno per più di cinque minuti per qualsiasi causa, arriva subito il rimpiazzo.
Mi sono sentita strana quel giorno, non piangevo da anni ed ora mi sentivo lacrime premere dietro gli occhi.
Mi ha chiesto cosa fosse successo di preciso, aveva visto solo l'uomo che mi teneva ferma mentre io mi divincolavo, al suo arrivo.
Gliel'ho raccontato, poi ho lasciato cadere la mano dai seni. Mi ha applicato lui stesso l'unguento, sulla guancia e sui capezzoli. Avevo una mezza idea di portarmelo a letto.
Lui si è dedicato a spalmarmi la pozione sulle parti lese, che mi facevano ancora un male d'inferno specie il seno.
E, signori e signore, ha detto che non gli dovevo niente, in quelle condizioni.
In effetti, per i primi secondi non ho potuto trattenere smorfie dolorose ad ogni suo tocco. Per fortuna le pozioni fanno effetto quasi all'istante.
Ad un certo punto mi sono aggrappata alle spalle di Viktor e ho chiuso la porta con un colpo di bacchetta mentre precipitavamo sul letto.

A parte certi spiacevoli incidenti, le persone che mi capitano sono quasi tutte tranquille e normali. Uomini di tutte le età, perfino ragazzini in soggiorno da Hogwarts, durante le vacanze ne ho avuti tre.
Questo posto è molto più frequentato di quanto già non fosse, da quando sono arrivata io.
Sono a rischio 'incidenti' ogni giorno, con la fama che ho, gli incidenti sono l'altra faccia della medaglia guadagno, da una parte ci sono quelli eccitati alla sola idea di possedermi appena vedono nome e foto, come ad esempio quell'idiota di Lucius, dall'altra parte ci sono quelli che vogliono solo farmi più male che possono, non potendo uccidermi, come il tipo che fa di cognome 'Longbottom'.

Lucius continua a venire da me settimana dopo settimana, e un giorno, come a darmi riprova che si, è matto da legare mi propone una passeggiata.
Ha pagato l'ora intera e non ha idee strane mi dice, solo passeggiare.
Gli chiedo ironicamente se davvero vuole farsi vedere in giro con me adesso, ma lui sorride, con quella faccia a punta e quei capelli chiari impeccabili, e la sua espressione è tutta importata ad un solenne ' me ne frego'. Bene.
Preferirei ingoiare puzzalinfa piuttosto che farmi vedere in giro con lui, piuttosto che prendere il suo braccio, ma alla fine mi infilo un soprabito e gli passo una mano sotto il gomito.

The Velvet RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora