Tra tutte le cose assurde che mi sono capitate dalla fine della guerra, una delle più assurde è l'amnistia.
Mi avevano buttato ad Azkaban dopo un anno di latitanza, e questa volta la condanna era a vita. Neppure due anni dopo la condanna, ecco cosa ti produce il clima molto liberal di questa nuova era: tutti fuori.
Non vi dico la reazione popolare. Alcuni di noi sono stati condannati ai lavori forzati, altri come me hanno avuto una segnalazione nei registri ufficiali del ministero che, non fosse bastata la nostra fama, ci ha reso ulteriormente impossibile trovare lavoro.Ho vagato per un anno e mezzo prima di varcare la porta del Velvet. Guardo il tipo alto e biondo che mi tiene sotto braccio camminando con incedere lento e tranquillo.
Non so dire, sinceramente, se sarebbe stato meglio essere condannata ai lavori forzati che doverglielo succhiare.
Da quello che posso sentire e captare in giro, c'è chi dice che sia uno scandalo sapermi ancora viva e vegeta e fuori da Azkaban, mentre curiosamente ci sono anche altri - una grande quantità di persone - che vogliono solo non avermi sotto il naso, dimenticarsi di me e basta.
Inoltre, gli ex-mangiamorte che ancora occupano incarichi di un certo livello e se la passano bene non sono pochi. Un esempio perfetto è Lucius. Ah, questo clima liberal.
indosso una gonna lunga ed una giacca abbastanza corta verdi, ho un cappello ampio, di quelli che son tornati di moda adesso tra i maghi, con la tesa ampia e rotonda, che mi copre quasi completamente il viso.
Lucius si sofferma con due persone che non conosco, per strada, uno di loro mi lancia occhiate interrogative, l'altro mi ha riconosciuta e sembra molto interessato al lavoro che svolgo ora .
Lucius risponde con vaghezza elegante alle loro domande, come gli avrò sentito fare un milione di volte in passato, quando vuole dirottare la conversazione verso terreni a lui favorevoli.
Lancio una mezza occhiata al suo profilo altero e pallido, mi attraversa la mente prima che possa impedirmelo il seguente pensiero: me l'ha messo in bocca e mi ha fatto inginocchiare davanti a lui.
Poi salutiamo i due sconosciuti, e riprendiamo a camminare. Le loro occhiate curiose ci seguono per un po', dopo di che svoltiamo un angolo.
"Mi spiace di essermi comportato in modo così sgradevole con te"
Emetto uno sbuffo sarcastico, sono a disagio.
"Però vedi...è che non so certe volte mi lascio trasportare e poi sono abbastanza..."
"Abbastanza stronzo si, lo so da anni..."
Gli sussurro interrompendolo, proprio non posso trattenermi. Lui non aggiunge altro.
Non so che scopo abbia questo giro pomeridiano. Quando mi riaccompagna al Velvet e sale con me, altre occhiate dalla strada ci spiano curiose.
Vuole una mezz'ora, oh Merlino e Morgana.
Mi stendo sul letto e sto per sbottonargli i pantaloni, quando mi blocca. Le sue lunghe dita mi alzano la gonna, poi mi lasciano andare il polso che ha afferrato con delicatezza.
Forse dovrei cambiarmi, a dire il vero non mi è mai capitato di lavorare dopo una normale passeggiata...ma lui mi slaccia la gonna e la appoggia sul letto, dove resta vaporosa e scomposta.
Mi libero della giacca e della camicetta con movenze lente, indugiando. Non so cos'abbia in mente e non posso fare a meno di ripensare a ciò che mi ha detto Victoria su di lui, appena ieri.Lo sai che non va dalle altre, mi ha sussurrato mentre eravamo giù a colazione.
Poi mi ha raccontato una ragazza di nome Lydia cui Lord Malfoy le ha voluto introdurre le dita all'interno a lungo, prima...beh è normale ho risposto, a volte anzi spesso dobbiamo usare dei lubrificanti.
Ma Victoria ha scosso la testa, e "Oh no, non era per quello, era per verificare che fosse 'pulita'. Che non avesse tracce del cliente precedente insomma."
Così penso sia questo ciò che sta facendo ora, mentre le sue dita mi accarezzano dolcemente l'interno del corpo, e vedo il palmo girato verso l'alto venirmi incontro e allontanarsi in un dolce movimento di andirivieni...lo blocco.
Gli dico che sono pulita e che possiamo cominciare. La verità è che così mi sta facendo bagnare e mi sento il ventre e il petto troppo caldi e non voglio che sia lui a farmi questo.
Mi sorride.
Labbra sottili e taglienti,voce insinuante.
Mi risponde che con me non vuole certo controllare.
"Dì un po' ma pensi che non ci laviamo?"
Gli sussurro indignata. Alza le spalle, e continua a fare quello che sta facendo. Non riesco a trattenere un gemito. Lucius mi indirizza uno sguardo obliquo, soddisfatto, lo odio più che mai in questo momento.Si china, infila la testa tra le mie gambe, sento la sua lingua. Emetto un verso roco.
Gli rialzo la testa con le mani, ormai ho le guance in fiamme e sono veramente bagnata come non mi è capitato che altre due volte con un cliente, gli slaccio la camicia, praticamente gliela strappo di dosso, poi mi butto sulla chiusura dei suoi pantaloni.
Mi asseconda, questa volta. Gli appoggio le gambe sulle spalle chinate, facendolo scivolare verso di me, e abbasso una mano a circondare quella sua erezione davvero troppo imponente.
Chiude gli occhi di scatto quando lo accolgo dentro di me con uno scatto dei fianchi in avanti. Percepisco il mio corpo aprirsi, accoglierlo.
Sospira a palpebre abbassate, frementi. Diavolo, sembra uno che abbia un arretrato di mesi.
Adesso le sue mani pallide sono sulle mie cosce, si aggrappa e drizza un po' la schiena.
Il suo ventre smilzo, laggiù, ondeggia mollemente, avanti e indietro per due volte in un movimento terribilmente fluido.
Maledizione.
Si deve essere accorto della mia reazione, perché il suo volto guizza in un sorriso lascivo che glielo illumina.
Un altro di quei suoi colpi fluidi, oh per tutti gli inferni e le prigioni infestate da Dissennatori del pianeta."Sei un lago, Bella..."
Mi fa notare gentilmente, mentre le sue spinte si succedono e qualcosa dentro di me si fa molto molle, troppo tiepido, e i capelli biondi di lui ondeggiano davanti al mio viso. Ha la testa china, gli vedo solo la fronte.
Mentre le sue spalle sobbalzano in un moto regolare gli mormoro un 'vaffanculo' tra i denti inaugurando per oggi un linguaggio che non ho mai usato in vita mia.
Poi mi afferra per il basso ventre e mi fa scivolare all'indietro...mi fissa adesso, ed ha una strana anticipazione euforica nello sguardo chiaro.
La sua mano destra ha raggiunto un punto che sento fremere nel mio basso ventre, non faccio in tempo ad allontanare quelle sue maledette dita lunghe ed eleganti dalla parte superiore del mio sesso: l'orgasmo mi sorprende, irrigidendomi.
Nel torpore che lo succede, sento la voce sempre pacata di Lucius emettere versi fuori controllo.
Esala degli 'oh' soffocati e altro. I miei muscoli si allentano pian piano...ho una sensazione tagliente dentro adesso.
Capto uno scorcio del suo pene fuori dal mio corpo, un affare abbastanza mostruoso anche ora che ha perso gran parte del suo turgore.
Penso a tutte le volte che ho combattuto con lui, che ho preso posto allo stesso tavolo con lui, Narcissa e Draco pochi posti più in là...una vita fa eppure praticamente sembra l'altro ieri e non riesco a guardarlo in viso.
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The Velvet Rose
FanfictionA volte, sopravvivere ad una guerra non è propriamente un bene. Per esempio se ti chiami Bellatrix Lestrange, Mangiamorte. Per esempio se quella guerra l'hai persa.