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Non mi importa niente della ragazza Weasley, sia chiaro.
Ma non posso impedirmi di provare una notevole dose di risentimento verso Lucius.

In teoria si potrebbero ammettere terze persone solo se siamo d'accordo noi, quindi per prima cosa non capisco come mai lei, Ginevra o come si chiama non ha detto di no dal principio.
Forse voleva dimostrare di saper reggere, forse voleva fare l'indifferente.
Non deve lavorare qui da molto allora, perché basta poco per capire che questo è un atteggiamento controproducente.
Quando si sente di dover dire 'no' è meglio dirlo alla svelta, nel mio lavoro.


Passo quasi tutta la settimana successiva a rigirarmi nella testa ciò che ho visto nell'Osservatorio.
Mi viene in mente la faccia della Weasley, e la faccia divertita di Lucius.
Ci sto ancora pensando quando lui entra ancora nella mia stanza.
Si libera di guanti e soprabito con i gesti che conosco, consumati dall'abitudine.
Il resto degli abiti va a far compagnia al suo mantello, non ha ancora detto una parola, ma non mi stacca lo sguardo di dosso, e quando è nudo si avvicina per sfiorarmi delicatamente il collo con una mano.
Io dirigo le dita in basso, sulla sua erezione.
Lo faccio stendere sul mio letto, lui mi asseconda, nudo, pallido e arreso.
Ho dato una occhiata alla parete, so cosa desidera, e a quanto pare non ha nulla da aggiungere.
Continua a fissarmi mentre scivolo a cavalcioni su di lui con un movimento fluido.
Non voglio indagare sul perché sono così bagnata senza aver fatto niente per provocare la cosa.
Dirigo la sua erezione, durissima e calda dentro di me dopo aver formulato i soliti incantesimi.
Lui schiude le labbra sottili, il suo collo bianco oscilla sotto la mia spinta.
Muovo i fianchi cavalcandolo in perfetto silenzio.
Lui resta sotto di me, mi si aggrappa con le mani alla vita, asseconda il mio dondolio.

L'orgasmo mi sorprende, mi saetta in corpo quasi mozzandomi il respiro.
L'ho sentito rilasciarsi dentro di me, nel profondo, poco prima. Percepisco la sua erezione affievolirsi lentamente, e sollevo le cosce. Leggo la sorpresa nei suoi occhi quando invece di alzarmi del tutto gli arrivo con il bacino all'altezza del volto.

Prima che possa fare qualsiasi altra cosa, e prima che io possa rendermi conto di ciò che sto facendo a mia volta ho afferrato la sua testa bionda, premendomi contro il suo viso. Lo sento mugolare qualcosa...

"Puliscimi..."

Gli dico. Lui ha uno scatto, si allontana.
Ora i suoi freddi occhi grigi sono puntati su di me, colmi di sarcasmo. Ricambio il suo sguardo con un sorrisetto, sono ancora su di lui.

Il suo sorriso si allarga.

"Hai spiato, vero? Sai, credo che dopo tutto le farò una visitina uno di questi giorni. Per curiosità..."
"Se lo fai, ti ammazzo."
Cosa diavolo ho detto?
La sorpresa dilaga nei suoi lineamenti, ma è solo un attimo.
Mi sto alzando, adesso, voltandogli le spalle, ricomponendomi.
Non posso voltarmi a guardarlo, non posso. Sto arrossendo, maledizione.


* * *


Non posso crederci, non posso proprio crederci.
Ho sentito per caso Victoria e una ragazza che ne parlavano a bassa voce nella Hall, di Lord Malfoy che quel pomeriggio, martedì per essere precisi è salito da Ginevra.
Il giorno prima è stato da me, come al solito...oggi è di nuovo qui.
Cerco di mantenere la calma, ma appena posato il mio caffè entro nella mia stanza solo per inserire la pausa, poi con passo tremante mi dirigo verso l'Osservatorio del personale.
Ormai so come funziona e come raggiungerlo. Questa volta non è vuoto.
C'è una guardia, con le gambe appoggiate sul tavolo, mi saluta quando mi vede entrare.
"Sei in pausa, Bella?"
Annuisco, ma le mani mi tremano per il nervosismo.
Mi schiaccio contro il cannocchiale ed attivo l'audio e la visione con pochi gesti tremanti, cercando di respirare a fondo.
Eccolo lì, il bastardo.
La Weasley è inginocchiata ai suoi piedi, pensavo che lo avrebbe respinto, ma a quanto pare lo ha fatto entrare. A giudicare dall'espressione con cui gli è inginocchiata davanti, non deve essere troppo felice.
Indossa slip e reggiseno verdi, e ha una corta vestaglia sulle spalle. Quelle sue gambe nodose sono piegate sul tappeto della stanza.
Lucius la osserva armeggiare con la chiusura dei suoi pantaloni, vedo il suo sorriso acuminato come tanti spilli fisso sulla testa rossa della ragazza.
Posso anche sentire quello che dice.
"Dai, tiramelo fuori...oh, se ti vedesse tuo padre! Voglio che pensi a lui, ragazzina, mentre sei con il mio uccello duro in gola...pensa alla faccia di Arthur Weasley, tuo padre!"
Si trattiene a stento dal ridere. Ginevra sta obbedendo senza parlare, la sua manina corre sull'erezione. Ora che ci faccio caso, non è proprio al massimo.
Vedo il profilo regolare della ragazza avvicinarsi all'erezione di Lucius, la sua bocca lo circonda con gesti rapidi, impacciati.
Lui ridacchia, le appoggia pesantemente una mano dietro la nuca, la preme contro di se'.
"Brava... tutto in gola tesoro, così.." Lo sento esalare con voce flautata.
Con me non usa questo linguaggio, diciamo che gli ho fatto passare la voglia...o forse non so, gli è passata e basta indipendentemente da me, la voglia di essere odioso.
Con questa ragazza però è diverso. So che ha un conto in sospeso con i Weasley, lo so da anni, e capisco anche che deve sentirsi euforico, in questo momento.
Che razza di idiota. D'un tratto, le allontana il capo.
Lei non lo guarda, sembra una statua di cera, scorgo un luccichio sospetto nei suoi occhi abbassati. Si alza di scatto, per portarsi fino al letto, di spalle. Sta andando troppo in fretta ed è troppo meccanica, lui se ne accorge.
Le è addosso, le strizza uno dei piccoli seni con delicatezza. Le sue dita indugiano sul capezzolo. Le mormora qualcosa come ' con calma tesoro, con calma'.
Il viso di lei si alza per un secondo, mentre Lucius la sovrasta. Scivola tra le sue cosce facendola stendere di traverso sul letto.
Chiudo il cannocchiale sul viso chino della Weasley, sulla piccola smorfia amara della sua bocca rossa mentre Lucius le scivola dentro con un fluido strattone.

The Velvet RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora