2

449 17 1
                                    



Per il mio mestiere attuale, è prevista l'iscrizione in un registro specifico, che è pubblico.
Nel giro di una settimana, quando esco, mi raggiungono anche occhiate divertite e sguardi lascivi. Bene.
Sono abbastanza brava ad ignorare la gente, il mio contegno non ha subito alterazioni.

La maggior parte delle persone si ritrae ancora spaventata quando la fisso minacciosa.
La paga tutto sommato è buona, riesco a pagare un po' di conti in sospeso ed a riparare un buco nel tetto di casa.
In realtà, posso dormire a casa solo pochissime volte, quando io e Victoria, un'altra ragazza che lavora con me, ci dividiamo i turni e ci spartiamo le ore.
Victoria è bionda, decisamente più bassa di me - la prima cosa che mi ha detto è stata ' quanto sei alta!' - e sorride sempre.

Non so come faccia, io almeno non riesco a immaginarlo, ma sorride e mi presta anche certi abiti suoi, magari non i reggiseni o gli abiti lunghi perché non mi stanno, e sembra proprio non avere paura di me, da lei non ricevo mai uno sguardo timoroso.
Sa chi sono, e...non le importa.
Io non sfioro mai l'argomento, naturalmente, ma lei mi dice lo stesso: 'tutti fanno degli errori'. Come se ammazzare e torturare fossero cose che chiunque si trova a fare, di tanto in tanto.
Una mattina, dopo che ho lasciato andare un ragazzo sui venti con lo sguardo timido e spaurito e una gran voglia di carezze sul petto e morsi sul collo, entra di nuovo lui.

Lavoro lì da una settimana,  Lucius Malfoy varca di nuovo la mia porta.
Questa volta indosso una vestaglia di Victoria, è azzurra e trasparente. Sotto non ho che degli slip, e subito mi pento di non aver messo il reggiseno.
Lo sguardo di Lucius indugia a lungo sul mio seno scoperto.
Ho il seno abbastanza grosso e pesante, con i capezzoli scuri che tendono ad indursi al minimo contatto.
Quando lo vedo avvicinarsi e farmi correre una mano a coppa sul seno destro attraverso la stoffa inconsistente della vestaglietta, vorrei avere addosso uno scafandro.
Lucius sorride. Quel giorno indosso delle calze di lana che mi arrivano alla coscia e continuano a calare ad ogni movimento.
Lucius butta in un angolo mantello e bastone.
Mi fissa.
Ha l'aria divertita, quasi lieta.
Avanza fino al letto, ci sale sopra in ginocchio, io indietreggio, ricambio il suo sguardo.

"Ho pagato il sovrapprezzo..."
Dice la sua voce roca, quasi ilare, sembra stia facendo le fusa.
"Tiramelo fuori..."
Sussurra.
Eseguo...la prima volta non mi ero resa conto che fosse così imponente, ma lo è. La mia mano riesce appena a circondarlo. Vorrei che fosse muto, in questo momento.
"Allora com'è andata la prima settimana, Bella? No più piano..."
Sono quasi sdraiata sotto di lui, che mi è sopra, ginocchia divaricate.
Rallento il ritmo con cui sto scorrendo la sua erezione, dissimulo la mia tensione e la mia rabbia.
Poi, mi porto il suo glande dentro la bocca.
Non è proprio duro come l'altra volta, ma lo sento ugualmente emettere un sussurro estasiato.
Domino l'impulso di colpirgli i testicoli con un colpo secco, in questa posizione urlerebbe di dolore e gli mozzerei il respiro...invece prendo ad accarezzarglieli.

"Guardami..."
Alzo gli occhi sul suo viso contratto dal piacere.
Stira le labbra in un sorriso che gli scope un luccichio di denti. I suoi occhi di ghiaccio mi trafiggono.
D'un tratto, il suo bacino si inarca verso di me, e la sua erezione scivola nella mia gola...sento i contorni delle sue vene, ne percepisco il pulsare.

Giunge al culmine con un 'ah!' secco e alto.
Sento il suo seme sulla lingua. Lo estraggo lentamente dalla mia bocca...
Mi sta guardando, con le labbra socchiuse in una espressione molle, il sopracciglio alzato, una specie di anticipazione stampata sulla faccia appuntita, tipo gatto che si lecchi i baffi, in attesa.
"Manda giù, Bella..." Mi fa con tono lieve, quasi sussurrando.
Deglutisco. La voglia di ammazzarlo sale subito dopo.
Lui emette un verso deliziato, e una serie di cose poco carine da dire mi sale alla mente.
Sto per aprire di nuovo bocca, quando sento la sua mano sulla guancia sinistra, me la sfora leggermente.
Qualche volta, quando sono stata veramente innamorata - perché lo sono stata, checchè ne pensiate- ho fatto questo, mi è venuto naturale alla fine di certe amorose pratiche.
Ma questa è una storia diversa.
Lucius mi sta guardando con gli occhi chiari accesi, soddisfatto.
"Sei stata brava...mi sa, Bellatrix, che sei portata per questo lavoro. Averlo saputo un po' di anni fa..."
Stringo le mani a pugno, non so se lui se ne sia accorto, poi capto il mio riflesso nello specchio vicino al letto.
Ho la faccia che avevo quando uccidevo, la stessa espressione.
Lucius sta recuperando le sue cose, poi sento un tintinnio. Galeoni sulla toeletta.
Gli dico che è proibito, ma lui alza le spalle, mi sorride ed esce.

The Velvet RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora